di Paolo Scattoni
Ci ha lasciato ieri, sabato di carnevale, lui che ne era stato l’animatore per così tanti anni. Di mestiere ha fatto l’educatore come maestro elementare, ma educatore lo è stato in tutte le sue attività. Pochi ricordano che è stato un attivo animatore di corsi serali per il conseguimento del diploma della scuola dell’obbligo. Era un educatore anche nel suo piccolo/grande capolavoro che è stato il concorso nazionale “Ragazzi in gamba”. Il maggior pregio di quella manifestazione non è stato tanto il concorso in sé quanto piuttosto l’opportunità per tante scuole di conoscersi.
Nella mia lunga attività di docente universitario mi è capitato qualche volta di incontrare studenti che quando sapevano che ero di Chiusi mi dicevano di esserci stati per Ragazzi in gamba. Dopo anni si ricordavano con piacere di quella esperienza. Quando glielo dissi mi rispose che anche a lui era capitato spesso. Si ricordavano di quel “presentatore” che al teatro Mascagni introduceva i loro spettacoli.
L’ultima volta che ho avuto modo di parlarci è stato dopo la messa in Duomo di suffragio in memoria di don Romano, il sacerdote congolese, viceparroco a Chiusi Scalo, morto assassinato nella sua terra. In quella occasione Marco mi disse dell’operazione chirurgica alla quale avrebbe dovuto sottoporsi.
Purtroppo la malattia non gli ha lasciato scampo. Rimarrà il ricordo. Riposa in pace Marco.
Ricordare Marco Fe significa ricordare e rivivere un pezzo di storia di Chiusi nelle sue varie sfaccettature. Educatore e promotore di iniziative sociali di rilievo per il paese, è stato, a mia memoria, in illo tempore, anche un rappresentante eletto in consiglio comunale, affiancando l ‘amico Leo Vagnetti nelle varie battaglie per l interesse di Chiusi
Nei momenti in cui si discuteva di problematiche importanti (potrei fare moltissimi esempi) che avevano bisogno di supporto e di incoraggiamento, la sua presenza rappresentava un valore aggiunto nella discussione, sempre nel rispetto e nell ‘affermazione dei propri convincimenti, pur, a volte, nella contrapposizione delle idee
Marco Fe mancherà sicuramente nella scena sociale che però, e questa è la mia speranza, potrà continuare a vivere nel suo ricordo, in modo fattivo e costruttivo, con tutti coloro che lo hanno conosciuto e seguito nelle sue innumerevoli proposte e nei suoi interessanti programmi
Le buone idee, infatti, possono rappresentare un patrimonio prezioso per Chiusi che non può e non deve essere perso o disgregato.
Mi unisco al dolore della famiglia con un sentimento di affettuosa amicizia, sicura di interpretare anche quello di chi non è più presente.
Tanto prolisso sul palco, quanto laconico vis-à-vis, almeno con me – che lo conoscevo poco -. Non ricordo le circostanze in cui l’ho conosciuto (forse nel periodo del suo lavoro a Chianciano), ma, si sa, Marco era una di quelle figure che tutti conoscono, un po’ come il parroco o l’assistente sociale. Era un animatore instancabile e persona di garbata conversazione. La comunità perde una figura importante.