di Paolo Scattoni
Dopo la sbornia di articoli sulla candidatura Bettollini, ormai definitivamente esclusa, è tempo di pensare ai programmi più che ai nomi. Presento qui una mia idea. Perché non pensare a proporre veri e propri pezzi di programma, testi precisi sintetici e chiari
Ho fatto una prova sul problema del trattamento rifiuti aiutato da qualche amico:
“Come candidato sindaco prendo l’impegno a condividere/valutare, sin dal primo momento ed unitamente alla cittadinanza qualsiasi progetto di insediamento di impianti di trattamento rifiuti/fanghi, di impianti similari o comunque di industrie insalubri a prescindere dalla competenza nazionale/regionale/comunale e di manifestare e porre in essere ogni azione di legge al fine di fare rispettare la volontà della cittadinanza. Conseguentemente ed in qualità di primo cittadino metterò in atto ogni azione di legge per rispettare l’ambiente e le scelte della cittadinanza in merito alle eventuali realizzazioni di impianti volti al trattamento di rifiuti in larga prevalenza provenienti dalle aree metropolitane e urbane. In particolare sarà compito della futura amministrazione quello di evitare un utilizzo dell’area delle Biffe a questo scopo e comunque a industrie insalubri.
Su questo tema la cittadinanza ha partecipato in massa all’inchiesta pubblica sul carbonizzatore ACEA, ma anche sul web, incluso questo blog. I candidati debbono quindi fare una sintesi del tanto lavoro svolto per le loro scelte . Una presa di posizione è necessaria da parte dei futuri candidati. Non tutte le forze politiche, per esempio il PD, sono riuscite ad esprimere una posizione chiara sul tema. Ecco dunque una proposta di testo per un pezzo del programma. Si può rispondere NO perché…, SI, SI ma…. Da queste risposte può partire un confronto aperto al contributo di tutti, delle forze politiche, espressioni organizzate di cittadinanza attiva (p.e. il Comitato ARIA) come di singoli cittadini.
Se accettata questa proposta potrebbe riguardare altri temi come ricordato in un articolo precedente. A questo proposito giova ricordare che quell’articolo in tre giorni ha avuto quasi 450 letture, segno questo di attenzione e di voglia di partecipare.
X Enzo Sorbera. Certamente gli impegni possono essere disattesi, ma più precisi sono e più efficace può essere il richiamo al loro rispetto. Per rimanere al caso ACEA. Sappiamo che la decisione finale è della Regione. Una cosa però è un movimento che ha al suo fianco un sindaco e consiglio comunale altra cosa un sindaco che va in giro a raccontare la favola del “valorizzatore”.
Idea interessante, ma voglio fare l’avvocato del diavolo. Devo dire, con Lorenzoni, che i programmi finiscono un po’ come un libro dei desideri: certamente belli e completi, ma verranno sopraffatti dagli eventi che dovranno fronteggiare (si pensi all’impatto catastrofico del covid sugli ultimi due anni). Quindi, più che sulla completezza, sarebbe importante che un programma scommettesse su (pochi) aspetti fortemente caratterizzanti organizzati secondo una cadenza temporale che possa funzionare anche come appuntamento per valutare dove si è arrivati; in pratica, una sorta di piano di gestione per un’azienda in difficoltà come sono i nostri territori. E’ difficile chiamare un candidato a pronunciarsi su aspetti che possono essere stravolti da soggetti più in alto. Qualunque candidato può sicuramente affermare che non si vogliono residui nucleari o impianti di termovalorizzazione, ma come può muoversi/opporsi un Sindaco su un problema spinoso come le scorie nucleari, quando i centri di stoccaggio fossero localizzati qui da una decisione governativa? O su un piano regionale di stoccaggio/trattamento dei rifiuti che venga ad impattare su questo comune?
C’è un’interrogazione specifica sul punto
X Giorgio Cioncoloni. Giusta osservazione. Di potrebbe aggiungere una riga in proposito. Se non ricordo male sul tema le opposizioni chiesero a suo tpo e ci fu un parere del segretario comunale che escludeva l’ipotesi della restituzione comunque fosse andata.
Bisognerebbe comunque leggere il contratto di cessione, perché ci dovrebbe essere una clausola in proposito.
Nel caso di Acea è giusto improntare il programma elettorale sui buoni propositi in difesa dell’ambiente e sulla partecipazione alle decisioni. Ma bisognerebbe anche pronunciarsi sul che fare nel caso in cui Acea richieda il rimborso del prezzo pagato per l’acquisto del terreno, importo di cui il Comune non dispone forse più, avendolo già speso.
Chi governerà si potrebbe trovare di fronte anche a questo problema.
La proposta mi sembra ottima, rappresenta l’espressione reale di principi fondamentali contenuti negli artt. 1; 21 e 32 della Costituzione. Ritengo, però, importante non solo porre l’attenzione sul caso Acea ma anche approfondire quella che è la presenza e dislocazione delle aziende insalubri nel nostro territorio. Mi spiego meglio: considerare ciò non significa che le aziende già esistenti non debbano più operare, anche perché nella nostra area rappresentano una percentuale abbastanza consistente di posti di lavoro, quanto piuttosto esaminare il loro ciclo lavorativo affinché risultino osservati tutti i criteri di salvaguardia della salute della collettività convivente.