di Paolo Scattoni
La prossima settimana il Senato discuterà il cosiddetto “Decreto migranti” che non riesce ad affrontare adeguatamente il problema. Purtroppo alcune forze politiche sfruttano le immagini recenti di alcune migliaia di arrivi per raccattare qualche voto. È particolarmente grave l’abolizione della protezione speciale per chi arriva. Vale la pena capire di cosa si tratta.
” Il permesso per protezione speciale viene rilasciato allo straniero che non può ottenere la protezione internazionale, ma sussiste il rischio di persecuzione o di tortura in caso di rientro nel paese di origine e si dimostra di essere integrati in Italia”.
Un tempo si chiamava “Protezione umanitaria”. Fu abolita da Salvini quando era ministro degli interni nel primo governo Conte. La cosa creò non pochi problemi. Con Lamorgese ministro degli interni fu reintrodotta con il nome di “Protezione speciale”. Oggi la Lega ne vuole nuovamente la cancellazione. Si dice che con la protezione speciale si incoraggiano gli sbarchi. È un’assurdità che non ha spiegazioni.
Per chi voglia capire i potenziali danni di questa misura consiglio di valutare la realtà locale. Sono molti quelli che hanno ottenuto la protezione speciale e sarebbe utile conoscerne le storie. A loro per ottenere il permesso di soggiorno occorre dimostrare di avere un lavoro e un evidente impegno per l’integrazione. La quasi totalità di questi richiedenti lavora, pagano le tasse e contribuiscono all’economia del nostro Paese. Molti si impegnano per ottenere il diploma di scuola media inferiore. Non sono pochi quelli che poi continuano con i corsi serali.
Purtroppo non ci sono occasioni per ascoltare le loro storie. Personalmente ho aiutato per far pubblicare due di queste storie. Eppure sarebbe di grande utilità per smontare la propaganda costruita intorno a persone fragili che non possono rispondere.
Lucia (Scattoni) ha maturato una grande conoscenza del mondo dei richiedenti asilo per l’assistenza legale nel loro percorso per il riconoscimento dello status di richiedente asilo o per le altre fattispecie inclusa la protezione speciale che ora le forze di governo vorrebbero abolire. Lucia ci ha prospettato le gravi conseguenze che quella cancellazione produrrebbe.
Quello che più mi meraviglia è la mancanza di mobilitazione politica contro questa assurda misura.
Questo “disegno” attuato, oltretutto, utilizzando i poteri straordinari legati alla dichiarazione dello stato di emergenza , da un lato appare concretamente non realizzabile (la difficoltà ed i costi di effettuare i rimpatri sono logiche ed evidenti), dall’altro solleva, sotto vari profili, enormi problematiche giuridiche, che determineranno un notevole aumento del contenzioso giudiziario (con notevoli costi a carico del contribuente), visto che la riforma derivante dal D.L. Cutro e dagli emendamenti (peggiorativi) in discussione, si pongono in contrasto con i principi della Costituzione, con la normativa e le convenzioni europee ed internazionali, nonchè i principi espressi dalle supreme Corti di Giustizia a livello europeo.
Condivido le vostre osservazioni. Il Governo sta affermando la sua identità proprio nel campo dei diritti civili ed umani. Con il D.L. Cutro di marzo 2023 l’Esecutivo ha approfittato della tragedia tristemente nota per dichiarare apparentemente “guerra” ai responsabili dei naufragi (da perseguire su tutto “il globo terracqueo”) ma, in realtà, ha iniziato a smantellare le fondamenta del diritto e del sistema di asilo, dapprima abrogando l’ipotesi di “protezione speciale” (art. 19 comma 1.1, D. Lgs. 286/1998) e poi, con gli emendamenti oggi in discussione, stravolgendo le regole del sistema di accoglienza. Il Governo ha eliminato la possibilità di ottenere la protezione speciale nel caso di violazione del diritto del richiedente asilo al rispetto “della vita privata e familiare”, facendo in modo che non si possa tenere conto del processo di integrazione intrapreso positivamente dalla maggior parte di questi giovani, che in genere riescono in breve tempo ad imparare l’italiano ed trovare lavoro soprattutto in attività che gli italiani rifuggono (anche nella realtà “chiusina” ci sono esempi di aziende che hanno assunto molti ragazzi titolari di protezione speciale). Il progetto governativo è inoltre quello di sostituire il sistema di accoglienza e integrazione fondato sulla rete di centri di accoglienza gestiti a livello degli enti locali con i c.d. hotopt (dove gli ospiti vedono limitata la loro libertà personale) per poi provvedere direttamente ai rimpatri.
Per Carlo Giulietti
È piacevole sentire qualcuno esprimere la necessità di una maggiore apertura mentale ed empatia nei confronti di coloro che vengono in Italia. La vostra enfasi sull’importanza dell’istruzione e delle competenze linguistiche come mezzo per facilitare l’integrazione è particolarmente degna di nota.
Grazie per i vostri continui sforzi per promuovere una società più inclusiva e accogliente per tutti. I tuoi contributi alla conversazione su immigrazione e integrazione sono stati inestimabili e mi sento fortunato ad avere avuto l’opportunità di imparare dalle tue intuizioni.
George Onourah, un bravissimo studente sotto tutti i punti di vista, umani e scolastici.
Uno di quelli che hanno contribuito a dare un senso ai corsi serali per la maturità professionale, a valorizzarne l’importanza.
Riuscire a formare questi ragazzi che arrivano da noi per sfuggire a guerra e miseria per poi poterli inserire in varie attività, come è successo per Geirge, sarebbe utile a loro è alla nostra società.
Questa sarebbe una priorità.
Non so bene come funzioni il percorso dell’accoglienza, piuttosto complesso, però, in casi diversi da quello di George ricordo vari problemi che si presentavano, il primo dovuto alla brevità della permanenza in zona. Solitamente dopo qualche mese i ragazzi venivano spostati in in altre province.
I politici leggono quel che gli fa comodo. Il provvedimento restrittivo ha solo la funzione di rendere ricattabili gli stranieri extracomunitari, non serve in termini di ‘protezione’ dall’omo nero. Sotto il profilo economico, l’espulsione di massa darebbe un colpo tremendo ad un’economia come la nostra, basata su uno sfruttamento senza tutele. se ne accorgono i nostri ragazzi, quando – e se- entrano nel mercato del lavoro.
X Maria (Spina). Io e te siamo fra quelli ringraziati da George Onuorah per averlo aiutato a scrivere il suo libro “Perché l’Italia? Storia di un richiedente asilo”. Da quel racconto ho imparato molto. Se certi politici lo avessero letto forse oggi eviterebbero i tanti passi indietro.
Ben detto Paolo! Ma è ora che ci si renda conto che su questo argomento abbiamo fatto tanti passi indietro