di Paolo Scattoni
È bene governare. Si ma è bene governare bene. Anzi benissimo. E giù un po’ di retorica che non guasta mai. Se poi ti azzardi a chiedere se quelli che hanno avuto responsabilità nel governo locale negli ultimi dieci anni (tanto per non andare troppo indietro nel tempo), lo hanno fatto bene o male la risposta il più delle volte è bene e male. Se osi poi chiedere cosa bene e cosa male, non sia mai. Insomma per parafrasare una famosa canzone napoletana “scurdammece o passato. Simmo e Chiusi. Paisà.”
Sono un ammiratore della cultura napoletana, ma in questo caso una siffatta risposta non l’accetto.
Si assiste a modestissimi progressi sui contenuti.
Ancor più deprimente è assistere agli incontri riservati fra i potenziali presentatori di liste. Un metodo che dà adito al sospetto. Così non vale niente se il sindaco uscente dichiara solennemente che non si ripresenterà per il secondo mandato. Il sospetto trionfa e molti non ci credono. Io invece ci credo. Una giravolta darebbe adito a quello che un compianto amico avrebbe definito “uno sputtanamento in mondovisione”.
C’è anche l’iniziativa del neo costituito gruppo Confronto Aperto. Nonostante si dichiari che quel gruppo non vuole presentare liste, ma più semplicemente approfondire temi, si sospetta che non sia vero. Si sospetta così tanto che si abbandoni il gruppo perché quell’adesione potrebbe danneggiare la possibile candidatura di un parente in “altra” lista.
C’è stata la recentissima candidatura PD di Gianluca Sonnini, già vicesindaco per quattro anni con Scaramelli che alcuni sospettosi vedono come il tentativo di recuperare gli elettori di Chiusi dello stesso Scaramelli in una lista “in salsa fiorentina”.
Che dire poi delle sigle inventate all’ultimo momento per partecipare alla corsa con il PD, come quella capeggiata da Marco Nasorri. È di oggi un articolo sulla Nazione in cui si dice che parteciperebbe volentieri al desco la lista dei seguaci di Calenda. Chi li conosce a Chiusi? Che contributo pubblico hanno dato all’azione e al dibattito pubblico locale?
Il carnevale continua e le maschere sono sempre più numerose.
Sono sempre più convinto che ormai lo spazio della politica a Chiusi sia quella del monitoraggio civico. Un monitoraggio attento e senza sconti.
Non sembra esserci altra strada in questo paese di maschere.
L unico punto forse che mi ha lasciato un po’ perplessa è la parte nella quale fa “un’allusione” almeno io così l ho interpretata su qualcuno, innominato, che si sarebbe ritirato dal “confronto aperto”per non nuocere ad un eventuale parente, candidato?
Forse sarebbe stato più lineare dare indizi concreti, anche senza fare il nome, per arrivare a capire meglio e senza troppe illazioni il personaggio a cui si fa riferimento
Ma questo è il mio pensiero
A proposito e con la spontaneità che mi contraddistingue, faccio outing e dichiaro apertamente che all’inizio, proprio all inizio, anche a me era sembrata una buona iniziativa, quella dei promotori del confronto aperto
Dopo, però, qualche valutazione ulteriore, ho capito che non poteva, per una serie di motivazioni anche politiche, essere il mio ambito e quindi ho preferito lasciare ad altri più bravi e consapevoli di me, l ‘arduo compito, oggetto del programma
Io purtroppo e, senza voler togliere valenza all iniziativa, sono rimasta convintamente legata alle mie idee di fare politica, tradizionalmente strutturate con una visione democraticamente liberale che non mi permette di voltare pagina se non nel senso nel quale sono sempre andata
Anch’io credo che i cittadini debbano avere non solo la voce ma soprattutto la forza per gestire in prima linea la politica del proprio paese e quindi l amministrazione del proprio comune, con un progetto di vero rinnovamento o per meglio dire di concreto cambiamento
Anche da…
Rispondo a Rossella (Rosati). Sulla questione partecipazione ritengo che questo sia uno dei pochi punti, forse l’unico, in cui gli incontri hanno raggiunto un risultato. Il PD si impegna, in caso di successo alle elezioni, a valorizzare gli istituti di partecipazione già contenuti nello statuto del Comune con in più il question time, come da anni hanno chiesto i due gruppi di opposizione. È sul resto che si annaspa e riguarda i compagni di strada. Possiamo e M5S non accettano una coalizione dove ci sia Italia Viva. Questo è il nodo perché riguarda un giudizio su quanto fatto nel decennio renziano a Chiusi.
Su Calenda Antonio o Carlo mi pare che tu faccia troppo furbo l’intervistato socialista. Escluderei che l’aver detto Antonio invece di Carlo possa servire a rispondere alla domanda “quando mai Carlo Calenda si sarebbe espresso sui risultati positivi a Chiusi?” con un “non ho mai parlato di Carlo, invece ho parlato di Antonio, un suo lontano parente che ho casualmente incontrato in treno”, lo trovo davvero improbabile. Semmai c’è da sottolineare quanto poco valga il giornalismo locale.
Per Paolo Scattoni . La mia domanda su chi sia Antonio Calenda era provocatoria. Io vengo dalla “scuola” delle Suore , dove c’era una Madre Superiora, della Maestra Nuti (elementari), della Prof. Martini (medie) , del Prof. Aleo ( liceo) , del Prof. Vassalli (università) . Chi ha avuto la fortuna di conoscerli sa di cosa sto parlando . Ti assicuro che tutte queste persone non avrebbero detto “sarà un refuso” ma avrebbero detto “torni al suo posto ed andrà meglio la prossima volta” . Quando si pretende di scrivere dell’arrivo di una nuova forza politica, addirittura proclamandone gli apprezzamenti fatti, minimo non si sbaglia il nome di riferimento. E’ proprio questo continuo dire “si saranno sbagliati tanto è uguale” che poi consente che le cose prendano un loro percorso “trasversale”. La mia domanda a questo punto è “Sarà vero che Carlo Calenda ha espresso apprezzamento verso l’Amministrazione ” oppure si è posto un certo “Antonio Calenda” perchè Carlo Calenda non ne sa un bel nulla di tutto ciò ? Intanto però si è creato il pensiero unanime che sia Carlo Calenda colui che si è espresso.
Non ci si può ostinare nel voler ottenere dichiarazioni o riconoscimenti che evidentemente non si vogliono rilasciare. Un motivo ci sarà per cui si continua a parlare di trasparenza e partecipazione rivolgendosi al futuro e saltando a piè pari il passato e soprattutto il presente. A mio parere di eventi da esaminare, con fine propositivo, ce ne sono molti e questo continuo fluttuare nel vago e nel vuoto non può che esprimere una scarsa volontà di cambiamento. Purtroppo, o per fortuna, il passato costituisce la radice del futuro , soprattutto in presenza di scarsità di risorse , per cui invece di attendere qualcosa dagli “altri” , stare ad aspettare cosa verrà o non verrà proclamato osservando i movimenti delle forze politiche , impariamo a far proprio il concetto che il paese è dei cittadini e che tutti hanno pari dignità , diritti e doveri . Pertanto sarà bene che gli stessi cittadini unitamente inizino a dire cosa desiderano per le loro attività, per loro stessi e per le future generazioni e s’interessino del passato , del presente e del loro futuro , altrimenti sono solo “parole a disperdere” utilizzate dalle forze politiche che dichiarano di agire sempre “per il bene collettivo” prescindendo dal fine proprio dell’azione.
Non mi sembra che ci siano segreti. All’iniziativa pubblica di ‘Confronto aperto’ hanno partecipato i partiti della scena locale illustrando i loro punti di vista. Uno di essi è stato contestato: quando ha chiesto al gruppo di schierarsi, gli è stato gridato “non con te” dalla platea. Se fosse un punto di vista personale oppure la voce del gruppo non è dato sapere. Fatto sta, quel grido già traccia differenze e steccati che producono le lacerazioni interne che conosciamo – altro che “tutela di parenti” -. Chiaro che il ruolo di “grillo parlante”, di stimolo, è un ruolo subalterno: sei obbligato all’agenda dettata da altri. Se vi piace e siete contenti voi… Non bastano dieci anni di fegato grosso? Al di là di questo, sono mesi che si assiste ogni volta a un parto doloroso anche solo per incontrarsi. Sebbene sia stato posto al centro della proposta di coalizione, il PD non riconosce un terreno comune, pare stentare a trovare persino le ragioni per parlare con la coalizione. Questo porta a un immobilismo che può sembrare furberia ma è solo autolesionismo.
Concordo sul commento di Luciano e colgo l’occasione per ringraziare i quattro, cinque chilometri che mi separano da queste elezioni comunali permettendomi una distaccata (ma non troppo)occasione di fare il Pilato della situazione. Auguri a tutti i “miei” concittadini per un buon voto.
X Rossella Rosati. Antonio Calenda potrebbe essere un parente di Carlo Calenda o più semplicemente un refuso.
…ma anche secondo diversi, spesso insospettabili.E dico questo perchè il gioco delle maschere di cui Paolo Scattoni parla è vero e reale e lo sanno tutti,anche soprattutto coloro che hanno ” cultura politica da vendere” ma che temono di essere ripresi dalla piena se certe pulsioni si affermassero in maniera molto estesa.Ho parlato di cultura politica perchè tutti sembrano esserne maestri ma a tali maestri-io mi domando- non sarà balzato un momento per la testa che poi poi, alla fine di tutti i discorsi e guardando lo sfacelo che c’è intorno- perchè sono da sempre ottimi osservatori ed anche critici-,perchè non balzi mai alla testa che quando si è chiamati a delle scelte alla fine occorre scegliere se pesarsi o non pesarsi. Sono tempi questi che spesso vengono definiti non maturi ma qui la frutta è già caduta a terra dall’albero e marcisce sul terreno,ed io credo che occorra darsi una mossa.E lo dico a coloro-uoimini e donne di partito, si anche di partito, che non si cambierà mai nulla se tutti non faranno un passo indietro rinunciando alle proprie prerogative e non alle idee che nessuno vuole abiurare e che sarebbe impossibile che avvenga,per confluire in una lista di nomi di persone capaci che hanno rinunciato al simbolo che hanno sempre votato. Solo così si avrà l’inizio di un cambiamento,non senz’altro rimanendo nel limbo e pensare che i tempi non siano maturi.
Paolo scusami ma io credo che non si sappia più nemmeno cosa si stia proclamando. Sulla Nazione si legge : ” Giorgio Socciarello , storico esponente del Psi a Chiusi ed ex consigliere ufficializza l’arrivo nella cittadina del partito che fa riferimento ad Antonio Calenda” …….. ma, chiedo, Antonio Calenda chi è ?
Ho condiviso nella mia pagina facebook questo pezzo perchè, secondo me, fotografa adeguatamente la ridicola situazione che si è creata (da mesi!) e con cui ci stiamo appropinquando alle elezioni amministrative d’autunno.
Molte chiacchiere, poco costrutto ma ciò che colpisce è che il tutto avviene in un clima “riservato”, quasi per iniziati, mentre tutti da destra a sinistra si ergono a paladini (fasulli) di trasparenza e partecipazione.
D’altra parte son cose che, al popolino, è bene non far sapere; così è sempre stato e così ha da esse’… secondo “i politici locali”.