Si comincia a parlare di question time

di Paolo Scattoni

Circola una bozza di regolamento ( https://www.chiusiblog.it/?page_id=39773 ) del question time, che figurava nei programmi elettorali di tutte le liste. Immagino che questa comunicazione ai consiglieri sia un’implicita richiesta di una fase di discussione. Se così, credo che i consiglieri facciano bene ad esprimersi. Ci sono molti modelli di gestione del “tempo delle domande” dei cittadini dirette a sindaco e giunta. Pubblico il testo di quel testo provvisorio per diversi motivi. Su chiusiblog nel tempo sono apparsi e dibattuti un buon numero di post sul tema. Per una misura che interessa la cittadinanza è giusto che qui e altrove i cittadini ne discutano anche in questa fase.

Dico la mia. I punti principali da discutere sono a mio avviso soprattutto due. Il primo è quello di aver previsto il  “tempo per le domande” in occasione dei consigli comunali.Si può prevedere che siano una decina all’anno a scadenze non regolari. Personalmente credo che il question time debba trovare  un suo spazio a scadenze regolari (p.e. primo e terzo giovedì del mese con un rinvio i uno o due giorni se la data dovesse coincidere con una festività).

Il secondo limite riguarda il numero di domande ammissibili ogni volta: soltanto tre.

Infondo non sarebbe un grande aggravio allargare, per esempio a dieci. Si tratterebbe di organizzare uno o due volte al mese una ripresa video di un ora/un ora e mezza.  Il verbale può essere semplificato richiedendo che la domanda venga fatta per iscritto con cinque giorni di anticipo e quindi riguarderebbe soltanto la risposta del sindaco o assessore delegato a rispondere. Si potrebbe anche eliminare la replica e semplificare ulteriormente.

Si ha invece l’impressione che quella che gira sia una proposta minimalista, una gentile concessione. Invece si dovrebbe pensare ai vantaggi: tastare il polso della cittadinanza su questioni cruciali e incoraggiare la partecipazione.

A questo proposito sarebbe interessante capire se gli istituti di partecipazione previsti dallo statuto del Comune (petizioni, istanze, referendum) siano già operativi a necessitano di regolamento. Nel caso, visto che lo statuto risale al 2002, sarebbe ora di provvedere.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

4 risposte a Si comincia a parlare di question time

  1. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Io penso che il rapporto diretto tra cittadini e amministrazione comunale debba avere uno spazio a se stante, al di fuori del consiglio comunale.
    Si dovrebbe trattare di una data o due ogni mese, in un orario accessibile alla maggior parte dei cittadini, per permettere la più ampia partecipazione, in cui gli amministratori rispondono in diretta alle domande che i cittadini hanno inviato in precedenza, secondo tempi e modi da regolamentare.
    Uno spazio di democrazia diretta che potrebbe diventare un appuntamento importante per ricreare nei cittadini l’interesse nei confronti della partecipazione e per farli sentire considerati da coloro che invece sono visti come vicini solo al momento in cui chiedono il voto per poi eclissarsi fino al momento della successiva votazione.

  2. pscattoni scrive:

    Secondo me la replica può avvenire nella discussione pubblica (giornali, social, blog). Se i due minuti levano tempo ad altre domande se ne può fare a meno.

  3. Luca Scaramelli scrive:

    Anche secondo me tre domande è un numero troppo limitato, credo anche che i due minuti concessi per la replica siano importanti.

  4. Luciano Fiorani scrive:

    Bene che si cominci a discutere nel merito.
    Questa prima bozza, secondo me, non va bene perchè vuole ricondurre questo strumento all’interno de Consiglio comunale, con lo stesso cerimoniale e la stessa cadenza.
    Credo che invece debba avere una calendarizzazione propria e certa (vale anche per me l’esempio di Paolo Scattoni).
    Uno strumento agile, snello che porti finalmente i cittadini a familiarizzare con l’istituzione comunale, alla luce del sole e che consenta la presentazione di almeno una decina di domande a seduta.

I commenti sono chiusi.