Legge urbanistica minacciata. Cosa si può fare?

di Paolo Scattoni

Ho ricevuto da Luca Scaramelli un comunicato di Possiamo su una proposta di legge regionale che pubblico qui di seguito:

“La Proposta di Legge 92/2021 a firma PD andrà a modificare la L.R. 65/2014, c.d. legge Marson, che nelle intenzioni della sua Promotrice, “guardava all’interesse collettivo”.  La possibilità di annullamento della VAS dai processi decisionali in favore di una maggiore semplificazione della burocrazia per quei progetti di “interesse pubblico” previsti nel PNRR, renderà marginale il ruolo dei Consigli Comunali. Tale semplificazione relativamente ai tempi procedimentali limiterà l’approfondimento progettuale e la partecipazione dei cittadini, che non avranno più diritto alcuno di decisione. La Proposta di Legge presentata in Consiglio Regionale, dai consiglieri di maggioranza, farà sì che per l’approvazione sui progetti di “interesse pubblico” sia sufficiente una valutazione di carattere finanziario e tecnico da parte di una Conferenza di Servizi in cui il singolo comune farà da mero spettatore. Il fatto stesso che vi sia consentito il tacito assenso dopo un lasso di tempo deliberativo ridotto è di per se una forzatura che non permette una corretta analisi dell’impatto che l’opera avrà sui territori in cui sarà allocata. Come Movimento non possiamo che ritenere inappropriata una simile modifica ad una legge regionale che finalmente aveva data un freno alla cementificazione e al consumo di suolo. Un operazione fatta nel nome della semplificazione, ma se l’obiettivo era quello di accelerare i progetti del PNRR, bastava rafforzare le pubbliche amministrazioni, con il sostegno tecnico ai progetti, piuttosto che varare uno stravolgimento generale di una legge all’avanguardia nella tutela dell’ambiente.

Come ormai detto più volte e fissato nelle poche regole di chi partecipa, chiusiblog si occupa di Chiusi e dintorni e consiglia di pubblicare in altre sedi più adatte sui temi generali. Quello che Possiamo denuncia se portato a termine andrà ad influenzare negativamente ANCHE l’urbanistica del nostro Comune. Quello che qui da noi dovremmo fare è capire come l’abolizione della Valutazione Ambientale Strategica andrà a modificare la procedura dei progetti oggi in discussione qui da noi.

Rimanendo sul generale c’è soltanto da dire che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è soltanto un pretesto per allentare i controlli ed eliminare gli effetti di leggi regionali che a partire dal 1995 hanno caratterizzato un percorso virtuoso che a cercato di sopperire alle carenze di una legislazione nazionale che risale al 1942, mai sostituita da una riforma organica.

Prima di scrivere queste poche righe ho consultato studiosi e tecnici impegnati nella pubblica amministrazione. Purtroppo ho avuto soltanto conferme. Ho già dichiarato in tempi non sospetti che non avrei votato Giani. Se continuano così dovrò ripetermi alle prossime elezioni regionali.

Ma cosa fare? Da parte dei cittadini di Chiusi occorre mantenere il controllo su quanto succede. Sul paesaggio propongo di ripercorrere un’esperienza di partecipazione del Comune di Scansano: https://participedia.net/case/119

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