ricevuto da Lorenzo Magnoni
Apprendiamo con sconcerto la notizia della soppressione della fermata del frecciarossa a Chiusi.
Questi mesi di discussione sul destino della stazione di Chiusi, durante i quali si è parlato del potenziamento delle corse e di una fantomatica stazione in linea, con il concerto di tutti i sindaci dell’area, hanno avuto come effetto inaspettato la perdita del servizio che fino ad oggi era assicurato, almeno nei mesi estivi.
Il Gruppo Possiamo si è sempre espresso in maniera contraria ad una nuova stazione dell’alta velocità, al di là della sua ubicazione, chiedendo invece di concentrare gli sforzi sul potenziamento delle linee regionali e dei servizi già presenti.
Ancora una volta la mancanza di una politica chiara sulla stazione di Chiusi da parte dell’amministrazione comunale e dei partiti che la sostengono, ha provocato un’ ulteriore perdita d’importanza del nostro nodo ferroviario.
Il nostro gruppo si impegna a chiedere chiarimenti in sede consiliare alla maggioranza e organizzare prossimamente una manifestazione pubblica, per riottenere le fermate perse e un potenziamento dei servizi
Alle medie, il prof d’italiano ci dava spesso temi a traccia libera, in cui ognuno sbizzarriva le proprie fantasie: ci fu persino chi scrisse di vedere gli ombrelloni e il mare dalla propria finestra chiancianese. Anche per il treno a Chiusi mi pare di assistere a questi esercizi di fantasia sbrigliata. Sono l’indice, purtroppo, di una serie di problemi della politica: dalla mancanza di un’idea integrata di città (perché tra Perugia e San Casciano, con noi nel mezzo, siamo una città pensabile in termini unitari), alla subalternità a Firenze – che ci considera una discarica -. La recente scoperta del Bagno Grande sembrerebbe l’ennesima giustificazione della centralità del nostro territorio,come se bastassero i reperti a brillare (anche) per noi. Domanda: ma uno che arriva col frecciarossa a Chiusi, al Bagno Grande come ci arriva? Partiamo da queste domande delle piccole cose di tutti i giorni, rimettiamo al centro la popolazione stanziale e residente (perché se uno deve andare a San Casciano e non ha l’auto è come se dovesse affrontare un viaggio per la luna). Ecco, forse l’obbiettivo dell’integrazione per servizi funzionali e funzionanti per gli abitanti potrebbe essere una molla che potrebbe spingere il turismo. Ma partiamo dai problemi dei residenti.Se si risolvono, richiameranno anche il turismo.
Scusa Carlo (Giulietti) ma la proposta retro Coop rischia di essere ulteriore proposta di fantasia. Io credo che prima ci dovrebbero spiegare per quale motivo l’unione dei comuni ha sentito il bisogno di inserire la stazione in linea nel piano strutturale (zona Montallese), quando non ce n’era affatto bisogno perché la decisione è in capo al governo nazionale. La scelta del piano strutturale suona soltanto come una dichiarazione di disponibilità. Io credo che in un’eventuale piattaforma di un gruppo cittadino sulla stazione ci dovrebbe essere anche la richiesta di rimozione della previsione del Piano strutturale.
Questo della stazione,purtroppo,è uno strascico dei tanti danni del periodo renziano, l’dea strampalata della stazione in linea si deve, ai “renzini chiusini e nonostante sia stata smontata, in “tutti i versi” più e più volte, con fatti e dati concreti, viene continuamente ripresa da vari politichetti, spostandone la collocazione, per il famoso gioco della ricerca di consenso o peggio.
Le ferrovie, mancata la spinta del territorio, probabilmente, hanno ritenuto utile tagliare la zona dal servizio.
Adesso leggo su “PrimaPaginaChiusi”che in un recente convegno del PD in Umbria i vari rappresentanti politici presenti,ad eccezione di quello chiusino,abbiano fatto proprio il concetto che, della nuova “bufalica” stazione “Non se ne deve parlare e si deve lavorare per potenziare la stazione di Chiusi, strategica anche per gran parte dell’Umbria” SARÀ così?
Io sommessamente, sempre convintissimo che quella del potenziamento della struttura esistente sia l’unica strada percorribile, ma per non dare adito a chi “se non la vuole nessuno e non si può fare da altre parti la prendiamo noi”, come è successo fino adesso con le varie bislacche proposte di Montallese, Salcheto, Farneta, Bettolle, ecc, come deterrente, proporrei di valutare anche la possibilità di una fermata in linea a Chiusi Stazione,come già scritto, nella zona retro coop,a due passi dalla stazione vera (ci dovrebbero essere gli spazi tra le due gallerie per i binari e la struttura leggera necessari). TANTO NON SI FARÀ…
Ben vengano le annunciate iniziative di Possiamo sia in Consiglio che fuori. Ritengo, però, che sia arrivato il momento per la creazione di un comitato per la valorizzazione della stazione già proposto anche in questo blog. Dovrebbe essere un comitato trasversale senza bolli di lista o di partito. Mi chiedo come si possa pensare a una stazione in linea quando secondo le FS neppure la fermata stagionale sarebbe economicamente sostenibile. Purtroppo su questa questione continuano le ambiguità documentate su chiusiblog almeno dal 2014.