di Rossella Rosati
Sul sito di RadioSienaTv è apparsa, con data 8 luglio 2021 , un’intervista al Sindaco di Venezia Brugnaro , completamente dedicata a Chiusi : attività attuali e progetti per il futuro.
Non mi soffermo sugli aspetti personali diretti a confermare un profondo legame con la Città di Chiusi quanto piuttosto su un passaggio “imprenditoriale” che ha attirato la mia attenzione.
Si tratta del Palazzetto. Il Sindaco Brugnaro fa questa dichiarazione in merito : “Siamo a Chiusi e là restiamo, non ci spostiamo. L’idea è quella di comprare il palazzetto, il Comune vuole fare delle gare per la concessione, noi non vogliamo fare i concessionari ma vogliamo che sia messo a disposizione delle squadre in orari che ci servono. Penso che compreremo un’altra gradinata, pagandola noi, perché abbiamo bisogno di 2000 posti“
Le mie riflessioni sono :
Se per Palazzetto s’intende il Palapania , questo è costato nel tempo quasi 5.000.000,00 di euro. Si auspica che il Comune lo voglia vendere per una cifra quantomeno equivalente : per cui qual è la convenienza di Sindaco Brugnaro ad acquistarlo? Sicuramente con tal cifra farebbe prima a costruirne uno nuovo , magari con caratteristiche maggiormente consone alle sue esigenze , visto che sembrerebbe già esistere il problema delle gradinate insufficienti;
Ugual riflessione mi sovviene guardando le caratteristiche del Bando attinente il Palapania (Deliberazione N° 59 del 30/11/2020 http://chiusi.soluzionipa.it/), emanato ancor prima che i lavori fossero terminati . Si parla di un’offerta da presentarsi per la gestione che preveda un canone annuo di € 12.000,00 (dodicimila) sostituibile con dei lavori da porre in atto quali :
A) Realizzazione di una Tribuna aggiuntiva per l’importo stimato di € 197.415,00 oltre iva
B) Implementazione videosorveglianza urbana per l’importo di € 30.000,00
C) Realizzazione dei lavori di completamento dei piazzali e del parcheggio.
Non mi addentro in merito la fatto che la fibra ottica vi è già stata portata così come altri lavori sono stati posti in atto dopo l’emanazione del bando, ma mi chiedo , da un punto di vista imprenditoriale , visto che l’esigenza dell’installazione di una nuova tribuna è fine comune del Comune , appunto, e del Sindaco Brugnaro , che “glielo fa fare” di insistere per l’acquisto quando 197.415,00 oltre Iva previsti per la tribuna aggiuntiva diviso 12.000 ( importo scalabile per anno ) fanno già 20 anni? Oltretutto, in tale ipotesi, si prevederebbe un contributo a carico del Comune .
L’affermazione che il Palazzetto deve essere a disposizione delle squadre negli orari che gli servono e che non voglia fare il concessionario, cosa significa? Ma, poi Palazzetto per Palazzetto di quale stiamo parlando?
C’è una logica che mi sfugge.
Link all’articolo di Radio Siena TV https://www.radiosienatv.it/luigi-brugnaro-si-racconta-a-siena-tv-il-mio-rapporto-col-territorio-senese/Link all’albo pretorio per il bando : http://chiusi.soluzionipa.it/openweb/albo/albo_dettagli_full.php?id=18402
Romanini, è il caso di dire: “Coraggio, Luigi”
Ottimo! Abbiamo trovato un filantropo che investe per passione sportiva e attaccamento al territorio.
Con tutto il dovuto rispetto per chi a Chiusi pratica basket a livello dilettantistico, non vedo grandi spazi per aumentare consenso con questa annunciata operazione.
Comunque non è certo una novità che lo sport sia un viatico utilizzato frequentissimamente per entrare nel tessuto imprenditoriale e sociale di una collettività. Si genera consenso e si allacciano e/o si consolidano rapporti sociali ed economici che consentono molte maggiori opportunità di business. Il benefattore di turno si crea un contesto favorevole alle proprie iniziative salvo poi scappare a gambe levate se il vento gira e lasciando la comunità locale a fare i conti con le macerie.
X Giorgio Cioncoloni. Infatti si è visto bene dal dire quanto lo pagherebbe. Ormai sotto elezioni si sente di tutto e di più.
Di sbruffoni a Chiusi ce li abbiamo già abbastanza, non c’e bisogno che ne vengano anche da Venezia.
Con cinque milioni se ne costruiscono almeno cinque di palazzetti, poi ognuno è libero di usare le proprie ricchezze come meglio crede, ma non credo negli imprenditori che si trasformano in benefattori e regalano cinque milioni a chi oltretutto ha detto che gli sta sul c….
Enzo (Sorbera) l’intervista l’ho letta. La notizia è che la tanto celebrata fermata del frecciarossa è merito suo (magari poteva anche tirar fuori i 1400 euro del panino con la porchetta invece di far pesare sulle esangui casse del PD!!!). Il messaggio sottinteso che ci potrei leggere è quello al Bettollini: “senza di me sei poca cosa”. Ma questa è una supposizione e la do con beneficio di inventario.
Invito cmq a leggere l’intervista. In mezzo ai mille luoghi comuni tipici del self made man alle gondole 🙂 , ci sono alcune cosette che lasciano perplessi e inducono a pensare che la “chiacchierata” sia più un dire a nuora perché suocera intenda.
Il riferimento era molto chiaro e anche divertente. La battuta l’ho presa come pretesto per una riflessione sul nome di questa nuova formazione: se hai bisogno di invocare il coraggio di qualcuno (piccolo o grande che sia) è perché pensi che il coraggio non l’abbia o perché stai preparando qualcosa che ne richiederà parecchio (ogni riferimento a Mair e al suo “Ruling the Void” è voluto e manifesto). In realtà, il coraggio è come l’amore: ci sei nel mezzo e si manifesta. Mica l’attivi a comando. Appunto, “non te lo puoi dare” o far dare 🙂
X Enzo Sorbera. Voleva essere un ironico riferimento al nome del nuovo partito di Brugnaro trasferito localmente, Evidentemente non è stato percepito. Purtroppo le battute, come le barzellette, se spiegate non valgono più niente.
Questi continui appelli al coraggio sembrano più volti a sottolineare una mancanza che non fare appello ad una virtus. Il farsi coraggio è sempre un passaggio a posteriori, quando la frittata è fatta e il momento del coraggio è passato irrimediabilmente. Del resto, aveva ragione Don Abbondio: “Il coraggio, se uno non ce l’ha, mica se lo può dare”: per quanto forte lo chiami, il coraggio non arriva o, come la polizia dei film, arriva sempre troppo tardi. Ora, poi, che si abbandona la forza, temo che il coraggio dovrà essere annoverato tra le virtù evaporate 🙂
Siamo ormai in piena campagna elettorale. È davvero strano che il sindaco di Venezia dichiari a un televisione senese che lui il Palapania lo vuole tutto per sé. Sino ad ora ci avevano detto che un solo palazzetto non bastava a Chiusi e ce ne volevano due. Ma va bene così. Se Brugnaro paga i cinque milioni che sta costando alla comunità di Chiusi io glielo venderei. Coraggio Chiusi.