di Paolo Scattoni
I tempi della politica locale, per chi è poco o per niente all’interno delle sue dinamiche, non è comprensibile. In primavera (salvo rinvio per Covid) si dovrebbero tenere le elezioni amministrative. Da ben sei mesi a questa parte gli eventi sono difficilmente spiegabili. Una data importante è il 2 agosto 2020, giorno in cui il sindaco Bettollini, già renziano di stretta osservanza, poi, però, rimasto nel PD al tempo della scissione che a Chiusi determinerà le dimissioni dei dirigenti renziani e l’elezione di Simona Cardaioli a segretaria dell’unione comunale, con la sostituzione dei segretari di circolo andati con Renzi e l’elezione dell’assemblea dell’unione comunale. Per quest’ultima l’influenza del sindaco è stata abbastanza rilevante.
Bettollini avrebbe voluto anche la candidatura a consigliere regionale. In quella circostanza è proprio il segretario provinciale PD Andrea Valenti che racconta senza timori e censure la storia di quella vicenda. Da qui le dimissioni di Bettollini dal partito. Certi epigoni del pensiero bettolliniano ci dicono che proprio dimissioni non sono. La lettera dell’interessato a Cardaioli e Valenti non lascia dubbi.
Per le elezioni amministrative Cardaioli lancia un chiaro messaggio. Prima dei nomi ci sarà la definizione dei contenuti di un programma elettorale da confrontare prima dei nomi per il candidato a sindaco con forze politiche e sociali potenzialmente interessate. Sia i 5stelle che i Possiamo si dicono subito disponibili al confronto.
Dal 2 agosto, però, si è assistito ad un ritardo dietro l’altro. La giustificazione all’inizio era l’impegno per le elezioni regionali (21 settembre). Poi c’è stato il dibattito sui risultati elettorali. Poi si porta a giustificazione la pandemia. Si dice che il confronto in presenza è meglio di quello via web. Non una grande scoperta, ma di fronte alla necessità si poteva fare.
Ci sono assemblee nell’immediato post dimissioni dove la strategia del confronto viene condivisa con alcuni non d’accordo. È prtita allora la consultazione dei circoli. La bettolliniana Primapagina continua a soffiare sul fuoco affermando che avrebbe prevalso la posizione a favore della ricandidatura dell’attuale sindaco. Chi scrive ha partecipato all’assemblea del circolo di Chiusi Scalo questa prevalenza non c’è stata proprio.
Cardaioli ha atteso molto tempo prima di convocare un’iniziativa per l’ascolto dei tesserati. A ciascun iscritto sono stati concessi 5 minuti per esprimere suggerimenti per il futuro programma. Alla fine dell’interlocuzione il convocato/a poteva esprimersi su eventuali nomi per la candidatura a sindaco. I risultati sono stati comunicati a Bettollini che vedeva la maggioranza degli auditi (52%) contro la ricandidatura contro un 27% a favore. Bettollini ne prende atto. Sembrava ormai l’ultima tappa e si poteva così procedere. Ma non era finita e così dopo oltre tre anni viene convocata l’assemblea dell’Unione Comunale, sulla cui composizione, come già detto, è stata fortemente influenzata dallo stesso Bettollini. Si doveva riunire nel pomeriggio di sabato 6. Anche questa volta però si rinvia. Pare perché alcuni dei convocati non potevano essere presenti. L’assemblea viene però riconvocata per martedì 9 febbraio, questa volta online causa covid. Già si sa però che il collegamento non sarà semplice per problemi tecnici. Altro rinvio?
La vicenda sta ora assumendo i caratteri di una commedia dell’assurdo.
Non c’è soltanto il problema del ritardo, che pure è assai grave, ma anche quello dei contenuti. Sin dall’ormai lontano dicembre 2017 è nato un movimento sempre più forte su un progetto della multiutility ACEA per la realizzazione di un carbonizzatore idrotermale (rivendicato dal sindaco come “valorizzatore”). C’è stata, anche questa in ritardo, un’inchiesta pubblica per iniziativa della Regione sull’impianto. ACEA ha sospeso quel progetto. Se n’è scritto molto anche su chiusiblog. Il PD locale ha mai preso posizione su questo impianto? Non mi pare.
Se il Pd non riesce ancora a liberarsi di Bettollini dopo tutte quelle che ne ha combinate e continua a combinare non è più un problema politico ma psichiatrico (per chi non capisce l’italiano, il soggetto è il Pd).
Stesso discorso vale per le forze di opposizione che di “penultimatum” in “penultimatum” stanno trascinando la questione di un’alleanza col Pd da oltre sei mesi.
Se davvero l’obbiettivo è voltar pagina nella politica cittadina non mi pare questo il verso.
X Luca Scaramelli. Io ho un profilo su facebook, ma non sono riuscito a trovare questa “discussione accesa” fra il capogruppo PD e il sindaco. Probabilmente è andato in onda su una pagina alla quale non ho accesso perché non gradito. Se qualcuno me lo manda vedo di riassumerlo e se ne vale la pena, messo a disposizione in una pagina di chiusiblog.
La discussione è importante, se è pubblica molto meglio.
Ieri alcuni amici, dato che non ho un profilo Facebook, mi hanno segnalato una discussione accesa sul social tra il sindaco e il capogruppo Agostinelli, mi chiedo in un momento così difficile a chi giova una situazione così. Mi chiedo cosa aspetti il pd a farsi sentire e prendere una decisione che porti chiarezza sugli scenari che ci attendono nei prossimi mesi.
In un editoriale di Primapagina si legge: “Chiusi, in questo momento non può perdersi dietro alle beghe (e alle bizze) del Pd e di nessun altro. Una volta usciti dal tunnel se ne riparlerà. Il Pd, però, anche in questa fase tace. Non si sa se acconsente. Qualche manovra sembra sia in corso, con incontri e riunioni più o meno segrete, sembra insomma che stia cercando una quadra in mezzo alla melma… ma in questo momento i problemi sono altri e ciò che fanno quelli del Pd è abbastanza ininfluente”.
Sembra che non si possano fare due cose insieme. Andremo tutti a fare il test rapido, che per ognuno di noi implica mezz’ora in tutto, fra tempi di accesso all’area e prelievo.Non credo di essere un incosciente se in questo post invece sollecito una risposta del PD per una storia che si trascina indercorosamente da sei mesi. Sono dimissionario, non sono dimissionario. Prendi atto che la maggioranza degi iscritti al PD non vuole una ricandidatura, ma cerco comunque la ricandidatura. Ritengo che spetti al PD portare una parola di chiarezza e per questo il covid non c’entra un beato niente. Sarebbe bene finirla il prima possibile.