di Bonella Martinozzi

In un recente articolo pubblicato su una testata locale, si può leggere che il M5S ha presentato un’interrogazione ed il Sindaco ha risposto . In base alla risposta del Primo Cittadino, ci sarebbe un tesoretto da oltre 300.000,00 euro che attende la prossima amministrazione. Alle opposizioni piace tantissimo ascoltare le risposte del Sindaco perché sono spesso “alquanto fantasiose”
Per quel che ci è dato conoscere ad oggi non c’è nessun tesoretto da oltre 300.000,00 euro che attende la prossima amministrazione ma c’è semplicemente una sentenza della Sezione Civile del Tribunale di Siena e ripetiamo del Tribunale Civile , poiché il TAR non emette decreti ingiuntivi come sostenuto la volta precedente dal Sindaco in Consiglio Comunale , che riconosce al Comune di Chiusi, quindi ai cittadini del Comune di Chiusi € 130.047, 12 relativamente agli anni 2015 e 2016.
A questo punto mancherebbero alla chiamata gli importi dovuti per gli anni 2017-2018-2019-2020 equivalenti a circa € 260.000,00 per cui è necessario adire nuovamente il Tribunale. Inoltre si pone la necessità di sapere se la sentenza è passata in giudicato oppure è stato proposto appello , visto che il termine semestrale scadeva proprio il 18 giugno, e se il Comune di Chiusi ha intrapreso l’azione esecutiva per il recupero della somma riconosciuta.
Cosa poi da non sottovalutare è se la società intimata sia in grado di corrispondere quanto dovuto considerato che il suo fatturato 2019 ammontava ad € 128.047,00, i debiti erano superiori ai crediti , il patrimonio netto di € 106.034 e presentava un valore delle immobilizzazioni materiali per € 426.000,00 , che in gran parte dovrebbero essere costituite proprio dalle pensiline di cui andiamo discutendo. Un po’ di concretezza nel rispondere avrebbe permesso di comprendere lo stato dell’arte visto che si tratta di beni dei cittadini
Come si vede non è sufficiente andare di fantasia …. per cui ai posteri l’ardua e definitiva sentenza.
Questo è un tema che richiederebbe un approfondimento da parte di alcuni esperti. Ho riletto la risposta a al mio commento da parte di Bonella (Martinozzi) sulla classificazione catastale delle aree concesse in diritto di superficie. La classificazione delle aree a destinazione agricola (come pare che sia) non sarebbe corretta e potrebbe configurare uno sostanzioso “sconto” sull’IMU.
La società SDM potrebbe chiarire perché come si sa gli impianti producono reddito e dovrebbero essere tassati di conseguenza. Su un chiarimento da parte del Comune ho ormai perso ogni speranza,
Forse la futura amministrazione ci potrà dire di più.
A quanto sono riuscito a capire dalla risposta del sindaco, quella raccomandata non è mai partita. Motivazione? Il Comune non deve pignorare una sua proprietà. Spero di aver capito male perché nel caso si sarebbe andati contro un preciso articolo del contratto.
Inoltre non capisco la questione della registrazione catastale. Il catasto terreni e fabbricati è un archivio pubblio aperto e la maggior parte dei professionisti che operano nel settore urbanistico (geometri, ingegneri e architetti) possono facilmente accedervi.
Paolo concordo con tutto ciò che stai dicendo , ma partirei dal primo scalino che è costituito da questa domanda : Il Comune ha inviato ad SDM una raccomandata ove indica che intende avvalersi della clausola di risoluzione contrattuale? Altro dubbio che mi sorge e su cui dovrebbe intervenire a chiarimento un Tecnico è riferito alle risultanze catastali Terreni e Fabbricati in merito alla società SDM . Anche su questo, a mia opinione, sarebbe necessario un approfondimento, che eventualmente anche il Comune stesso potrebbe fornire.
X Bonella Martinozzi. Cerco di spiegare meglio il mio commento.Ricavo dal post la conferma che mancano all’apperllo circa 390.000 euro. Non c’è quindi alcun tesoretto come sostiene Primapagina, anche perché si rischia di avere al massimo qualche scrivania e e seggiole della ditta eventualmente fallita. Si deve allora capire il da farsi. L’articolo 6 del contratto prevede dopo un anno di non versamento del dovuto il ritorno della superficie con tutto quello che c’è sopra al Comune. Bettollin i ha affermato che il Comune non lo fa perché non è possibile che il Comune pignori a se stesso. Se ho capito bene questa è una motivazione risibile.
Allora un legalle può sostenere questo. Un buon commerialista può spiegare i passaggi pratici per l’operazione. Trovo che sia un tema da approfondire per Confronto Aperto.
Sarà interessante capire se i futuri candidati a sindaco saranno per un ritorno immediato del diritto di superficie e impianti al Comune. È opportuno chiedere o anche questo deve rimanere nel vago. Che ne pensa il candidato PD?
Non occorreva e non occorre neppure oggi un buon commercialista , bensì l’interesse ad agire a tutela dei propri cittadini e dello Stato , entrambi proprietari di quei terreni concessi tramite il diritto di superficie a società private senza che nel corso del tempo i cittadini abbiano potuto godere dei dovuti corrispettivi. Vorrei ricordare che il Sindaco ed alcuni membri della Giunta hanno sottoscritto dal mese di maggio 2019 la Carta di Avviso Pubblico. Non basta averla sottoscritta occorre anche applicarne i principi nella medesima espressi , tra i quali : 18. Contrasto agli sprechi e diffusione di buone pratiche: “L’amministratore deve utilizzare e custodire le risorse e i beni assegnatigli dall’Amministrazione con oculatezza e parsimonia. Deve inoltre giustificare pubblicamente e rendicontare l’utilizzo straordinario di risorse e beni dell’amministrazione. L’amministratore deve prevenire e contrastare gli sprechi in ogni loro manifestazione e divulgare le buone pratiche in tutti i settori di attività dell’ente” Ricordo anche quanto previsto nell’art 22: “In caso di ritardo o inerzia dei soggetti sopraindicati nell’assumere le misure previste dal Codice in caso di inadempimento, i gruppi politici in Consiglio, i cittadini e i portatori di interessi sollecitano gli amministratori al rispetto delle corrispondenti disposizioni”. Si tratta di quei casi in cui la forma deve essere anche sostanza.
Questo sarebbe un tema da affrontare nell’ambito di Confronto Aperto.
Se non ho capito male, secondo contratto il Comune ha da avere 390.000 euro.
La storia comincia 10 anni fa. Ce la propinarono con la solita retorica. Poi è andata come è andata. Il tesoretto non c’è.
Ci sarebbe l’articolo 6 del contratto che permetterebbe il pignoramento degli impianti e la gestione diretta. Il sindaco dice che non va bene con motivazioni che non ho capito.
Il parere di un buon commercialista sarebbe opportuno.
Sarebbe anche utile scriverci un libro sul tema, a futura memoria.