di Paolo Scattoni
C’è una piccola novità, che forse tanto piccola non è. Ho più di una volta segnalato alla Polizia municipale i lavori in corso sull’edificio in via della Villetta. In mancanza di cartello di cantiere non si capiva quale fosse la natura di questi lavori.
A seguito delle sollecitazioni questa mattina ho ricevuto dal Comandante dei vigili, che ringrazio, la seguente comunicazione:
” (…)Per quanto riguarda il cantiere di via della Villetta Le comunico che è stata eseguita l’ispezione del cantiere debitamente documentata anche a livello fotografico e che sono attualmente in corso dei lavori di ripresa degli intonaci interni da parte della ditta Baglioni snc di Cetona commissionati dalla Fondazione Lombardi. l’intervento in essere è qualificabile come manutenzione ordinaria che ai sensi dell’art.136 comma 1 lett.a) della L.R.T. n.65/2014 rientra nell’area dell’edilizia libera(interventi eseguibili senza alcun titolo abilitativo)e pertanto non rilevanti da un punto di vista sanzionatorio. Altri aspetti inerenti i rapporti tra Comune di Chiusi e fondazione Lombardi non sono stati presi in considerazione”.
Sono quindi opere di lieve entità. Meglio così, perché l’impressione che si è avuta è stata di una spinta al massimo dell’esecuzione del complesso dei lavori possa in qualche modo servire rendere più difficile da parte della nuova Amministrazione un’eventuale blocco dell’operazione.
Sino ad ora tutta la conoscenza della procedura per i cittadini comuni come noi, è stata ostacolata dalla incompleta pubblicazione della documentazione. Occorre sempre ricordare che gli allegati alla determina che concede in comodato gratuito per cinque anni alla fondazione Lombardi i locali della villetta, non erano, come dovuto, allegati e resi disponibili sull’albo pretorio.
Soltanto martedì 28 alle ore 15.15 (minuto più minuto meno) si è provveduto a correggere. Si scopre così che la cessione sarebbe regolata da un contratto capestro. Di questo si è dato conto su chiusiblog appena poche ore dopo (vedi articolo precedente):
La questione è divenuta politica. È stato chiesto più volte ai candidati a sindaco cosa intendano fare dal 5 ottobre sulla vicenda. Per ora non ci sono state posizioni chiare (salvo forse uno) e fra quattro giorni si vota. Impressiona anche il silenzio dei bravi giornalisti.
Forse ho ricevuto informazioni sbagliate, ma mi dicono che nella ditta Baglioni snc di Cetona, che esegue i lavori alla Villetta, lavori anche Bettollini. Ma non ci sarebbe conflitto di interessi?
Chi non si schiera con decisione o si schiera alla fine dei giochi con il più forte, potrebbe essere considerato un “IGNAVO” dei giorni nostri. Persone “senza infamia e senza lode”, per Dante colpevoli di un grande peccato, come è noto a tutti.
Posso sbagliarmi, ma anche nel nostro piccolo ne abbiamo avuto esempi piuttosto evidenti e qualcuno, evidentemente, persevera nel “peccare”…
Immaginavo fosse chiaro che questo post era stato scritto come aggiornamento del precedente. Lo ribadisco, perché il primo passo per affrontare la questione della Villetta è proprio l’aspetto politico. Forse meno propaganda e più contenuti sarebbe stato meglio. Quello che si chiede è la posizione dei candidati a sindaco perché uno dei tre dovrà decidere su quanto combinato dall’amministrazione Bettollini. La domanda è assai semplice: i locali della Villetta debbono essere utilizzati dalla scuola come da decenni o da una fondazione privata?
Per ora soltanto uno dei tre candidati ha fatto capire che è per la prima alternativa: utilizzazione della scuola pubblica. Ieri sera ad un’iniziativa elettorale della coalizione di centrosinistra il candidato Sonnini ci ha detto che non ha avuto opportunità e tempo per approfondire.
Se la scelta coinciderà con quella dell’Amministrazione uscente l’unico problema sarà dato da un’eventuale sospensiva da parte del TAR.
Se invece si intende contestare quella scelta e agire di conseguenza, si dovranno studiare le azioni più opportune e allora avere il supporto di esperti.
Che quindi la scelta sia politica è evidente. Considero il peggio del peggio sottrarsi oggi a una posizione chiara. Gli avvocati verranno dopo.
Trattandosi comunque di immobile in cui la proprietà fa capo ad un soggetto diverso dal committente dei lavori dovrebbe esservi una delega diretta ad autorizzarne l’esecuzione , che non è comunque implicita nel fatto che i medesimi siano contrattualmente previsti Nel caso de quo quindi la delega dovrebbe esser stata rilasciata dall’Ente Comunale .