Elezioni amministrative: l’insopportabile melina per lo schema delle regionali ormai improponibile

di Paolo Scattoni

Nel PD di Chiusi c’è chi sostiene senza se e senza ma la replica della coalizione che ha sostenuto Giani alle elezio ni regionali, una coalizione che imbarchi anche Italia Viva. Ho seguito tutta la vicenda sin dalla designazione di Giani fatta dal PD, di vertice e senza consultazioni della base degli iscritti e tanto meno quella degli elettori. Risultato un presidente assiduo frequentatore di feste paesane e una vicepresidente come Saccardi chiamata ad avere un ruolo strategico di supplenza.

Quello schema è evaporato quasi subito. Il colpo di grazia è sicuramente la presa di distanza dell’ex governatore Rossi dallo stesso Giani, che aveva comunque sostenuto fino all’ultimo in campagna elettorale.

Gli assertori locali della replica delle alleanze in regioni debbono ormai prendere atto che l’inchiesta della magistratura sullo smaltimento dei rifiuti delle concerie di Santa Croce sull’Arno ha messo in crisi la formula. Come ha già dichiarato Rosi Bindi, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia si configurano ormai molti di più di vaghi indizi, ma fanno intravedere una prossimità (inconsapevole per alcuni, forse consapevole per altri) fra ndrangheta e sistema politico.

Purtroppo la vicenda di Santa Croce non è così lontana da noi. Dopo aver letto nella stampa quello che è successo, mi chiedo quali assicurazioni sui controlli possiamo avere in merito a quanto viene depurato a Chiusi e su quello che potrebbe avvenire nel trattamento dei fanghi in un eventuale carbonizzatore ACEA su licenza Ingelia. Infatti se i fanghi dovrebbero essere “non pericolosi”, nessuno può garantire con sicurezza che si possa escludere il contrario. Secondo quanto sta emergendo fanghi pericolosi sono stati sotterrati sotto strade e addirittura sembrerebbe in terrenti del demanio militare.

La superficialità delle argomentazioni di ACEA durante l’inchiesta pubblica non ci lascia tranquilli. In quella sede, ma anche successivamente, gli esperti del Comitato ARIA hanno dimostrato inconsistenti alcune delle argomentazioni di ACEA, soprattutto sull’assenza di rilasci in atmosfera di sostanze non proprio raccomandabili.

Per tornare alla vicenda elettorale credo che sia arrivato il momento di abbandonare questa melina che gli organi dirigenti locali del PD stanno portando avanti ormai da troppi mesi. Sul carbonizzatore addirittura da anni. Anche i campagnoli e sempliciotti quali molti di noi siamo hanno capito che non è con questi ritardi che si può ottenere una mediazione impossibile. Imbarcare i renziani in una lista locale diventa una proposta irricevibile per tanti.

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3 risposte a Elezioni amministrative: l’insopportabile melina per lo schema delle regionali ormai improponibile

  1. pscattoni scrive:

    x Carlo Giulietti. IL PD sta perdendo una grande occasione, ma d’altra parte di fronte a questi continui rinvii l’alternativa non può essere che quella da te prospettata. Mi dispiace molto, ma è così. L’assemblea di questa sera dell’Unione comunale (ampiamente decimata da assenze e dimissioni) rappresenterà l’ultima possibilità. Un altro risultato ambiguo o di ulteriore rinvio immagino che non verrà accolto da chi da tempo ha prospettato una strategia per il centrosinistra a Chiusi.
    Eppure nei mesi passati di occasioni ce ne sono state. Fra queste la possibilità di “agganciare” molti che credono ancora nei valori della politica. Quasi per caso ho saputo che un trentenne nato e cresciuto a Chiusi, è vicesindaco e assessore nella giunta di centrosinistra di un piccolo comune della Maremma, luogo di origine della sua famiglia. A Chiusi per fare politica seriamente si deve andare in esilio?

  2. carlo giulietti scrive:

    Discorso a livello di un qualunque tifoso, al bar Sport di 20 anni fa, sui giocatori da scegliere per la nazionale:
    Alla luce delle ultime notizie per le possibili liste, vista la situazione del PD, se il M5Stelle potesse avere l’autorizzazione a muoversi in tal senso e lo ritenesse opportuno, direi sarebbe il caso di avviare una strada alternativa, con l’ex Possiamo (non so esattamente come chiamarlo, la sinistra fuori dal PD che ci volesse stare, insomma) coinvolgendo persone indipendenti, eventualmente, da valutare, anche di altri orientamenti.
    Avrei in mente anche un possibile candidato sindaco (tra gli indipendenti, con esperienza, senza appartenenza alle attuali forze politiche) qualora anche lui fosse disponibile… cui aggiungere rappresentanti delle due forze e altri, meglio giovani (politicamente parlando, ovviamente)
    La base di partenza per il possibile programma da portare avanti, a questo punto, sicuramente sarà stata individuata, soprattutto le priorità, e discutendone con un obiettivo chiaro (lista con candidato sindaco) con gli elettori potrà essere completato e affinato, “coraggio”!
    Sul blog ci sono ancora disponibili le bozze di proposte di discussione che preparai per le elezioni comunali di una decina di anni fa, prima della candidatura Scaramelli, riguardandole, certe sono ancora attualissime e persino tra i commenti ci sono indicazioni interessanti, alcune potrebbero essere rivisitate e prese per spunti. Ma questo è secondario

  3. carlo sacco scrive:

    Per ”resistere” si fa questo ed altro,dove tale ”altro” non mi sembra che possa essere la crisi della formula messa in piedi dalla vicenda delle concerie.Credo che tale formula abbia dimostrato l’esistenza che ormai è consolidata ed assodata che una larga maggioranza che dà consenso al Pd non sia affatto la parte critica della sinistra ma una larga fetta di centristi che si riconoscono nell’agire tipico dei partiti di centro.In pratica usare il mezzo mediatico non facendo apparire la realtà, contare sull’esaurimento della memoria e ricordare ad ogni piè sospinto al propri elettorato votante che in mancanza di tutto questo dietroil sipario appaia la destra con la lega in testa.Io questo vedo fin’ora, e di sicuro in tale percorso la quantità di votanti attualmente presente in italia viva non è isolata in quanto dentro allo stesso PD mi sembra di scorgere una prateria sconfinata di tale ”italia viva”. Il loro disegno alla fin fine si è realizzato quasi totalmente.Tutto il resto purtroppo mi sembra che possano essere solo belle ipotesi.così facendo rimandano di pagare il conto finale, galleggiano, fino ad imporsi,ed in campo non mi pare che vi siano fatti e tendenze all’unione per fare diga.” I’ Bomba” come lo chiamano a Firenze l’ha pensata bene perchè col 2,5% i fatti gli danno ragione,sia in Italia, sia in regione, sia anche nelle stringenti necessità che affronta la politica a Chiusi.

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