di Paolo Scattoni
Menù ricco ieri sera. In contemporanea c’è stato una comunicazione via social dell’assessore regionele alla salute Simone Bezzini e il consiglio comunle di Chiusi dall’altra. Quella di Simone Bezzini era un’iniziativa che mi interessava magari per scoprire il motivo di non essere ancora vaccinato pur essendomi iscritto il 23 marzo. Ho però scelto il Consiglio comunale perché ho potuto appurare che sulla mozione delle opposizioni su Patto 2000 c’era e c’è un diffuso interesse. Il precedente articolo in quattro giorni ha avuto più di circa 450 visite con un tempo medio di permanenza di 4 minuti, il secondo più visitato dell’intero mese di aprile.
In quell’articolo ho cercato di spiegare in maniera semplice di cosa si trattasse. Confesso di aver chiesto a chi ne sa più di me di controllare se non avessi detto castronerie. Esame passato.
Sul Consiglio debbo partire da una critica ai presentatori della mozione. L’ho sottolineato più volte e oggi ne sono ancor più convinto: interrogazioni, interpellanze e mozioni non debbono essere trattati. Le quattro pagine di mozione piene di riferimenti normativi non sono facili a comprendersi. Sarebbe bastato un testo molto scarno del tipo:
“Visto che il Sindaco ha votato contro la revoca della liquidazione del Patto 2000 nell’assemblea dell’Unione comunale del 15 marzo 2021 senza dare alcuna motivazione, in senso contrario alla posizione di tutti gli altri comuni, di non aver partecipato il giorno dopo all’assemblea dei soci di Patto 2000 che ha deciso poi la revoca impegna il Sindaco a partecipare attivamente e a contribuire nelle successive iniziative in maniera attiva e propositiva”. Difficile a comprendersi? Non direi proprio.
Invece la mozione in forma di trattato ha permesso a Bettollini di rispondere con una filippica durata un ora e mezzo. Immagino che siamo rimasti in pochi ad attendere la fine della discussione e il voto.
A parte uscite sgradevoli come “Ho scritto da me le mie nove pagine mentre voi la mozione ve la siete fatta scrivere”. Ce n’è stato per tutti, compreso per i consiglieri di maggioranza che hanno votato contro la mozione, ma non lo avrebbero sostenuto con sufficiente entusiasmo.
Ci sono stati momenti esilaranti come i riferimenti “teologici” dell’assessore Masci, che evidentemente ha scambiato il suo intervento in Consiglio con una lezione di catechismo.
L’argomento forte di Bettollini ha riguardato invece la scadenza dei tempi previsti da un decreto interministeriale (Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero di Economia e Finanza) che prevede la redistribuziione di 160 milioni di residui ai patti territoriali che hanno lavorato meglio. Il termine dei trenta giorni per l’emanazione del bando, secondo Bettollini, renderebbero inefficace il decreto. In realtà il ritardo sarebbe dovuto alla necessità di coordinare l’azione fra i due ministeri affinché non ci siano sovrapposizioni con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che è stato approvato dal parlamento soltanto ieri. Da qui l’urgenza di revocare la liquidazione del Patto che è stata votata all’unanimità, come all’unanimità è stato confermato Marco Ciarini alla presidenza del Patto. D’altra parte pur con alcuni limiti Patto 2000 è riuscito ad attivare nei suoi venti anni di vita
Ho poi sentito con un certo raccapriccio la riproposizione di proposte balzane ormai abbandonate perché irrealistiche come la fantasiosa proposta della stazione in linea a Montallese.
Molti errori sono stati fatti come ad esempio l’investimento di circa due milioni di euro che si è concretizzata con la costruzione di un pezzo di strada per un centro logistico a Chiusi, ma con la soddisfazione di alcuni espropriati che dopo ricorso si soni visti riconoscere un bel gruzzolo. La realizzazione doveva essere del Comune, che poi l’ha abbandonato senza che la popolazione ne capisse i motivi.
Dai dati ufficiali si ricava che Patto 2000 avrebbe trattato dal 2001 al 2021 cinque bandi per 348 progetti (di cui 76 pubblici), finanziamenti 63 milioni a fondo perduto e 118 milioni per prestiti a tassi agevolati. Ha riguardato 39 comuni per complessivi 70 soci. L’ambito territoriale riguarda Amiata/Valdorcia, Valdichiana, Trasimeno e Orvietano.
Io rimango dell’opinione che tutta questa esperienza debba essere studiata e il tutto contenuto in una piattaforma facilmente accessibile. Poi si vedrà che giudizio complessivo dare. Si spera soltanto che la stazione in linea a Montallese sia soltanto una boutade.
Senz’altro è come dici tu. Del resto la grande esperienza di Marco è indiscutibile. Rimane tuttavia inconfutabile il fatto che tutte le decisioni (prosecuzione della società e conferma del presidente) sono prese sulla base di una mera ipotesi al momento priva di qualsiasi riscontro concreto. Pronto a ricredermi, per il momento mantengo tutte le mie riserve sull’operazione.
La conferma di Marco Ciarini, votata all’unanimità, probabilmente dipende dal fatto che quella gestione ha maturato un’esperienza e una serie di contatti che non si ricrea in poco tempo, mentre i tempi del PNRR sembrano essere molto stretti.
Grazie Paolo delle informazioni. Concordo con te che non può essere un blog a fare auditing di impresa ma, in attesa di quella piattaforma trasparente di cui parli tu, qualche informazione in più da parte dei diretti interessati sarebbe molto utile.
Se il Bettollini non avesse votato contro probabilmente nessuno si sarebbe interessato alla vicenda, ma tant’è! e allora se ne vogliamo parlarne, servono un pò di informazioni. Quali e quanti progetti finanziati in questi 20 anni si sono conclusi con successo (le iniziative finanziate sono operative e producono “utili”)? E soprattutto: quanto è stato erogato nei tre anni di “prorogatio”? con quali esiti? Informazioni discriminanti per poter dare una valutazione sull’ opportunità o meno di proseguire con questa iniziativa. Maggiormente necessario visto che la possibilità che il Patto diventi un canale per l’accesso al recovery è solo un’ipotesi (almeno così ho capito). Nella politica italiana è’ prassi consolidata promuovere iniziative anche onerose per la collettività solo sulla base di pie intenzioni che poi naufragano nel nulla. Prendo poi atto che l’esigenza di un ricambio del vertice , dopo venti anni, sia totalmente assente dal dibattito. Personalmente la reputo pregiudizialmente necessaria per dare credibilità alla proposta ma evidentemente appartengo ad una sparutissima minoranza
X Romano (Romanini). È difficile fare auditing d’impresa in un blog. Quello che ho raccolto sono ulteriori chiarimenti, ma data la mia ignoranza restituisco l’informazione così come mi è stata data:
“Le risorse stanziate dai 70 soci sono € 190.000,00 per il mantenimento dell’attività del Soggetto Responsabile del Patto VATO (sostanzialmente i costi del personale) per i due anni di liquidazione con un costo medio per ciascun socio di € 2.500. Attività indispensabile come da normativa nazionale per monitorare e rendicontare le risorse assegnate ai comuni.La pandemia e le disposizioni governative non hanno permesso di ridurre il personale, la società ha invece adottato la cassa integrazione garantendo comunque l’operatività essenziale.
ultimo aspetto, l’organo amministrativo, presidente prima e liquidatore poi non ha e non percepisce nessuna indennità dal giugno 2017.”
Spero che questo possa aiutare. Personalmente non ho accesso a nessun database (p.e. Camere di Commercio) per la lettura dei bilanci che comunque non saprei fare.
Sull’utilizzo di strutture come i Patti territoriali come possibili strumenti per la canalizzazione di parte dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza se ne
parla da tempo e in assenza di altro mi pare ipotesi plausibile.
Scrive Paolo: ” (…) € 190.000,00 per il mantenimento dell’attività del Soggetto Responsabile del Patto VATO (sostanzialmente i costi del personale) per i due anni di liquidazione (…)” Ma con un solo dipendente, per di più part time, come è possibile una spesa di 95.000 € all’anno? Senz’altro deve esserci altro o, viceversa, una cospicua parte di quei soldi sono ancora disponibili. Ho consultato il sito ma è praticamente “morto”, l’ultimo bilancio è del 2016! Un pò di chiarezza e maggiore trasparenza da parte del Patto non farebbero male. Sopratutto ora.
Chiedevo anche se qualcuno ha i dati sui finanziamenti erogati dal 2016 al 2019 e, aggiungo, sarebbero altrettanto utili le informazioni sul completamento dei progetti finanziati e la loro riuscita (Il polo intermodale di Chiusi insegna che realizzare non significa molto).
Vedo che il dibattito è sostanzialmente incentrato sulla opportunità che, tramite il Patto, sia possibile accedere ai finanziamenti del Recovery plan e tutti date per acquisito che ciò possa avvenire. Domanda: l’accesso è sancito da una legge o, al momento, è solo una proposta/ipotesi/auspicio? Perchè la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni … Un’ultima considerazione: conosco il presidente da una vita e quindi assolutamente nulla di personale, anzi! Però dopo 20 un ricambio lo ritengo ineludibile. Quale momento più appropriato della rimessa in bonis della società? Ma anche di questo non trovo traccia nel dibattito …
Non saremo stati bravi a replicare alle affermazioni fatte dal sindaco, non voglio star qui a difendermi, la critica ci sta. Anche se penso che il 90 per cento delle cose dette erano rivolte esclusivamente ad attaccare il presidente del Patto, i motivi per cui ritenevamo importante la partecipazione del comune all’attività dello strumento Patto sono tutti contenuti nella mozione. La nostra non è stata una scelta acritica e incoerente rispetto al passato, siamo consapevoli della necessità di svolgere un controllo più attento e partecipato riguardo alle progettazioni, ma anche dell’impegno per una collaborazione tra i vari organismi. Non guerre personali, come quelle a cui abbiamo assistito negli ultimi 10 anni. Prima di presentare la mozione abbiamo approfondito la questione con il presidente del Patto e abbiamo ritenuto opportuno sostenere tale strumento, per dare un segnale di unione nell’interesse del territorio. E utile ricordare la posizione favorevole di tutti i comuni del territorio di competenza del Patto, delle associazioni di categoria e delle banche. L’intento era quello di dotarsi di uno strumento che possa dare operatività alle scelte di un territorio, ma dobbiamo essere consapevoli che la parte fondamentale la dovrà svolgere la politica coinvolgendo tutte le competenze, le intelligenze per lavorare sulle priorità e indirizzare le scelte future dell’area.
A questo proposito mi piacerebbe sapere in base a quali studi e confronti è emersa la proposta della stazione in linea per l’alta velocità a Montallese.
X Romano Romanini. Mi sono informato sulla destinazione dei 250.000 euro per la liquidazione del Patto. Le risorse stanziate dai 70 soci sono € 190.000,00 per il mantenimento dell’attività del Soggetto Responsabile del Patto VATO (sostanzialmente i costi del personale) per i due anni di liquidazione con un costo medio per ciascun socio di € 2.500.
Attualmente c’è soltanto un dipendente part-time.
Sono sempre più convinto che società come questa che si basano per intero su finanziamenti pubblici debbano avere una piattaforma di facile accesso con la documentazione dei progetti, dei finanziamenti, dei risultati, dei bilanci etc.
Sono convito che, come scrive Luca Scaramelli, il potere delle opposizioni in consiglio, in certe scelte, non possa essere affatto determinante e lo abbiamo verificato spesso negli ultimi anni, pur con protagonisti diversi.
Mi viene in mente come simbolo di quanto dico il famoso giornalino comunale dove, dall’avvento dei “renzini”, mi pare, le minoranze non sono mai riuscite a mantenersi il pur limitato spazio che inizialmente avevano. E il giornaletto è pagato anche da loro, oltre che da tutti i cittadini.
Ma ce ne sarebbero anche altri che non sto a citare, tanto tutti li conoscono meglio di me.
Invece, chi avrebbe potuto mettere un freno a certe scelte, sono i componenti la maggioranza, anche questo lo ripeto da tempo. Se non lo hanno fatto vuol dire che condividevano e ogni giustificazione successiva sarebbe impossibile da accettare. E anche i partiti, pur nel loro ruolo, hanno latitato nel far sentire voci discordi quando ce ne sarebbe stato bisogno. Il PD era stato “conquistato” da ex renzini, ma adesso si dovrebbe essere affrancato, altri non pervenuti, forse usciranno per le elezioni a chiedere voti e reclamare poltroncine…
Non sono originale nel dirlo, ma non posso fare a meno di ripeterlo, quella idea strampalata della stazione in linea è una cavolata enorme che porterebbe sicuro vantaggio solo ai proprietari dei terreni (Paolo ricorda nel post quanto sono costati gli espropri dei terreni della famosa strada nel nulla) sui quali dovrebbe sorgere l’utopia. E magari sostanziali appoggi di chi avesse, economicamente parlando, interessi in gioco, nei confronti del candidato sindaco che se ne facesse paladino.
All’epoca della prima proposta se ne scrisse in diversi sul blog, io compreso, inutile dilungarsi tanto di nuovo
Indipendentemente da come abbia funzionato fino ad oggi, il patto territoriale, a mio parere, è o potrebbe essere una grande realtà oggettiva per tutta la zona che comprende. Ne fanno parte anche piccoli e piccolissimi comuni che da soli hanno sicuramente minori possibilità di azione nei confronti, soprattutto, dei finanziamenti europei.
Può essere la sede per concordare strategie, in tutti i settori, di area vasta, sicuramente impensabili con tanti piccoli “principati”, magari in lotta e concorrenza tra loro.
Si dice sempre l’unione fa la forza, ma gli egoismi, i piccoli rancori, le invidie personali, politicamente parlando, invece rischiano di prevalere.
Se riconosciamo che una “squadra” non funziona bene, ma ha grandi potenzialità, bisogna lavorare per correggere i guasti, non per chiuderla, dopo una costruzione sicuramente complicata. Si cambiano i componenti, gli schemi, magari anche i dirigenti, ma la direzione dovrebbe essere in questo verso.
A prescindere anche dal possibile affidamento in gestione di questi fondi del PNRR
X Luca Scaramelli. Sul giudizio sul commento “anonimo” ricordo qual’è la regola del blog:
“La responsabilità degli scritti (post e commenti) è individuale; è pertanto necessario che gli autori si identifichino specificando nome, cognome e indirizzo email. Non verranno pubblicati post e commenti anonimi. Eccezionalmente gli amministratori possono pubblicare, sotto la propria responsabilità, post sotto pseudonimo.” Questo è avvenuto e devo dire che alla luce delle recenti minacce di denuncia per diffamazione qualche fondato motivo c’era,
Ho ricevuto il messaggio personale di un amico. Gli ho chiesto se lo avesse voluto pubblicare. MI ha risposto di non, non per paura, ma semplicemente perché non essendo di Chiusi, gli sembrava inopportuno intromettersi. A quel punto que giudizio l’ho adottato come mio. ella consigliatura 94-98 di interrogazioni, interpellanze e mozioni ne ho presentate moltissime, Credo che la gestione politica di quelle iniziative con la loro diffusione in anticipo) qualche risultato politico credo di averlo conseguito, Ognuno poi ha il suo stile, ma un diritto di critica è altrettanto legittimo.
In quanto alle interviste sulle tv locali non sarebbe male che i giornalisti che ci lavorano si ricordassero ogni tanto di sentire l’opinione delle opposizioni invece di ricordarsene ogni 5 anni quando gli fanno comodo per organizzare i dibattiti in campagna elettorale.
In consiglio comunale il potere delle opposizioni è pari a zero, soprattutto nei comuni sotto 10000 abitanti dove il Sindaco è presidente dell’assemblea e in particolare a Chiusi dove il Sindaco gestisce il consiglio comunale politicamente come un comizio infinito, lui stesso giovedì ha dichiarato che l’ultima parola deve averla sempre lui.
Paolo, con tutto il rispetto ma i giudizi di chi non ha coraggio di firmarli per me valgono niente. Francamente, sarà anche per la mia allergia ai social, di tutti questi geni da tastiera pronti a dare il voto ne ho pieni i…le tasche.
Mi ha scritto un amico che non è di Chiusi e che mi chiede di non apparire perché altrimenti sembrerebbe un’interferenza indebita nel dibattito. Fa riferimento ad un’intervista su NTI e non al dibattito in Consiglio comunale, ma si applica ugualmente. Io però condivido l’analisi e pubblico il testo come se fosse il mio:
“Si credo anche io che tengono in vita il Patto 2000 per la gestione dei soldi che potranno arrivare dal Recovery. Tuttavia ci sono delle contraddizioni nella storia del Patto come in quella di un Sindaco, ma l’esperienza “politica” di quest’ultimo ha prevalso in seduta Consigliare rispetto (purtroppo) all’inadeguatezza delle opposizioni Possiamo e 5S. La maggioranza non poteva sfiduciare Bettolini su questo aspetto ma anche le opposizioni si dovranno preparare bene per la campagna elettorale altrimenti vai poco lontano.
Ho visto l’intera intervista a Bettolini su NTI ed ho la sensazione che a Chiusi ci sono gruppi che lo potrebbero sostenere elettoralmente e il tema Carbonizzatore non è proprio chiuso per niente… O contrapponete un candidato Sindaco tecnicamente preparato (e politicamente credibile) o altrimenti la vedo dura sul successore di Bettolini”
Premetto che dall’intervento del Sindaco ne ho ricavato la convinzione che la sua avversità sia motivata principalmente da una contrapposizione personale con il presidente del Patto che quindi riduce di molto (per non dire che la azzera) la valenza della sua posizione. Detto ciò almeno un paio di cose interessanti il sindaco le ha dette e che, a mio giudizio, possono giustificare il suo voto contrario.
Primo: nei tre anni di proroga (2016-2019) Il Patto non avrebbe finanziato alcun progetto. In effetti dai resoconti che ho potuto vedere sembrerebbe che, dopo il 2016, nessuno dei comuni della provincia di Siena che partecipano al Patto abbia ricevuto alcun finanziamento. Ho consultato il sito del Patto ma non ho trovato nulla. Qualcuno ha dati attendibili, aggiornati e completi?
Secondo: la proroga richiesta adesso ha le stesse motivazioni di quella del 2016 cioè la prospettiva che forse potrebbero arrivare altri finanziamenti residuati dai vecchi stanziamenti. Visto come è andata la prima proroga (un nulla di fatto?) non sembrerebbe giustificata una seconda. Tuttavia, in altra sede, è stato detto che i Patti saranno uno dei canali tramite i quali verranno spesi i soldi del Recovery. Questa affermazione è sostanziata da atti ufficiali dello Stato o è solo una possibile ipotesi/auspicio? Perchè questo farebbe la differenza. Anche tenuto conto che, per la procedura di liquidazione, sono stati versati al Patto circa 250.000€ e sarebbe opportuno sapere a cosa sono serviti.
La insostenibilità della posizione di Bettollini è così evidente che continuare a discuterne può apparire come una pura perdita di tempo. Insisto perché da sempre sono convinto che una riflessione sulle esperienze maturate nella pubblica amministrazione deve essere condotta. I 20 anni di storia sui patti territoriale e per quanto ci riguarda su Patto 2000 debbono essere valutati nel bene e nel male. Questo è ancora più importante oggi che i patti territoriali saranno probabilmente utilizzati per convogliare una parte delle risorse messe a disposizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La riflessione potrebbe servire per per evitare sprechi, sui quali per la verità il Comune di Chiusi si è abbondantemente specializzato negli ultimi 10 anni.
Dalla maggioranza è stato detto che è inutile tenere in vita un organismo come il Patto 2000 solo per sopravvivere a se stesso, ci spieghino allora perché lo stanno facendo con la Fondazione orizzonti che con i mezzi che ha a disposizione è in grado solo di pagare gli stipendi ai dipendenti e le rate dei debiti e non è in frado di produrre niente di adeguato ad una Fondazione di quel tipo.
36 Sindaci e quasi 300 consiglieri dell’area del Patto 2000 hanno votato a favore di una mozione come quella presentata da Possiamo e Stelle nel Consiglio comunale di giovedì, che siano tutti incapaci? Non credo proprio.
Leggo il titolo di un articolo su Primapagina: CHIUSI, DAL PATTO TERRITORIALE AL PATTO PD-OPPOSIZIONI… MA IL SINDACO METTE TUTTI KO
Evviva ora abbiamo il sindaco Superman. Stende tutti. Lui più bravo degli altri 38 sindaci del Patto, che si sono fatti tutti abbindolare dal perfido Ciarini. Chissà se c’è un limite alla indecenza.
Dopo una decina d’anni ritorna la stazione in linea, dai 70 milioni di quella del Sindaco Stefano Scaramelli ai 120 milioni di quella di oggi. Ma veramente credono che i cittadini siano tutti incapaci di ragionare?