È faticoso rompere la cortina di silenzio su tanti problemi di Chiusi

di Paolo Scattoni

Questo blog ha l’ambizione di essere un servizio per la cittadinanza. La sua funzione principale è quello di essere una memoria dei principali problemi della nostra piccola città e possibilmente registrare su questi il sentimento della cittadini e dei principali “attori”.

Per il poco che vale l’iniziativa sembra infastidire alcuni. La strategia che prevale è quella del silenzio, soprattutto da parte delle istituzioni e di alcuni partiti. Da tempo ormai ce ne siamo fatti una ragione.

La funzione di memoria ha invece funzionato. Su problemi di lunga durata è facile perdere memoria del loro svolgimento. La questione della stazione ne è stata un esempio. Basta andare sul motore di ricerca e si può ricostruire.

Anche la questione delle pensiline fotovoltaiche (aree parcheggio CLEV, ex Binaglia e Montallese) rimane avvolta nella nebbia. Se non abbiamo calcolato male, per il diritto di superficie la SDM maturerà fra qualche giorno un debito complessivo di 520.000 euro che per un Comune come Chiusi sono una bella cifra maturata nell’arco di otto anni. Infatti SDM ha omesso di versare la quota annua di oltre 65.000 euro (IVA inclusa) dovuti per 8 anni.

Ad una domanda al Sindaco nell’incontro del 29 novembre per i cittadini di Chiusi Scalo ha affermato che la soluzione più giusta è quella di un compromesso. Questa soluzione però implica un compromesso con chi dai bilanci appare del tutto inconsistente. Su chiusiblog sono stati  riportati di dati di bilancio dal 2016. SDM ha un debito di circa trecentomila euro. L’attivo del 2021 è di appena 8.298 euro che non bastano a pagare un operaio con contratto part time. C’è poi da chiarire chi ha causato (sabotato?) i due “urti” agli impianti,da chi e perché

Sembra però , in base ai contenuti dei vari atti giuridici, che la SDM abbia cercato una situazione di compromesso con il GSE (Gestore Servizi Energetici) , chiedendo di vedersi riconosciuti almeno parte dei contributi , così come il GSE ha talvolta fatto in conseguenza all’accertamento che i pannelli montati non erano di produzione europea, bensì provenienti dalla Cina. Se  ciò avverrà speriamo che  il Comune sia tempestivo nel far sì che i contributi eventualmente riconosciuti siano destinati al pagamento dei canoni di locazione, che sono dovuti.

Quello che più impressione è l’esclusione del credito maturato nei bilanci comunali. Per il poco che ne so dovrebbe essere obbligatorio.

Sull’annosa questione della Villetta il Sindaco ha annunciato nelle comunicazioni al Consiglio  comunale che fra sei mesi quello spazio sarà di nuovo  disponibile  per la scuola. Nessuno però ha spiegato perché il Comune abbia fatto resistenza al ricorso al TAR della scuola. Si potevano risparmiare un bel po’ di spese legali. Nessuno lo spiega.

L’Amministrazione comunale dovrebbe anche spiegare come lo  spazio per startup costato bel 120.000 euro, sa stato utilizzato e che risultati siano stati conseguiti.

Tanti interrogativi ci sono sulla Fondazione Orizzonti che costa al Comune circa 150.000 euro ogni anno. Si potrebbe continuare a lungo e punto per punto sarà necessario ritornare.

Non è chiaro se la strategia del silenzio sia casuale o voluta. Per quanto riguarda questo blog l’impegno a registrare le vicende permane.

Un piccolo servizio che magari vale poco, ma è quello che possiamo fare.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

5 risposte a È faticoso rompere la cortina di silenzio su tanti problemi di Chiusi

  1. carlo sacco scrive:

    Spesso il DECLINO è la conseguente risultanza della guerra per bande dove si mostra una totale insofferenza per le posizioni che si considerano contrarie.Tutto questo avviene per una mancanza di cultura politica in partiti dove gli intenti a seguire alle parole sarebbero la positività innalzata al settimo cielo ma che andando nella realtà tutto questo non fa altro che produrre il declino.Ci sarebbe bisogno di una presenza che non c’è mai stata ed è quella di una diversa natura di partito,dove contino la presenza della base e chi la possa guidare.Ma dal momento che è proprio la natura delle forze interne al partito che si vogliono far coincidere per forza quando per natura spesso sono divergenti e mostrano non la volontà di elaborazione ma la volontà di eliminare gli ostacoli ,allora si fà riferimento a schemi passati, prendendoli come esempio. Nulla di più errato poichè DAI FATTI che vediamo da tanti anni fino ad oggi tale partito ha partorito solo ectoplasmi ai quali si è voluta dare l’impronta della materialità quando tutto è stato basato sul fumo evanescente. Non c’è rimedio a tutto questo perchè da un semplice sguardo alla sua storia si capirebbe che il partito si è suicidato con le proprie mano aderendo a schemi politici che non possono più risollevare le condizioni dell’italia e delle classi che dice di rappresentare quando per scelta ha creduto di coniugare ed amministrare diversità ed interessi più larghi.Fine della storia.

  2. pscattoni scrive:

    X Gisella(Zazzaretta). È un errore procedere come se si fosse ancora ad una situazione politica di 20 o 30 anni fa. Ormai non ci sono più rendite di posizione. Ora c’è bisogno di confronti fra diverse idee e convinzioni. In assenza non c’è che il declino.

  3. Gisella Zazzaretta scrive:

    La questione MORALE e la TRASPARENZA sono per me, e non solo, fondamentali per la vita di un partito politico, ma anche per associazioni, gruppi di vario genere che operano a vari livelli nel paese. L’ho ribadito più volte nelle striminzite riunioni degli iscritti del PD locale, finchè qualcuno, tramite WhatsApp, mi ha detto che avevo rotto i c……i, che mi ritenevo essere depositaria della verità, che era ora che la smettessi sempre di criticare e che non voleva avere più niente a che fare con me. Nelle riunioni di partito nessuno mi si è mai avvicinato per chiedermi “ma che problemi hai? In questo silenzio assordante si perde la “tigna” e spero in un futuro Chiusigate. Buon Natale a tutti

  4. pscattoni scrive:

    Ringrazio Giorgio (Cioncoloni). Troppo buono. Davvero non ci sono più speranze? Io non lo credo.Il vero problema sono nuovi canali per far incontrare esigenze, proposte e competenze.
    Quello a cui si assiste è il mancato  aggiornamento di questi canali. Si indugia su metodo che era valido quando la partecipazione “partitica” era quella dominante. Oggi i tesserati del PD sono poco più di cento, quando un tempo quelli del solo PCI erano forse dieci volte tanto. Quindi la convergenza “partitica” (PCI, cattolici democratici, laici ecc.) non fa che un decimo, se va bene, della partecipazione “partitica”. In piccolo questo si applica anche alle formazioni minori.
    A qualcuno fa comodo così, ma in questo modo si perde la partecipazione civica a prescindere dalle appartenenze. A chi questo stato fa comodo difficilmente si muoverà. Dall’altra parte un po’ di “tigna” non farebbe male.

  5. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Il servizio che fai, Paolo, non vale poco, anzi vale moltissimo.
    Purtroppo in questo paese, e dico in questo paese perché non so se in altri accade la stessa cosa, è calata pesantemente l’indifferenza e ciò sembra non interessare a nessuno, tantomeno ai politici e agli amministratori, che invece dovrebbero essere quelli più sensibili.
    Non è servito nemmeno ritrovarsi con la peggio destra al potere, tanto che quelli di Berlusconi, al confronto, erano tempi d’oro.
    I cittadini si preoccupano prevalentemente dei loro piccoli problemi quotidiani: cacche di cane, erba alta sotto casa, lampadine spente. Basta aver partecipato alle assemblee pubbliche sul bilancio comunale per rendersene conto.
    Nessuna richiesta e nessuna considerazione sulla situazione di un paese in lenta agonia economica e sociale. Chi ha provato a farlo è stato guardato come un marziano capitato sulla Terra a scompaginare la falsa quiete in cui tutti sembrano trovarsi a loro agio. E questo è anche scoraggiante per chi avrebbe invece voglia di dare un contributo, anche soltanto culturale.
    L’esempio più eclatante è stato la crisi della maggioranza di governo locale in cui i consiglieri di Possiamo hanno abbandonato il gruppo di maggioranza nel più completo silenzio della politica, a parte qualche schiamazzo sulla stampa locale e poco più.
    La più assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli elettori che avrebbero il diritto di essere messi al corrente in maniera dettagliata e approfondita.

I commenti sono chiusi.