di Paolo Scattoni
Il post pubblicato ieri sulle voci di vandalizzazione di impianto fotovoltaico (quello in prossimità CLEV) richiede un aggiornamento. Mi è stata cortesemente fornita una foto che fa cadere la quasi totalità dei condizionali in attesa di adeguate informazioni.
Quella foto (qui pubblicata) risponde a molti degli interrogativi posti. In primo luogo non si tratta di un’azione casuale dovuta a persone che magari passavano lì per caso. L’azione ha richiesto l’uso di un’attrezzatura che denota premeditazione.
Inoltre, fra tutti gli impianti che operano nel comune, se n’è scelto uno fra quelli di cui c’è un contenzioso in corso per canoni dovuti al Comune da anni, fra l’altro per una cifra consistente.
A tale proposito è interessante sapere se l’impianto era funzionante fino a al danneggiamento e se dopo, può comunque continuare a funzionare.
In articoli precedenti è stato ricordata una clausola per cui dopo prolungata morosità (un anno) il Comune può acquisire e gestire in proprio l’impianto.
La versione ufficiosa dell’accaduto è che un un mezzo (camion?) avrebbe urtato la pensilina. Dalle foto a disposizione non sembra che sia così. La disattenzione di un camionista che aveva lasciato il suo mezzo nel parcheggio di una multisala e poi si è dato? Sarà.
Quello che è certo è che è stata danneggiata una proprietà del Comune, anche se concessa in diritto di superficie. Sia come sia, è stato comunque un reato e deve essere perseguito. È stata presentata una denuncia? Secondo me opportuna. Poi le recenti dichiarazioni del procuratore generale della corte d’appello Marcello Viola su una presenza endemica e strutturata della mafia in Toscana ci inducono a pensare. Meglio chiarire il prima possibile.