di Paolo Scattoni

L’assemblea dell’Unione comunale PD di ieri sera (circa 30 membri) ha votato all’unanimità un lungo documento preparato dalla segretaria Simona Cardaioli.
La segretaria lo considera un successo perché è stata così ritrovata l’unità del partito a Chiusi impegnato negli ultimi sette mesi sulla ricandidatura dell’attuale sindaco dopo la fine del mandato.
È mio personalissimo convincimento che un cattivo compromesso è peggio di un un non compromesso. Trascurare i conflitti può essere una pura operazione cosmetica che rinvia molti problemi forse sperando che il tempo li elimini.
Vorrei partire da un mio breve articolo pubblicato recentemente relativo a un post sui social del sindaco di Torrita Giacomo Grazi. Quell’articolo ha avuto in cinque giorni poco meno di mille letture e continua ad essere molto visitato. Sono numeri eccezionali per un pubblico limitato alla sola Chiusi o poco più- Grazi afferma che sulle misure per contenere il Covid in zona i sindaci hanno un coordinaento che si riunisce online e al quale Bettollini non avrebbe mai partecipato. Su un’intervista su Siena News Grazi ha rincarato la dose affermando che Bettollini non partecipa alle riunioni per la provinci di cui è vicepresidente. Pare che non frequenti neppure le assemblee di LFI, salvo poi lamentarsi per l’elezione di Irene Vannuccini nel consiglio di amministrazione della società.
Possiamo dire che quello dell’isolamento di Chiusi in ambito intercomunale è un problema politico da affrontare? C’è nel documento Cardaioli? Non mi pare.
Il PD ha trascurato di intervenire sui maggiori temi in discussione. Prima delle dimissioni del sindaco dal PD perché c’è stata per anni una identificazione acritica delle posizioni del partito con quelle dell’amministrazione comunale. Poi però quando con la segreteria rinnovata dopo la scissione si è continuato a non parlare di temi come il centro intermodale, il Palapania, la fondazione Orizzonti, la mancata corresponsione di centinaia di migliaia di euro per la concessione del diritto di superficie per il fotovoltaico, e si potrebbe continuare.
L’attenzione degli ultimi sette mesi ha riguardato la ricandidatura, e nonostante sia stato l’unico tema del dibattito o quasi, il documento trascura di tracciare un percorso. Si afferma che per le alleanze si seguirà il modello regionale toscano. E perché non quello nazionale, visto che il PD vede nell’alleanza con LEU e 5stelle lo sbocco della crisi politica, tanto da creare un intergruppo fra queste forze al Senato.
Sarà un caso, ma mi capita sempre più spesso di sentire la domanda “Bettolini viene ripresentato dal PD?” Io non so rispondere, dico soltanto che se così fosse il giorno delle elezioni non saprei cosa fare.
Bettollini ha annunciato, con parole sue, che non si ricandiderà alle prossime elezioni nè con il Pd nè con una sua lista.
Lo fa con un comunicato che si può leggere su centritalianews.
Sarà vero?
O sarà come per le dimissioni dal Pd che prima furono annunciate e poi negate?
In ogni caso è del tutto evidente che qualcosa di rilevante deve essere successo perchè questo è un gesto che non si spiega solo con l’impulsività.