di Paolo Scattoni
Era con Possiamo, ma evidentemente qualcosa deve averlo indotto a cambiare cavallo. Il fantomatico gruppo al quale ha aderito e dui sarebbe diventato responsabile provinciale sarebbe “Sinistra civica ed ecologista”. Una listina fra quelle a sostegno di Giani che ha ottenuto pochi voti alle elezioni regionali, ma che ha avuto successo nel suo obiettivo principale che era quello di non far eleggere il candidato di Toscana a sinistra, Tommaso Fattori. Si proprio il candidato che la militanza precedente di Nasorri era chiamato a votare, o a non potare ma con una presa di posizione pubblica.
Per questo servizio la listina ha ottenuto un assessorato nella giunta Giani. Artefice di questa operazione sembra essere stato l’ex capo di gabinetto dei presidenti Rossi e Giani, attualmente indagato dalla magistratura fiorentina per la vicenda dello smaltimento dei rifiuti di concerie di Santa Croce sull’Arno per la quale l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi ha chiesto, inascoltata, una riflessione pubblica da parte del PD.
Non spetta certo a me sindacare la “svolta politica” di Nasorri. Ora che è responsabile provinciale del suo nuovo partito, ce lo farà sapere.
Intanto questa vicenda è un’ulteriore prova che il dibattito politico si svolge in segreto. Noi che certe regole di riservatezza non condividiamo, possiamo soltanto fare gli auguri a Nasorri per la sua nuova avventura politica.
Rimango della mia opinione. La presentazione della lista di Sinistra Civica Ecologista in appoggio a Giani è servita a far fuori Toscana a Sinistra di Fattori dal Consiglio Regionale. Poi chi vivrà vedrà.
Paolo, ti assicuro che non ho cambiato idee, né fatto conversioni. La realtà è molto più semplice.
Nel 2020 Articolo Uno (movimento politico nel quale mi riconosco fin dalla sua costituzione) ha dato vita, a livello regionale, a Sinistra Civica Ecologista, insieme alle associazioni – 2020 a Sinistra e Comunità Civica Toscana -. Una esperienza simile è avvenuta nelle regionali dell’Emilia Romagna con la lista – Emilia Romagna Coraggiosa – guidata da Elly Schlein.
L’assemblea provinciale di Sinistra Civica Ecologista mi ha eletto Coordinatore provinciale. Non credo che questa associazione abbia nominato coordinatore un estraneo arrivato due giorni prima.
Ma, al di là di questa precisazione, sono convinto che continuare a discutere di gambe di Giani, di stampelle del PD non ci porti da nessuna parte. Ho espresso pubblicamente tutte le critiche e i miei pensieri, sulla candidatura del Presidente della regione e sulla deriva del PD locale agli altri livelli. Il punto essenziale – che è anche il mio obiettivo da coordinatore di SCE – è realizzare percorsi e confronti per unire le troppe componenti della sinistra che non vogliono relegarsi alla pura testimonianza o finire definitivamente nel conservatorismo delle politiche liberiste. Anche per quanto riguarda il governo regionale sono e siamo consapevoli che molte cose sono da cambiare, che un modello di governance non regge più rispetto ai cambiamenti in atto. Cosa facciamo, allora, aspettiamo che passino altri cinque anni per costruire un dibattito adeguato, o cerchiamo di affrontarlo già da ora.
Discutiamo di cosa vogliono fare in questi territori; quali rapporti e vertenzialità intendiamo aprire con la regione e con gli altri livelli istituzionale. Continuiamo a guardarci l’ombelico o proviamo a rivendicare una idea di territorio diversa, che magari respinga una visione che ritiene questa parte di Toscana luogo dove collocare impianti che nessuno vuole o continuare ad essere considerate eterne aree deboli vocate solo all’agricoltura o, semplicemente paesaggi da copertina patinata che danno un po’ di lustro alla bella Toscana, senza comprenderne tutte le reali potenzialità e i fattori di criticità.
Questi sono alcuni temi che vorremmo portare in un dibattito pubblico, cercando di stimolare e ridare interesse ai tanti cittadini che non si sentono più rappresentati. Queste cose ho cercato di farle negli ultimi anni, sia con Possiamo a Chiusi, sia in ambito provinciale con Articolo Uno, con LEU, con SCE e perfino con Fattori che ho votato a Presidente della regione. Le sigle sono tante, ma il campo e l’intento sono sempre gli stessi. Il mio modesto impegno è per giungere ad una sinistra ritrovata e unita, capace di costruire alleanze con le componenti progressiste, ambientaliste, civiche. Non uso più neppure il termine Centrosinistra perché, secondo me, non esprime più la direzione dell’idea di cambiamento che è necessario costruire.
Marco Nasorri
Premessa: che tutti abbiano il diritto di cambiare schieramento è pacifico. Se però sei un esponente della nuova forza politica devi in qualche modo motivare.
La conversione partitica di Marco Nasorri è al momento, almeno per me, inspiegabile.
Non si capisce che cosa gli abbia impedito di fare politica a Chiusi. Infatti fino a pochi giorni era attivo in Possiamo e ne esaltava il ruolo: https://www.chiusiblog.it/?p=38236 Ora invece fa parte di un gruppo che ha operato per far fuori dal consiglio regionale Tommaso Fattori, qui a Chiusi appoggiato proprio da Possiamo, uno dei pochi a portare in quella sede una coerente linea ambientalista. Sebbene nessuno eletto il raggiungimento dell’obiettivo ha fruttato un assessorato ai civici ecologisti.
Sul ruolo dei giovani invocato dalla professoressa Fiorini avrei da ripetere ancora una volta quello che ci dicono le statistiche. La popolazione di Chiusi della fascia dai 20 ai 30 anni è ridotta al 10% del totale. Una parte abbastanza consistente di questi è rappresentata da giovani stranieri che non vogliono essere coinvolti. A suo tempo espressi apprezzamento per una candidatura di una giovane di origini rumene. Non mi pare però che sia stata poi attiva nella politica locale.
Anch’io a volte ho avuto modo di scambiare idee, osservazioni sulla vita politica e amministrativa di Chiusi con il signor Nasorri, ovviamente da posizioni diverse, spesso inconciliabili
La sua nuova scelta é personale e quindi non discutibile, avrà sicuramente una sua logica
Condivido però con Giorgio Cioncoloni l opportunità di dare spazio a forze giovani, non ancora male addestrate da un modo di fare politica, vecchi tempi, vecchie situazioni,
È veramente necessario un ricambio generazionale anche se favorito è sorretto da chi l esperienza l ha già fatta sul campo
Auguri quindi al signor Marco Nasorri di buon lavoro anche se da parte mia con le dovute riserve non sulla persona ma forse sulle posizioni politiche
In fondo l esperienza in altri tempi l ha già fatta e saprà impostare la sua attività non sulle ceneri del passato ma sulla speranza per un futuro migliore per tutti i cittadini
A prescindere dal giudizio sulla storia politica di Marco Nasorri e sull’opportunità o meno della sua scelta, voglio solo dire che questa è l’ennesima dimostrazione che a Chiusi la politica è morta perché chi vuole praticarla deve rivolgersi ad altri ambienti.
Marco Nasorri è uno a cui piace fare politica ed è uno dei pochi con cui ogni tanto, incontrandosi magari al bar per prendere un caffè, si può discutere serenamente di politica a qualsiasi livello, dal locale al nazionale, qualche volta trovandoci d’accordo, altre volte no.
Comprendo quindi che Chiusi stia stretto a chi veramente, come lui, ha questa passione, dal momento che non ci sono più occasioni per esercitarla, anche se, per il suo passato di dirigente politico di vertice, ha sicuramente una parte di responsabilità sulla situazione locale.
In ambito provinciale potrà sicuramente avere maggiori occasioni.
La speranza è che questo suo nuovo impegno si possa riflettere positivamente anche nel nostro ambiente se Marco Nasorri saprà portare a Chiusi qualcosa della sua futura attività provinciale.
In attesa che ciò avvenga vogliamo fare un appello perché chi ancora ha questa passione si impegni per poter far rinascere a Chiusi un minimo di confronto politico, aperto e trasparente, che provi a interessare anche le giovani generazioni e che non sia finalizzato solo alla ricerca di un effimero consenso elettorale?