ricevuto da Marco Nasorri
Il 3 e 4 Ottobre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. A breve dovrebbe esserci l’ufficializzazione.
Manca meno di un mese alla presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio comunale di Chiusi e notoriamente agosto è periodo di ferie. Il tempo delle attese e delle tattiche è finito.
Il quadro politico nella complessità pare essere, in realtà, abbastanza chiaro.
Sinistra Civica Ecologista e Possiamo, che sono due componenti di sinistra lavorano da tempo alla realizzazione di un’alleanza politica con il PD allargata ai 5 Stelle e aperta alla realtà civica della città.
Un’alleanza strategica che guarda al futuro, cioè alla costruzione per i prossimi anni di una rappresentanza politica che superi le dannose divisioni della città, contribuisca a unire parte del paese in un progetto politico che le ridia dignità e prospettiva. Una esperienza che possa essere di esempio per battere la destra alle elezioni nazionali del 2023 e rafforzare l’azione politica e amministrativa nel territorio.
Il Movimento 5 Stelle pare essere in sintonia con questo obiettivo, soprattutto dopo la definizione dello scontro Conte-Grillo.
Il PD di Chiusi ci sembra ancora indeciso. in questi mesi, ha condotto una battaglia interna dura e riconosciamo il tentativo di operare una riflessione importante sulla politica locale e sugli ultimi anni di governo della città. Una riflessione che direttamente o indirettamente ha provato a fare anche i conti con la stagione del renzismo che a Chiusi ha avuto un’impronta molto forte.
Tutto questo dovrebbe portare il PD a delle scelte coerenti che pare tardino ad attivare.
Altri, ci riferiamo innanzitutto a Italia Viva, hanno fatto solo tattica e continuò giochi al rialzo, tentando perfino uno scambio tra elezioni comunali di Chiusi e le suppletive per il senato e poi annunciando un proprio candidato . Un tira e molla ambiguo e a tratti politicamente indecoroso, con interviste quotidiane prive di reale contenuto. Un piccolo partito che prova a lucrare una rendita di posizione locale senza avere la forza di una visione e di un progetto che inequivocabilmente si collochi nel campo del Centrosinistra e tanto meno sul fronte progressista. È evidente che ormai su tanti temi, Italia Viva pare trovare molta più sintonia con la destra e la Lega che con il centrosinistra. Non vogliamo dare patenti di riformismo, né altro a nessuno, la nostra è una constatazione dettata dalle posizioni e dalle scelte politiche che vengono fatte.
Stupisce la pretesa e, soprattutto, la modalità con cui I.V. ha tentato di imporre un proprio candidato a sindaco usando motivazioni che esplicitano in modo netto la scarsa fiducia verso Sonnini. Non possono sfuggire le parole usate nella risposta data sulla pagina facebook di I. V. al comunicato del PD di qualche giorno fa. Non tocca a noi prendere le difese del candidato del PD, ma di fatto questa è la seconda volta che Scaramelli “sfiducia” Sonnini. La prima quando gli tolse la delega di vicesindaco, estromettendolo dalla candidatura a sindaco nel 2016 e la seconda volta oggi, quando senza tanti giri di parole dice che Barbanera è meglio del candidat espresso dai Democratici. Non è chiaro se questo giudizio derivi da valutazioni sulla persona o dal fatto che Sonnini ha sempre assunto connotati politici lontano dal renzismo. Tutto legittimo, ma è un dato politico assolutamente rilevante.
S.C.E. ha detto chiaramente che il confronto per un’alleanza deve basarsi sulla visione comune per la città, sui contenuti e sul modo con cui si intende amministrare il paese. Per noi nel segno del cambiamento.
Fondamentale è anche la pari dignità di tutti i soggetti e la valutazione della forza delle idee, più che dei numeri. Abbiamo riconosciuto, tuttavia, che il consenso e la storia politica di ciascuno hanno un peso.
Per questo abbiamo accettato, dopo aver ovviamente valutato il carattere della proposta, la candidatura di Gianluca Sonnini a sindaco di Chiusi e Enrico Letta per il Senato. In coerenza con il ragionamento non abbiamo, in modo pregiudiziale , né parlato , né chiesto posti.
Prima l’accordo politico e la definizione del programma, poi faremo le valutazioni che riguardano le persone per la giunta e Consiglio Comunale, pronti ad assumerci le nostre responsabilità.
Un atteggiamento crediamo responsabile e chiaro che dovrebbe essere posto alla base di questa fase.
Giunti a questo punto ci pare che molte siano le questioni sul tavolo, affinché si possano prendere le decisioni definitive per giungere ad un intesa, oppure aprire le porte ad una frammentazione politica che condannerebbe la città .
Altri ritardi non troverebbero giustificazioni e sarebbero ancora più incomprensibili ai cittadini.
Anzi, dobbiamo riconoscere che nell’indeterminazione e negli sterili protagonismi di questi mesi il civismo locale è stato troppo spesso mortificato, invece di essere valorizzato, attraverso un confronto aperto sui temi fondamentali della città.
Per recuperare la fiducia non servono proclami, serve dimostrare da subito la coerenza di un percorso trasparente e inclusivo.
Sinistra Civica Ecologista
Coordinamento dei Chiusi