di Rita Fiorini Vagnetti
In occasione dell’insediamento del neo eletto consiglio comunale, con gli auguri più sentiti per un lavoro solidale, proficuo, che profili un progetto per un reale cambiamento di una città che ha tanto bisogno di attenzione, lealtà e concretezza, vorrei proporre un messaggio che mi sembra assolutamente adeguato e pertinente Il messaggio è quello che ho ritrovato e riletto sulla copertina di una
pubblicazione sulla storia, personale e politica di Alcide De Gasperi, grande statista, definito, anche, Pater Patriae, Padre dell’Europa, insieme ad Adenaur, Schuman, Altiero Spinelli. “La sua azione, a prescindere dalle idee e dalle linee di fondo della sua politica,
negli otto anni in cui guidò il Paese, fu l’espressione del buon governo, con grande spirito di servizio alla cosa pubblica” Il messaggio è : “La politica come servizio” “Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire che bisogna andare verso la giustizia sociale”. Credo che non siano necessarie approfondite spiegazioni. Non renderebbero giustizia al pensiero espresso! È importante solo ricordare che si sta parlando, a mio modesto avviso, della nostra storia, della storia di un grande paese come l ‘Italia che si è ricostruito dalle ceneri belliche e ideologiche, con “determinazione, caparbietà e amore” Non perdiamo quanto soffertamente abbiamo costruito Prendiamo esempio, è il mio modesto suggerimento, e cerchiamo di superare tutto ciò che divide, con un pensiero a tutti coloro che, in questi momenti, stanno lottando per i propri diritti, senza ovviamente dimenticare i doveri del vivere civile, nel rispetto della legge.
Approvo in pieno codesto discorso ma le parti politiche che lo osservano e che anche all’epoca di De Gasperi l’hanno osservato,avrebbero anche dovuto porsi oltre al problema della giustizia sociale-col quale non si può non essere d’accordo-anche quello relativo agli interessi e quando si parla di questo si parla soprattutto anche delle classi subalterne ed appunto dei loro interessi.Perchè poi i discorsi giusti li possiamo fare tutti e formulare teorie che sarebbe difficile non condividere,ma nella realizzazione pratica e materiale guarda caso si cozza contro il fatto di dover intaccare gli interessi alla cui delega attuativa c’è la politica che dovrebbe essere una prassi ben precisa e che dia i risultati che la maggior parte della gente si aspetta.Questa è la democrazia,dove sono tendenzialmente soddisfatti gli interessi della maggioranza e al tempo stesso anche riconosciuti quelli delle minoranze,ed è appunto tenuto presente cioò che formulava De Gasperi,che l’applicazione di tali intenti e visioni,secondo me non tantomeno all’epoca ma nemmeno tutt’oggi porti a risolvere il problema centrale delle democrazie soprattutto occidentali,che consiste nel rendersi conto che in un sistema come quello dove viviamo,la democrazia sia un concetto molto estensibile:non credo di sbagliare quando dico che per chi ha e possieda è democrazia e per chi non ha e non possieda non è affatto democrazia.Dall’uso di tale parola l’idea della ”vasellina”.