di Paolo Scattoni
Dal 2020 in poi su chiusiblog si è scritto frequentemente sulla vicenda SDM. È l’incredibile storia di un’impresa di Angri (Caserta) che alcuni anni fa vinse un bando per la concessione in dal Comune di aree in diritto di superficie da utilizzare per impianti fotovoltaici. Quella concessione comportava il versamento di un canone annuo a favore del Comune. La SDM ha pagato soltanto la prima annualità e ha così maturato un debito di circa mezzo milione.
Se non ci fossero stati gli articoli su chiusiblog probabilmente la cittadinanza non avrebbe saputo nulla. Quando uscì il primo articolo l’allora sindaco Bettollini prospettò una possibile denuncia contro “alcuni blog” per aver gettato discredito sul Comune. Fu anche dato incarico a un legale, ma poi il tutto cadde nel nulla, come era logico.
Purtroppo, però, anche dopo le risposte alle richieste in Consiglio e tramite question time molto rimane avvolto da densa nebbia.
La vicenda ci ha insegnato la scarsa attendibilità di questi progetti affidati a imprese.
Purtroppo a livello nazionale la Guardia di Finanza ha accertato vere e proprie frodi basate talvolta sulla falsificazione di documentazione.
Eppure i recenti sviluppi della crisi bellica in Ucraina ci stanno dimostrando l’importanza della produzione energetica autoctona. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Di fronte alle minacce di un’estensione della guerra in Ucraina, ci sentiamo tutti impotenti. Sull’energia possiamo fare qualcosa, al di là di evitare gli sprechi: la costituzione di comunità energetiche.
Sono forme di collaborazione che possono coinvolgere singoli e associazioni volte alla produzione di energia per l’autoconsumo e alla vendita di quanto prodotto in eccesso.
La novità oggi è l’impegno del mondo cattolico in questo senso. L’enciclica di Papa Francesco del 2015 “Laudato si” ha posto ai cattolici il tema della responsabilità per la salvaguardia della “Casa del creato”.
Nella settimana sociale dei cattolici nel 2021 a Taranto l’argomento delle comunità energetiche è stato affrontato e molte diocesi si stanno attivando per favorire queste forme di produzione, soprattutto in Nord Italia.
Sembra che anche il nuovo vescovo Lo Judice sia interessato. Una buona notizia.