Villetta. La sentenza del TAR dà torto al Comune su tutta la linea

di Paolo Scattoni

Il 24 di dicembre il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Toscana ha pubblicato la sentenza sulla vicenda Villetta. È un regalo non so quanto gradito lasciato sotto l’albero del Comune.

Chiusiblog ha pubblicato molti post sulla vicenda sin dall’inizio. L’Istituto Valdichiana dopo aver subito la “occupazione” dello stabile, utilizzato dalla Fondazione Lombardi come deposito di materiali, ha provveduto a fare ricorso al TAR tramite gli avvocati Elona Kerengi ed Elisa Batino. Come in tutti i procedimenti amministrativi il percorso è stato abbastanza lungo, ma alla fine è arrivato e il Comune ha perso su tutta la linea. Basta leggere soltanto la parte finale:

“Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Terza), definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso e per l’effetto annulla gli atti e provvedimenti impugnati.

Condanna il Comune resistente e la Fondazione controinteressata alla rifusione delle spese processuali, che liquida a carico di ciascuno in euro 3.000,00, oltre agli accessori di legge e al rimborso del contributo unificato in ragione della metà.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Firenze nella camera di consiglio del giorno 8 novembre 2022 con l’intervento dei magistrati:

Eleonora Di Santo, Presidente, Pierpaolo Grauso, Consigliere, Estensore, Silvia De Felice, Primo Referendario“.

Su questo blog, anche se non esperti di diritto amministrativo in molti lo avevamo sostenuto: per il comune non era il caso di fare resistenza e di trovare una soluzione extra giudiziale. Non siamo stati ascoltati e ora il Comune dovrà provvedere a pagare tremila euro di spese legali ( altrettanti la Fondazione Lombardi). Tanto non pagano i responsabili della decisione, paga il Comune, cioè paghiamo noi.

Ci sarà tempo per fare un bilancio sulla vicenda e ragionare sul merito. Per ora la notizia.

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6 risposte a Villetta. La sentenza del TAR dà torto al Comune su tutta la linea

  1. Gisella Zazzaretta scrive:

    Grandioso scivolone per il PD locale.
    Complimenti al Preside dell’Istituto Valdichiana prof. Marra.

  2. pscattoni scrive:

    X Carlo Sacco. Il riferimento a Niccolò (immagino Martinozzi) mi fa pensare che avevi in mente un’altra chat.

  3. carlo sacco scrive:

    Queste vicende purtroppo non insegnano nulla alle persone che esprimono la loro rappresentanza politica al momento del voto.Tale popolo tale rappresentanti del popolo, altro che i discorsi che si trattasse di bravi ragazzi anche nella precedente amministrazione( ti ricordi Niccolò ,lo sostenevi pure te…): erano ma dei bravi incompetenti e quando un incompetente và a testa bassa poi si scontra con la giustizia ma cosa si dovrebbe dire forse qualcosa di diverso ? Soldi pubblici soldi di nessuno….questa è la civiltà politica di chi ci ha governato ed il binario di marcia è sempre lo stesso.E tutti, dico tutti , hanno la presunzione nostante tutto di continuare per la stessa strada perchè sono stati votati.E’ la democrazia ? Una riflessione seria ci vorrebbe, ma fatta in maniera seria e non con le solite menate che la
    ” democrazia abbia un costo”..se questo avvenisse ci sarebbe da dire che il primo che alzi la manina e dica questo venga minimo tacciato di disonestà politica.Ma si sà, ormai anche il comparto mediatico generale che fà da risonanza spesso è connivente ed usato per gli scopi molteplici che travalicano anche la stessa politica.E allora non mi si venga a dire che siamo liberi se le idee si formano in maniera distorta e controversa,non limpida e servono a convogliare l’acqua del fiume al mare dove non è più possibile distinguere quale acqua appartenga al mare e quale al fiume mentre i cittadini votano la loro povertà.

  4. pscattoni scrive:

    Per ora non si ha notizia di prese di posizione. Aspettiamo fiduciosi. Uno degli aspetti da approfondire sarà quello del silenzio o della posizione filo governativa dei media locali. A questo proposito consiglio di rileggere un mio articolo di poco più di un anno fa: https://www.chiusiblog.it/?p=39458

  5. pscattoni scrive:

    X Carlo Giulietti. Credo che la vicenda sia stata l’ultima prova del disinteresse di Chiusi verso una scuola, che pure vanta una storia ultra centenaria. Per motivi di “ufficio” ho seguito il progetto “Laboratorio ambiente” finanziato dall’Autorità regionale per la partecipazione e mi sono reso conto quanto questa scuola potrebbe dare alla comunità locale.

  6. Carlo Giulietti scrive:

    Ogni decisione diversa sarebbe stata un assurdo, come assurda è stata la decisione della precedente amministrazione. In quella scelta, ovviamente, si deve ritrovare la responsabilità di tutti i componenti che potevano e dovevano “avere voce in capitolo” e che ora dovrebbero, almeno, almeno scusarsi con la scuola e pure con i cittadini, cui faranno spendere inutilmente quella, pur non enorme, cifra. Ritengo anch’io, purtroppo, che nessuno potrà, richiederne il pagamento a loro anche se sarebbe giusto, visto l’errore marchiano.
    Come scritto in più occasioni, la scuola nel periodo dalla ristrutturazione iniziale stava vivendo un momento “magico”, erano in corso dei progetti, non eccezionali, ma sicuramente avveniristici e se avessero trovato maggiore sostegno e spazi adeguati dedicati (come appunto poteva essere la sala in questione) avrebbero potuto portare frutti di notevole entità e utili anche per la collettività.
    L’amministrazione dell’epoca, però, modificando il progetto previsto la dedicò a sala riunioni, anziché a laboratori e per diverso tempo rimase poco utilizzata, ma negli ultimi anni aveva visto l’organizzazione di numerosi eventi di rilievo, fino al blocco delle attività causa covid e poi all’esproprio senza senso. — prosegue dal precedente commento:
    Adesso spero ritorni ad essere utilizzata in maniera propria e utile dalle scuole chiusine.
    Potrebbe anche essere l’occasione per organizzarci un piccolo museo dove esporre antichi strumenti e attrezzature di laboratorio di notevole interesse storico che negli anni di permanenza nella struttura avevo avuto cura di salvare dallo smaltimento di fine impiego, senza però trovare spazi adeguati per valorizzarli. Mi vengono in mente Commodor 64, l’origine dei PC, strumenti di fisica, strumenti e apparecchi elettrotecnici/elettronici, antichi diaproiettori, lavagne luminose, libri tecnici e umanistici e così via. Sempre sperando che la mia uscita e l’emergenza Covid, non abbiano spinto qualche “inconsapevole” a scambiarli per roba vecchia di cui disfarsi.

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