di Paolo Scattoni
Giovedì sera il Consiglio comunale sarà chiamato a votare la mozione presentata dalle due forze di opposizione: M5Stelle e Possiamo. È una mozione corposa ma qui è sufficiente citare le ultime tre righe con la richiesta:
(Il Consiglio) “Impegna il Sindaco/Presidentea partecipare ai lavori dell’Assemblea della Società Patto 2000 SCARL a portare un fattivo contributo nei passaggi per l’elaborazione di una nuova progettualità pubblica e privata ai fini dello sviluppo economico del potenziamento infrastrutturale e della salvaguardia e valorizzazione ambientale del territorio”.
Vediamo allora di spiegare sinteticamente. Il patto territoriale fu creato per convogliare i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Negli anni sono stati finanziati progetti pubblici e privati per diverse decine di milioni.
Sono associati numerosi comuni (Valdichiana, Amiata e Orvietano) di tre province (Siena, Perugia e Terni), tre banche (Valdichiana, Centro e Intesa) e molte associazioni. I soci hanno sottoscritto quote della società per importi poco più che simbolici.
Due anni fa la società fu messa in liquidazione e fu nominato liquidatore lo stesso presidente Marco Ciarini.
Recentemente, però, il processo di liquidazione è stato revocato. Infatti il MISE avrebbe deliberato di erogare alcuni residui. La revoca, però, è soprattutto volta a predisporre una struttura capace di convogliare le risorse messe a disposizione dall’Europa per finanziare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I Patti Territoriali come Patto2000 in quanto già predisposti saranno canali privilegiati per il finanziamento dei progetti.
È così scattata la revoca della liquidazione con l’accordo di tutti, fatta eccezione per Chiusi. Il sindaco e il consigliere Vannuccini hanno infatti espresso voto negativo in sede di assemblea dell’Unione dei Comuni, senza fornire alcuna spiegazione in quella sede. IL sindaco poi non ha partecipato alla successiva assemblea dei soci di Patto 2000.
Da qui la mozione in discussione giovedì. Come voteranno i consiglieri di maggioranza? A quel punto, però, il sindco che è da molti mesi fuori dal PD dovrà pur dare qualche spiegazione.
Personalmente sono favorevole alla revoca della liquidazione e al mantenimento di Patto 2000. Ho soltanto una riserva. Se questo passaggio deve rappresentare una nuova fase è necessario che il Patto si muova in totale trasparenza e maggiore efficienza.
Una società che ha convogliato decine di milioni di finanziamenti pubblici (quindi di tutti noi) non ha trovato poche migliaia di euro per mettere a punto una piattaforma di facile accesso con i contenuti dei progetti, il monitoraggio dell’attuazione e un minimo di analisi costi-efficacia, i vantaggi dichiarati (p.e. occupazione) e quanto effettivamente conseguito. Il controllo da parte di tutti è un vantaggio e non un ostacolo al buon funzionamento.
Alle 23.45 Bettollini si lamenta della sua maggioranza. Non ce la faccio più. Alle 24.3 sivota. Mozione respinta alla “unanimità cdella maggioranza” ci dice il sindaco.
Chi l’avrebbe detto la risposta. La risposta di Bettollini circa un’ora e mezzo. Ma c’è na domanda da fare, perché il voto negativo non sia stato motivato in quella sede? Ora l’assessore Masci invece ci ha fatto una sintetica lezione teologica.
Ora ci sarà modo di discutere sul resto.
Per Paolo Scattoni.Scusa Paolo,ho detto forse che lavare i panni sporchi in famiglia fosse una buona cosa? Non l’ho mai pensato,ma dal coinvolgimento di una discussione allargata poi qual’è la sintesi che ne esce e che si applica?Questa che vediamo? Anzi,che non vediamo e che credo che rimanga sempre in questo limbo e che vedrai che uscirà e si pronuncerà debolmente mano a mano che la data delle elezioni si avvicinerà.Vedrai che questo daranno i risultati.Sul fatto che tale situazione venga da lontano e sia un fatto di costume deleterio e sottoculturale sono pienamente d’accordo con te ma il semplice cittadino od il simpatizzante che visione ha di tutto questo,te lo sei chiesto? La gente che ha creduto di votare a sinistra non ti sembra che abbia argomenti per non votarla più?Quanto alla risposta di Cioncoloni dirò che non sono affatto”ossessionato” dalla diversità di pensiero fra lui e Marco Lorenzoni sulle caratteristiche dell’amministrazione bettoliniana,però liquidare come frutto dell’età mi sembra alquanto riduttiva la cosa e anche un po’ una risposta a presa di giro.Dovrebbe essere l’interpretazione dei fatti che alla fine faccia arrivare ad una definizione di ciò che sia positivo e negativo,e per me la bilancia pende con i fatti verso il segno meno.Qual’è allora la ragione per la quale per Lorenzoni pende verso il segno positivo?Le dichiarazioni del partito che ne riconoscevano la positività?Via per favore..non siamo nati ieri..
Caro Paolo Scattoni, confesso che sono tra gli sponsorizzatori, però non si deve sapere e per questo cerco di gettare fumo negli occhi. Mi raccomando quindi alla tua nota discrezione affinché questa confessione rimanga tra di noi e non si sappia in giro.
A Carlo Sacco vorrei dire che l’ossessione per quello che dice Marco Lorenzoni, che in passato ho molto stimato e di cui purtroppo oggi non riconosco più la lucidità di analisi, l’ho superata ormai da molto tempo e le sue allucinazioni le considero la conseguenza dell’età che avanza, che a molti fa pensare che le speranze siano finite e fa perdere loro la voglia di lottare, pensando che il futuro non possa essere migliore del presente.
Quando succede questo significa che la vita biologica continua ma quella intellettuale è finita.
Non sono d’accordo con quanto scrive Carlo Sacco in questo passaggio: “Una volta ci si presentava con una faccia unica all’esterno ed i panni poco puliti di visioni diverse si lavavano in casa.Oggi non succede più questo,chiediamocelo perché!”.
Non succede perché i tempi e i modi sono cambiati e quello che succede nel PD di Chiusi è proprio dovuto a quella eredità. Siccome non si trova un accordo o si ha paura di andare contro sentimenti diffusi (ad esempio il progetto ACEA) è meglio che non se ne parli.
Finché il PD locale era dominato da una dirigenza renziana e le posizioni del partito si dovevano allineare con quelle del sindaco, andava tutto bene. Eravamo in pochi a dissentire. Dopo la scissione, appena c’è stato un minimo di “scostamento”, lo schema è crollato. Così dopo il “valorizzatore” non si è più provato a dare una risposta sulla questione ACEA. Dopo quattro anni!!!
Non avevo mai preso tessera di partito prima dell’iscrizione al PD, proprio perché non mi piaceva la regola dei panni sporchi lavati in famiglia. Oggi si vive in un’altra epoca e anche volendo quella regola è saltata. Non vedo problemi a che le diversità di opinioni in un partito possano emergere ed essere discussi. Negarlo significa rifugiarsi su posizioni patetiche, come ormai sta emergendo con tutta evidenza.
X Giorgio.Condivido tutto il contenuto del tuo intervento ma soprattutto le prime sei righe.Queste sei righe però sembra che non vadano giù a Marco Lorenzoni perchè continua a dire che la gestione Bettollini sia stata la migliore o fra le migliori con lo sguardo rivolto all’interesse della gente.Allora senza mettere grimaldelli di diatriba, la verità oggettiva- indipendentemente dal tifo-quale risulta essere? Personalmente io mi schiero con il significato che tu hai voluto dare ma vedo che non tutti la pensano così e di questo ce ne accorgiamo anche dall’imbarazzo dello stesso PD diviso e dilaniato a metà…ma dico io,perchè non vola una mosca?Una volta ci si presentava con una faccia unica all’esterno ed i panni poco puliti di visioni diverse si lavavano in casa.Oggi non succede più questo,chiediamocelo perchè!E’ forse una concezione di diverso peso dalla quale si sostiene l’interesse per gruppi sociali a cui ci si orienta e tutto questo sembra cosa normale oppure non si tiene minimamente conto che vi sia interesse a percorrere certi sentieri verso le imprenditorie?Ad ogni modo-e per quanto contino il mio pensiero e la mia visione, chi gode anche a questo giro ritengo che possa essere Italia Viva con i consensi dei dissidenti e sono abbastanza sicuro che lo dimostreranno ad ottobre.E questo dimostra solo una cosa:l’arretratezza di una visione e di una cultura politica,nella quale il benessere della gente c’entra come il due a briscola.
x Giorgio Cioncoloni. Dunque non sei fra gli imprenditori che sponsorizzano il sindaco? :-)))
Le dichiarazioni televisive del nostro sindaco sono frutto di un vero delirio politico, tipico di chi ha perso ogni contatto con il mondo reale. Dimostra di vivere in un mondo immaginario dove al centro c’è solo il suo ego, smisurato e narcisistico, e intorno quello che chiama “il suo popolo”. Nessuna connessione con la realtà, che continua imperterrito a mistificare. Ma ci vogliamo rendere conto di chi ci ha governato per sette, lunghi, anni e quanti danni ha procurato?
Per quanto riguarda il ridicolo e spudorato richiamo al finanziamento della campagna elettorale e ai fantomatici imprenditori, pronti a sostenerlo, altro non è che la dimostrazione di quali interessi sono stati portati avanti in questi anni, perché se c’è una cosa certa, e provata dalla storia, è che gli imprenditori che finanziano la politica prima o poi presentano il conto e spesso, come nel caso Acea, è molto salato, non per gli amministratori, ma per i cittadini, che sono sempre quelli che alla fine pagano.
Una cosa sicura è che la passata campagna elettorale l’ha pagata il suo ex partito, che lo ha anche candidato e fatto eleggere e per il quale non dimostra nessuna gratitudine né rispetto, così come dimostrano poco rispetto per la dignità del partito quegli iscritti che, nonostante tutte queste esternazioni deliranti, vorrebbero ancora candidarlo.
In effetti sono dichiarazioni fatte ostentando forza ignorando di dire castronerie politiche.
Solo fuffa spasa a piene mani da gazzettieri o giornalai (come li chiamano a Firenze).
Che ci siano degli imprenditori pronti a pagare la campagna elettorale di Bettollini qualcosa significa ma non certo per l’impegno di spesa.
Vuol dire che sono stati difesi certi interessi e non altri ma che imprenditori siano disposti a frugarsi per qualche centinaio di euro o anche un migliaio, ma che notizia è?
Le campagne elettorali, e ne ho fatte, a cui ho partecipato o sostenuto, ho sempre pagato la mia quota e non è mai stata una cifra impegnativa (che non mi sarei potuto permettere!).
Cento o duecento euro, tutto compreso.
Quindi imprenditori (plurale!) contribuirebbero con cifre simili, a pochi zeri, per assicurarsi che il prossimo sindaco sia ancora Bettollini.
E allora?
Me cojoni, direbbero a Roma.
Il fatto conferma solo che di questioni serie non si vuol parlare e allora avanti con l’intrattenimento.
Ma veramente qualcuno ha pensato fosse vero che non si sarebbe ripresentato alle prossime elezioni? Dopo “lascio il partito”, “non ho detto che ho lasciato il partito” e amenità varie, le sue esternazioni vanno prese con il beneficio di ripensamento. D’altronde il suo primo maestro disse “se perdo il referendum lascio la politica”
Infatti ha ragione chi ha scritto che cotanti sponsor dovrebbero farlo ambire a ben altri traguardi politici.
E pensare che noi poveri disgraziati di possiamo, 5 anni fa facemmo la campagna elettorale pagando qualche decina d’euro per uno, di tasca propria, e con il ricavato di una cena autoprodotta facendo i pici a mano noi stessi candidati. Siamo proprio dei dilettanti.
Vedremo cosa succederà domani in Consiglio comunale. Sino ad ora Bettollini non ha parlato. In compenso oggi Primapagina ha pubblicato una straordinariamente lunga filippica a suo favore. Mi ha colpito questo passaggio: “Ma Bettollini ammette che c’è gente che lo tira per la giacchetta e lo invita a ripensarci. Gente pronta a mettere soldi per finanziare la campagna elettorale di una eventuale lista civica, tra cui anche ‘esponenti e iscritti al Pd’ “.
Finalmente abbiamo capito chi lo vuole e ci mette anche i soldi. Finalmente i giochi si scoprono, pecunia non olet”. Mi pare che nella trasmissione citata da Primapagina Bettollini parli di imprenditori. Vediamoli allora con nome e cognome di chi siano gli interessi in gioco.
Luciano dice “se la situazione fosse seria”, eh già, questa è una considerazione che viene da fare spesso anche a me. Riguardo al tema affrontato dalla mozione, dal Partito che esprime la maggioranza presente in consiglio comunale, ci aspetteremmo una posizione chiara, o comunque una posizione espressa pubblicamente. Invece niente. L’arroccamento nella difesa di una rendita di consensi o la mancanza di coraggio nell’esprimere un pensiero autonomo, secondo me non possono rispondere al bene del paese.
Concordo con quanto scritto sia da Luciano (Fiorani) che da Massimo (Mercanti).
Per quanto riguarda la proposta del project manager. Senza però aspettare la “consulenza”, la costruzione di una piattaforma che contenga tutte le informazioni sui progetti. La stessa piattaforma potrebbe contenere una specifica guida. Come primo passo sarebbe già molto.
Vuol dire che ci sarà un motivo in più per seguire il prossimo Consiglio comunale.
E voglio proprio vedere come voteranno i consiglieri del gruppo di maggioranza; avalleranno la posizione del loro collega (Vannuccini) e del sindaco o seguiranno l’indicazione di partito?
In ogni caso, se la situazione fosse seria, dovremmo vedere finalmente un po’ di chiarezza e delle conseguenze.
Secondo me Patto 2000 dovrebbe ampliare il servizio di “project manager” (che conosce in maniera approfondita i canali di accesso alla finanza agevolata) ed interagire oltre che con gli Enti locali anche con le associazioni di vario genere che intendono richiedere finanziamenti partecipando a bandi ministeriali ed europei. Aiutare le associazioni nel gestire tutte le fasi burocratiche, anche a livello operativo, dalla presentazione della richiesta di sostegno fino all’ottenimento del contributo. Sono consapevole che ci sono delle agenzie private che si occupano di questo ma spesso è anche difficile individuarle appropriate allo scopo. Persino il personale dei piccoli Comuni trova difficoltà nella presentazione formale di progetti o a individuare il bando specifico.