Stazione alta velocità, una mozione del Consiglio comunale?

di Paolo Scattoni

In questi giorni sui social è possibile leggere interventi sulla questione stazione per l’alta velocità

Da quello che si può leggere tutte le

forze politiche presenti in Consiglio Comunale sarebbero d’accordo su alcuni punti. Quello più importante è la convergenza sulla soluzione che vede nell’attuale stazione quella da preferire. Altri punti di accordo sarebbero quelli del rafforzamento dei collegamenti ferroviari con Siena e Perugia.

In questo blog se ne discute da anni, da quando uscì la proposta fantasiosa sostenuta dall’allora sindaco Scaramelli, di una sorta di stazione volante all’altezza del viadotto sull’area ex centro carni poi acquistata da ACEA. Il successore di Scaramelli, Bettollini, sostenne invece la soluzione Montallese. Tutte proposte senza senso.

Se però tutti sono d’accordo sulla soluzione dell’attuale stazione non si capisce perché si tardi ad approvare una mozione in cui SENZA AMBIGUITÀ si metta nero su bianco e si passi poi all’approvazione.

Già in passato il Consiglio comunale ha approvato mozioni anche più lontane dagli interessi diretti di Chiusi come quella sulla salvaguardia delle api o dello scioglimento di Forza Nuova e di altre organizzazioni che si richiamano all’ideologia fascista.

Perché non esprimere un parere in una sede ufficiale su una questione vicina agli interessi di Chiusi?

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2 risposte a Stazione alta velocità, una mozione del Consiglio comunale?

  1. Carlo Giulietti scrive:

    Non so a cosa possa servire una mozione su questo argomento, ma se potesse avere lo scopo di dire una volta per tutte quale sia l’intendimento del nostro comune, ben venga.
    Ritengo non ci possano essere ulteriori dubbi su quale sarebbe la strada più conveniente, anche economicamente, efficace, rapida da seguire.
    Ho già scritto più volte, che se poi si dovessero verificare condizioni di traffico tali da rendere necessaria una ulteriore stazione nulla vieta riprendere in esame quello che, come ho titolato il post pochi giorni indietro, attualmente può essere nulla più di un “castello in aria”.
    Non ho notato gli interventi in proposito che tu citi, ma spero non ci sia ancora chi naviga con la fantasia su proposte irrazionali e che per l’economia di Chiusi Stazione potrebbero essere più dannose che proficue. Almeno a mio modo di vedere.
    Importante, poi, creare le condizioni per rendere la nostra stazione fruibile anche dai paesi della zona e della vicina Umbria, ma questo servirebbe in ogni modo e a prescindere.
    Ultima cosa mi sembrerebbe utile anche cercare di valorizzare gli spazi inutilizzati della stazione esistente in modo da renderla più “viva” accogliente e attrattiva, anche in proposito ho già scritto, almeno intanto, negli spazi che potrebbero essere richiesti per fini sociali in comodato d’uso gratuito. Sempre che ci sia la possibilità di rientrarci, ovviamente.
    Cosa che potrebbe essere fatta anche con la stazione di Montallese.

  2. pscattoni scrive:

    Se i gruppi politici in consiglio comunale si può procedere in base all’articolo 15 dello Statuto comunale con in un’iniziativa promossa da almeno 100 cittadini:

    Proposte di iniziativa popolare
    1. I residenti che abbiano compiuto i sedici anni di età, i comitati e le associazioni possono rivolgere agli organi comunali proposte di deliberazione di iniziativa popolare, finalizzate all’adozione di provvedimenti per la migliore tutela degli interessi collettivi.
    2. Le proposte devono essere sottoscritte da almeno 100 firmatari. Il Sindaco, verificatane l’ammissibilità, le trasmette all’organo competente per materia.
    3. La proposta di iniziativa popolare consiste in uno schema di deliberazione, accompagnato da una relazione che ne illustra contenuto e finalità. Il regolamento stabilisce le modalità di presentazione e le procedure per l’esame di ammissibilità, a tutela dell’interesse collettivo delle iniziative e del regolare funzionamento degli organi.
    4. Non possono costituire oggetto di proposta di deliberazione di iniziativa popolare le materie elencate all’articolo 17, commi 1 e 2.
    5. Le proposte di deliberazione di iniziativa popolare sono esaminate dall’organo competente entro sessanta giorni dalla presentazione. Le conseguenti determinazioni, consistenti in un provvedimento espresso di accoglimento o di reiezione, sono comunicate ai presentatori.

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