di Paolo Scattoni
Quello sulla vicenda delle pensiline fotovoltaiche SDM è un caso paradigmatico. Chi ha l’informazione difficilmente la cede se ha interesse che non venga diffusa anche se dovrebbe essere pubblica e facilmente reperibile.
Il post su chiusiblog del primo febbraio che precede questo ha ottenuto 177 letture; un numero rilevante di contatti per chiusiblog. Un altro articolo sul tema pubblicato su Primapagina che è rimasto accessibile dalla pagina di inizio per soli quattro giorni oltre 200. È ancora disponibile, ma ci vuole l’abilità un cane da tartufo per trovarla.
Sono dati che indicano un forte interesse a sapere. È stato un interesse costante sulla vicenda che si trascina da anni. Le domande oggi riguardano una lettera di incarico a Intesa spa firmata congiuntamente da SDM e Comune di Chiusi. È un incarico che prevede un impegno finanziario e quindi almeno una delibera di Giunta di cui non sono riuscito a trovare traccia, almeno sino a qualche giorno fa.
Sulla questione c’è stata la richiesta dall’opposizione di convocazione della Commissione consiliare di controllo e garanzia per capirne di più. La commissione pare sia stata convocata per il 17 febbraio. Alla buonora! Ma corre voce che nel merito non si discuterà perché si passerà l’argomento ad altra commissione. Altro tempo. Insomma non si è in grado (o non si vuole) mettere in fila le carte. C’è in ballo mezzo milione di euro.
In teoria, per la normativa esistente, l’amministrazione pubblica dovrebbe essere una casa di vetro, ma nella pratica non è così. Ho più volte argomentato anche su chiusiblog che si dovrebbe pensare ad una “trasparenza capovolta” che mette sistematicamente a sistema i pezzetti di conoscenza che via via si rendono disponibili. C’è da capire se per questo obiettivo si possa formare un gruppo di lavoro.