Nasorri: il tentativo di un’alleanza progressista per le amministrative di Chiusi

di Marco Nasorri

In questi giorni il progetto di costruzione di un’alleanza progressista ecologista ha mosso i primi concreti passi. Prima sono avvenuti incontri separati tra Sinistra Civica Ecologista, PD Possiamo e Movimento 5 stelle. Poi lo scorso giovedì si sono incontrate le rispettive delegazioni. Diversi sono stati i punti discussi sui quali c’è stata una sostanziale convergenza. Naturalmente nei prossimi passaggi si potrà entrare nel merito dei contenuti e si vedrà se le premesse positive si trasformeranno in un accordo. Il dibattito dovrà essere portato tra i cittadini, tra le componenti sociali, economiche e culturali della realtà cittadina per un confronto che sia realmente aperto e partecipato.

Sinistra Civica Ecologista ha introdotto la necessità di costruire anche a Chiusi un nuovo progetto politico perché siamo di fronte a una fase sociale ed economica completamente nuova. Una prospettiva che pare essere stata ampiamente condivisa da tutti.

Occorre andare oltre le formule di una politica tradizionale che è in evidente crisi. Serve, invece, una coalizione che non perpetui l’autosufficienza e l’autoconservazione, ma riesca a assumere fino in fondo analisi e risposte alle difficoltà sociali, economiche e ambientale del nostro Territorio.

Pensare di rimettere insieme PD, Italia Viva e socialisti o dare credito a liste che si aggrappano a una minoranza di ceto imprenditoriale e professionale amico, che non rappresenta il complesso del tessuto economico e associativo cittadino, significa non rispondere ai bisogni reali, alle molteplici sensibilità e alle migliori risorse della nostra città.

Pensiamo che debba essere perseguito un percorso di aggregazione della sinistra. Possiamo è una componente locale importante per questo processo unitario. Il Movimento 5 Stelle, nonostante alcune contraddizioni, esprime istanze progressiste e ambientali, ha attratto molti delusi della sinistra ed escluderlo dal percorso costituirebbe un grossolano errore.

Siamo tutti consapevoli che occorrerà lavorare per dare omogeneità ad una aggregazione le cui componenti hanno storie diverse. Una coalizione che vuol governare un paese deve rendere chiaro cosa esprime sul piano culturale e valoriale, oltre che avere una condivisione sulle proposte programmatiche.

Il confronto politico serve anche a questo: superare le divisioni e la frammentazione, che sono i limiti paralizzanti del dibattito politico. Una debolezza che rende difficile all’intera Città unirsi e fare sistema su una prospettiva. In questo, una coalizione come quella che speriamo possa affermarsi a Chiusi per molti versi è un laboratorio e deve saper proporre una visione di città che guardi ai prossimi cinque, dieci anni.

Marco Nasorri , Coordinatore provinciale, Sinistra Civica Ecologista.

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13 risposte a Nasorri: il tentativo di un’alleanza progressista per le amministrative di Chiusi

  1. enzo sorbera scrive:

    Il 18 cercherò di esserci fin dall’inizio e spero di riuscire a portare un contributo, anche se la mia capacità di parlare in pubblico è piuttosto limitata. Quanto alla scelta di campo, non mi sembra che siano così importanti i nomi: se il progetto è condivisibile, i nomi sono solo un rafforzativo – talvolta negativo -. Scherzi a parte, è chiaro che strutture organizzate si muovono su binari diversi rispetto a quelli di un movimento: incontrarsi significa valutare quanto si riesce a mettere insieme e se è possibile e come “recuperare” quanto non entra in ciò che accomuna. Niente di strano, in questo. Il ricorso a quanto chiamo, scherzando ma non troppo, l’assemblearismo catodico o a quel Truman Show che in tanti sognano, non garantisce la trasparenza: visibilità non significa trasparenza, ch’è un esercizio quotidiano fatto di tante piccole e grandi cose, spesso diverse tra loro. Se mi dai un bilancio, hai fatto un esercizio spirituale che pacifica la tua coscienza, ma non un esercizio di trasparenza: se non so leggerlo, quel documento mi è perfettamente inutile. Capitolo Italia Viva e Socialisti. Non c’è nessuna pregiudiziale nei loro confronti. Però va tenuto conto del loro stile comportamentale: saltando mediazioni e confronti, vanno dritto a un decisionismo che spesso è miope perché legato all’urgenza momentanea. E’ un’agilità che può servire in talune circostanze, ma non può essere uno stile di vita. Fine spazio disponibile 🙂

  2. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Allora Marco (Nasorri) non mi hai capito o io non mi sono spiegato.
    Io mi sono solo posto dei quesiti rispetto alla necessità per Chiusi di una nuova sigla ecologista, quando già c’era “Possiamo”, e alla formula di “alleanza progressista ecologista”, facendo il confronto tra quanto proponi a Chiusi e quanto realizzato a Firenze con la stessa formula.
    Nessuno mi ha ancora risposto.
    I miei dubbi sono fondati oppure no?
    Se mi dimostri che sono infondati sono disponibilissimo a cambiare idea.
    D’altronde penso sia legittimo avere dubbi, oppure ci dobbiamo sempre inchinare supinamente al primato della politica?
    Invece di rispondermi con qualche argomento mi rispondi portando a esempio un’esperienza alla quale sto partecipando che non c’entra assolutamente niente e che comunque non si richiama a formule criptiche ma è un elenco di nomi e cognomi. Più trasparente di così. Poi ognuno è libero di vederci quello che vuole e noi cercheremo di rispondere, con le nostre scarse capacità, per far capire quello che siamo in realtà.
    Non ho detto affatto che qualcuno puzza di qualche nefandezza e non l’ho nemmeno pensato. Non ho parlato nemmeno di interesse a spartire le poltrone. L’ha detto Luciano Fiorani. Io ho solo detto che usando questi metodi lo potreste far pensare.
    Infine, leggi bene, ho affermato che, se invece di nascondersi dietro a una formula per me improponibile, si palesassero i nomi che ci sono dietro potrei anche appoggiarli e votarli. Più di così.

  3. Marco Nasorri scrive:

    Caro Giorgio (Cioncoloni) , non è che quando fate le cose voi sono per definizione trasparenti e profumate e quando venti persone che fanno parte di partiti e movimenti politici puzzano di chi sa quale nefandezza.

    Personalmente, insieme agli altri di SCE abbiamo voluto rendere pubblico il nostro pensiero, quello che abbiamo discusso e il progetto politico che abbiamo in mente, proprio per essere chiari.
    Con il tuo metro di giudizio potrei dire che prima di indire l’ assemblea pubblica di venerdi ci sono state riunioni casalinghe di cittadini che hanno l’interesse di spartirsi le poltrone e che il proposito è quindi fare una lista civica appoggiata dalla destra.
    Se io affermassi tutto questo che penseresti, Chi pensi ne trarrebbe vantaggio.

  4. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Enzo (Sorbera) io sono secoli, e chi mi conosce lo sa bene, che dico che bisogna sempre cercare ciò che ci può accomunare e non ciò che ci può dividere.
    E la cosa più importante che ci può accomunare è la trasparenza e la chiarezza dei progetti, dei percorsi e delle persone che vi si celano dietro, che è la base della fiducia su cui si può costruire qualcosa di concreto.
    Tutto questo non mi sembra di averlo ancora visto, così come non mi sembra di aver ancora visto il famoso luogo aperto di partecipazione, almeno fino ad oggi, perché, come detto nell’articolo, tutto si è svolto tra incontri ristretti, separati, e tra delegazioni.
    Per quanto riguarda i “sospetti forse infondati ma sbandierati come certezze” io ho posto una serie di interrogativi a cui ancora nessuno ha risposto e ciò dimostra che i sospetti forse erano qualcosa di più che infondati.
    Il 18 giugno viene proposto un dibattito pubblico, uno spazio democratico aperto di partecipazione, staremo a vedere chi ci sarà, dimostrando di volersi divincolare dalla tastiera del salotto che purtroppo, fino ad oggi, è stato l’unico mezzo per sentire qualche voce. Se non fosse per l’impegno di Paolo Scattoni non ci sarebbe stato nemmeno questo.

  5. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Luca (Scaramelli) hai perfettamente ragione, l’ultimo decennio lo abbiamo vissuto tutti, soprattutto chi ha avuto voglia e capacità di tenere gli occhi aperti.
    Condivido anche il tuo giudizio sull’ipotesi di una proposta completamente civica, ma non mi puoi parlare di un nuovo progetto politico perché mi sento preso in giro e sento offesa la mia onestà culturale e intellettuale.
    Potrei portare mille esempi per dimostrare che il Pd non è un partito progressista o che SCE non sia ecologista, dal momento che a Firenze appoggia Giani che è l’antitesi dell’ecologismo, per quanto dichiarato sull’aeroporto e sui termovalorizzatori.
    Dimmi invece che ci sono un gruppo di persone: Marco Nasorri, Marco Ciarini, Luca Scaramelli, Daria Lottarini, Bonella Martinozzi, Bruna Cippitelli, Simona Cardaioli, Gianluca Sonnini, e chi altro vuoi, che vogliono provare a mettere in atto un nuovo modo di governare questo disgraziato paese e potrei essere disposto anche ad appoggiarli e a votarli, dopo averci pensato bene e con qualche riserva.
    Se però mi dici che devo votare un raggruppamento progressista ecologista la mia mano si rifiuterebbe di tracciarci la croce in cabina elettorale perché il mio cervello non glielo consentirebbe.
    Ma perché non cominciamo a chiamare le cose con il loro vero nome invece di cercare inutili formule che sembrano servire solo a far abboccare i boccaloni?

  6. enzo sorbera scrive:

    Come da tradizione, sembra che il problema sia sottolineare solo ciò che divide: dal modo di far politica (quello proposto è “vecchio”, ok, però stiamo ancora aspettando quello nuovo: questo messia dovrà arrivare, alla fine 🙂 ), alla questione della sigla e di sospetti forse infondati ma sbandierati come certezze. Va bene, d’accordo. Detto quel che non ci piace della proposta avanzata, riusciamo a trovare quanto ci possa accomunare? Per esempio, come svecchiare la modalità proposta di far politica (un elisir di giovinezza lo berremmo tutti molto volentieri)? Riusciamo a creare un programma comune che ci porti a riconquistare rappresentanza forte per poter rompere la marginalità territoriale cui siamo condannati? Sappiamo definire un progetto che consenta di riposizionare la città nel contesto geo-politico in cui si trova? Abbiamo idea di come rimettere in moto l’economia cittadina, rivitalizzare il centro storico, fornire risposte alle domande pressanti degli anziani e delle loro famiglie, riaprire la collaborazione con le città vicine, creare uno luogo aperto di partecipazione e trasparenza? Viene offerta un’opportunità per esprimersi nel concreto di uno spazio democratico e non nel vuoto di un blob social in cui tutto finisce in poltiglia mediatica. Sull’alleanza proposta, io ci sono. Vediamo chi riuscirà a divincolarsi dalla tastiera del salotto.

  7. pscattoni scrive:

    Che la priorità sia avere un sindaco diverso, non autocrate come quello attuale, è convincimento di molti. Che un altro sindaco qualsiasi non sia sufficiente è altrettanto condiviso dai più.
    Forse saremo meno, ma la richiesta di un percorso trasparente è altro punto da tenere in considerazione.Questo è quello che ho affermato in tutte le sedi, compresa quella PD. Per essere coerente ho sempre reso pubblici i miei convincimenti.
    Sinistra Civica Ecologista a Chiusi è un’espressione non riscontrabile nel dibattito degli ultimi anni. Per tanti di noi è la sigla messa su per far fuori Tommaso Fattori dal Consiglio regionale da dove ci aveva aiutato nella battaglia sul carbonizzatore.

  8. Luca Scaramelli scrive:

    Per la mia storia personale, se dico che concordo in toto con le affermazioni di Luciano (Fiorani) e Giorgio (Cioncoloni), credo che nessuno possa dire niente. Vorrei però affrontare la questione partendo da un altro punto di vista, a mio avviso Chiusi vive una situazione anomala, anche rispetto ai comuni vicini, negli ultimi cinque anni non ha amministrato una coalizione politica ma un Sindaco che di fatto si è comportato da signorotto del paese e ha fatto e disfatto come voleva, chi ha fatto opposizione non si è mai scontrato contro un partito o un’alleanza di partiti ma contro una persona, chi ha una certa sensibilità credo possa facilmente capire quali limiti questo modo di fare possa portare non solo nell’azione amministrativa ma alla stessa democrazia.
    In virtù di queste considerazioni credo che prima ancora di fare politica, legittimamente ognuno dalle proprie posizioni, a Chiusi sia necessario prima di tutto ristabilire le regole di base, quindi domando esiste la possibilità di amministrare questo paese partendo da una proposta esclusivamente civica? esistono soprattutto persone che hanno voglia di impiegare cinque anni della propria vita spendendosi in prima persona? Fallire quest’anno l’occasione per avviarsi su una strada diversa significa condannare Chiusi ad altri cinque anni di slogan, proclami, propaganda e inutili inaugurazioni, può permettersi tutto ciò questo paese, siamo disposti a correre questo rischio?

  9. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Vorrei che qualcuno mi spiegasse il significato di “alleanza progressista ecologista”.
    A me infatti sembra, come al solito, che prima, nelle “segrete stanze”, si cerchino alleanze di potere e poi, pubblicamente, si diano definizioni omnicomprensive, tanto per gettare fumo negli occhi ai soliti cittadini, considerati “allocchi”.
    Ma per parlare di ecologismo c’era bisogno di una nuova sigla?
    “Possiamo” non era un movimento anche ecologista? Mi sembra che abbia sempre avuto questa caratteristica, tanto che si è sempre dichiarato a favore del movimento toscano di Tommaso Fattori che però, grazie a Sinistra Civica Ecologista, è stato tenuto fuori dal Consiglio Regionale, forse perché non è stato ritenuto progressista? Ecologista sì ma progressista no.
    In Regione Toscana governa una coalizione progressista ecologista con all’interno Italia Viva che quindi a Firenze è progressista mentre a Chiusi no, infatti a Chiusi si vorrebbe tener fuori dalla coalizione progressista ecologista, così come i socialisti, a Firenze progressisti, a Chiusi no.
    L’alleanza progressista ecologista che governa in Toscana, come ha supposto la magistratura, dà ampio “credito a liste che si aggrappano a una minoranza di ceto imprenditoriale e professionale amico, che non rappresenta il complesso del tessuto economico e associativo”, cosa che invece la stessa alleanza, che si vorrebbe riproporre a Chiusi, qui non dovrebbe fare. Ma non è proprio Sinistra Civica Ecologista una di quelle liste che a Firenze è indagata per lo scandalo concerie?
    E in tutto questo il Pd è progressista o no?
    Il modo in cui i suoi sindaci hanno governato negli ultimi dieci anni è progressista ecologista?
    Forse no, perché “Possiamo” e il “Movimento 5 Stelle” lo hanno sempre negato, facendo una giusta e difficile opposizione.
    Oggi però, grazie all’intervento di Sinistra Civica Ecologista, si compirebbe il miracolo e anche il Pd finalmente diventerebbe non solo progressista ma anche ecologista, alla faccia del Piano Strutturale Scaramelli-Bettollini, benedetto dallo stesso Pd con tanto di giornalate entusiastiche, che prevedeva un consumo di suolo per una popolazione di oltre 10.000 abitanti.
    Forse ha ragione Luciano Fiorani quando dice che si tratta solo di “poltrone” da manuale Cencelli, ma se per caso non avesse ragione questi fanno di tutto per farlo pensare, oltretutto mancando di rispetto all’intelligenza dei normali cittadini.

  10. luciano fiorani scrive:

    Questo è un modo di far politica vecchio di almeno trent’anni e che sappiamo tutti benissimo dove conduce: una spartizione di seggiole da manuale Cencelli.
    Ma ora che i partiti organizzati non esistono più continuare con il vecchio cerimoniale e il vecchio linguaggio ammanta tutto di una patina che definire ridicola è un eufemismo.
    Cosa si sono incontrate? Le delegazioni?
    Ma possibile che in questo paese non si possa parlare di politica senza scivolare nella retorica e nel politichese più stantii?
    A Chiusi ci vuole un’alleanza progressista ed ecologista?
    Questo è il problema di questa città?
    Mah…

  11. pscattoni scrive:

    X Rita Fiorini. Rappresentare la vecchia politica non è certo una colpa. Bisogna però vedere quale vecchia politica. In quella stagione ci sono stati fulgidi esempi di coerenza. Qualcuno ha pagato anche con la vita, Aldo Moro e Pio La Torre tanto per fare due esempi di politici con ispirazioni politiche diverse. La vecchia politica è stata anche quella degli accordicchi per vantaggi personali che hanno lasciato spazio a cause molto men nobili come quelle delle compromissioni malavitose.
    Quindi direi di lasciar perdere il richiamo alla nobiltà delle origini e ispirarsi ai sacrosanti principi della trasparenza e partecipazione.

  12. Rita Fiorini Vagnetti scrive:

    Forse, poiché faccio parte della vecchia struttura politica e, in fondo, per certi versi la rappresento, non riesco a capire, leggendo la nota del coordinatore Nasorri, come si possa, come Giano bifronte, superare la vecchia politica e tentare un accordo proprio con quelli che sono tradizionalmente legati agli schemi, alle strutture di un sistema che rappresenta una buona parte dei cittadini, trascurando però. nel contempo, l altra parte che, perlomeno, a livello di sondaggi nazionali, raggiunge quasi il 50% delle opinioni dei votanti. È vero, per chiusi è un altro momento.
    Le elezioni amministrative sono cosa diversa da quelle nazionali, non tanto però da non risentire del generale e comune sentire!!!

    E superare, se ho capito bene il messaggio, i partiti, anche quelli di personale appartenenza, non rientrano, forse, in un progetto aperto a tutti!

    Ma il PD di chiusi che. comunque è in territorio senese,
    propone, per esempio, l’esimio letta, segretario del partito, come candidato alle suppletive per un seggio alla Camera!!
    Ingenuamente non riesco ad entrare in certi meccanismi e credo che altri come me potrebbero avere dubbi

    A proposito Italia Viva e il Psi che fanno parte dell’ attuale maggioranza di governo dovrebbero scomparire?
    C è da ricordare che soprattutto Italia viva nelle ultime elezioni regionali ha, ottenuto un lusinghiero risultato
    E io non sono una fan di quella corrente!
    A mio avviso, forse sarebbe più realistico, parlare di un’ eventuale aggregazione, attingendo soprattutto dalla concreta società civile, magari come si usa dire, trasversale.

    Però io sono “il risultato ” della “forza” degli antichi partiti nei quali ancora riesco a credere, pur rinnovati e con un vero cambiamento di obiettivi, ma sempre nel rispetto dei valori che sono o dovrebbero essere intramontabili

    E questo fa la differenza!!!

  13. pscattoni scrive:

    Intanto c’è la notizia: c’è stato un incontro a quattro. Poi sarebbe interessante sapere quali siano stati i “Diversi sono stati i punti discussi sui quali c’è stata una sostanziale convergenza”.

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