Covid in Valdichiana. Un software chiamato desiderio

di Paolo Scattoni

Questa mattina ho telefonato al mio medico di base nell’orario per la prenotazione visite. È stata gentile e disponibile come al solito. Le chiedo come funzioni l’appuntamento per i vaccini. Mi dice che il criterio è quello delle fasce di età e che verrò chiamato quando sarà il mio turno.

Le chiedo sul criterio delle “fragilità” e le ricordo che sono in terapia diabetica. Mi dice che vengono presi in considerazione i diabetici trattati con almeno due farmaci relativi alla patologia. Le ricordo i nomi dei farmaci e mi conferma che rientro nella categoria.

Ma questa situazione deve essere segnalata oppure è automaticamente acquisita dal sistema informatico che gestisce gli appuntamenti per le vaccinazioni? Su questo non ricevo risposta che mi potrebbe essere data chiamando il distretto sanitario.

Evidentemente c’è disorientamento anche fra gli addetti ai lavori.

Ho amici in Inghilterra che mi dicono che il loro sistema di convocazione è piuttosto efficiente, sono vaccinati o hanno già un appuntamento preciso sia per la prima che per la seconda dose. In effetti in quel Paese, pur partito con grave ritardo, la vaccinazione di massa sta dando buoni risultati. Dopo aver segnato per giorni una mortalità record oggi i decessi per Covid sono poche decine. I luoghi per le vaccinazioni sono stati messi a punto presso le strutture sanitarie esistenti. Non sono state messe in atto manfrine pubblicitarie su strutture pensate da qualche archistar. Non sono i luoghi della vaccinazione il problema, le vere criticità stanno nella disponibilità dei vaccini da una parte e il personale sanitario per l’inoculazione.

Nella telefonata al mio medico di base di questa mattina mi è stato detto che dalla prossima settimana ci saranno più vaccini a disposizione e i medici i base sono allertati tanto che le visite di routine subiranno qualche ritardo. Quindi pur con tutti i problemi del caso il sistema funziona. Basterebbe un buon software per farlo funzionare al meglio.

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6 risposte a Covid in Valdichiana. Un software chiamato desiderio

  1. pscattoni scrive:

    X Enzo Sorbera. Il preavviso dei venti minuti immagino si applichi agli appuntamenti non rispettati. Voglio sperare che quando mi toccherà me lo comunicheranno per tempo. Mia zia ottantenne è stata vaccinata presso la casa della salute con un appuntamento comunicato qualche giorno prima.
    Fra qualche giorno con un buon numero di vaccini si vedrà se il sistema funzionerà o meno.

  2. enzo sorbera scrive:

    E dici niente: “Ho capito che mi devo registrare” e su un sito “di cui non conoscevo l’esistenza”. Non mi pare che questo sistema possa funzionare: l’informazione dev’essere capillare. Quando non paghi le tasse sanno sempre come e dove trovarti, ora che ti devono mettere in sicurezza ti devono venire a chiamare e la vaccinazione non può essere affidata al passa parola di amici e conoscenti. Purtroppo, siamo a questo livello: mi dice il cugino del tizio che forse vaccineranno i nati dell’anno xzy il tal giorno. Ah, ti devi prenotare altrimenti salti il giro. E poi, una volta prenotato, devi capire dove dovrai andare per il vaccino: ti chiamano venti minuti prima, però la destinazione è Montepulciano. Ce la puoi fare ad arrivare in 20 minuti a Montepulciano? Questa è la situazione. Ti sembra che possa essere un sistema che può funzionare? Dovremmo seguire l’esempio della vaccinazione dei neonati: tale giorno al tale ospedale alla tale ora. Se non ti presenti, vengono a prenderti i carabinieri. Drastico, ma sicuramente efficace.

  3. pscattoni scrive:

    x Enzo Sorbera. Si può anche guardare il giornale del vicino per capire e chiedere di migliorare.
    Ho capito che mi devo registrare. L’ho fatto proprio ora sul sito di cui non conoscevo l’esistenza: https://prenotavaccino.sanita.toscana.it/#/home
    Ho seguito il percorso e mi è arrivato il seguente messaggio: “Registrazione andata a buon fine per la categoria ELEVATA FRAGILITÀ. Man mano che arriveranno le dosi, sarà possibile accedere alla vaccinazione”. Vedremo i tempi.

  4. enzo sorbera scrive:

    Questa storia dei vaccini mi ricorda quanto accadeva in certi viaggi in bus urbano (quando ancora si poteva). Per ingannare il tempo, chi era in piedi sbirciava le notizie del giornale di chi era seduto. E questi si contorceva per limitare il più possibile l’indebita fruizione dell’articolo o della pagina (neanche si copiasse il compito). Se non fosse una situazione drammatica, sarebbe divertente. La cosa davvero triste, di tutta questa vicenda dei vaccini, è che si “sbircia” quanto accade nella regione vicina, invidiando risultati o tempi di prenotazione quasi non fossimo tutti nella stessa “barca”. E’ chiaro che il sistema della sanità su scala regionale ha bisogno di una revisione in profondità.

  5. pscattoni scrive:

    Ad oggi i risultati migliori sono quelli della regione Lazio dove l’87% dei cittadini con più di 80 anni ha ricevuto almeno la prima dose.
    In Toscana inizialmente sono stati fatti errori. Che senso ha aver vaccinato prioritariamente gli appartenenti a categorie professionali come gli iscritti all’albo degli avvocati?
    Se fossi un cittadino laziale, avendo 71 anni, sarei già vaccinato o almeno con un appuntamento.
    Qui a Chiusi, con una popolazione di circa 8000 abitanti con una buona rete di medici di base e un punto vaccinale nella casa della salute, con la disponibilità di vaccini non ci sarebbero problemi.

  6. Luciano Fiorani scrive:

    Non perdiamo la Speranza, Figliuolo.
    In fondo siamo in mano all’eccellente sanità Toscana.

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