di Paolo Scattoni
Oggi il Comitato per la valorizzazione della stazione, costituitosi soltanto da qualche giorno, ha visto uno sviluppo significativo. Nella riunione del 30 maggio era partita la proposta di una raccolta firme in occasione della fiera di oggi 2 giugno.
Molti, me compreso, non ci credevano molto. Oggi dobbiamo ricrederci. In un solo giorno, grazie all’impegno di alcuni volontari, sono state raccolte al banchetto ben 374 firme. A queste, nelle prossime ore, si aggiungeranno quella di firmatari che si sono fatti dare moduli per far firmare conoscenti che non sono potuti venire.
Le probabili 500 firme sono un dato assai rilevante. Basti pensare che le 2.000 firme per il no al carbonizzatore furono raccolte in 5 mesi. C’è dunque spazio per un significativo sviluppo.
Il successo dell’iniziativa di oggi ha riguardato anche la possibilità di spiegare la piattaforma programmatica che non è soltanto la richiesta di nuovi treni eurostar e intercity, ma anche la richiesta di non costruire nuove stazioni sulla tratta della direttissima Firenze-Roma. Il riferimento è alla possibile costruzione di una nuova stazione in linea.
L’attività del Comitato continuerà con l’organizzazione di nuovi incontri, informare le autorità interessate (Regioni Toscana e Umbria, comuni e ovviamente Trenitalia).
Dovrà inoltre partire un lavoro di approfondimenti sulle decisioni interconnesse come i collegamenti con Perugia e Siena.
Ci sarà lavoro se non per tutti sicuramente per tanti. Come si dice in questi casi: rimaniamo sintonizzati.
I quattrocento che hanno firmato hanno una consapevolezza comune. Una stazione in linea non diminuisce, anzi aumenta il distacco con le realtà più ricche. La coesione territoriale è invece quello che si deve perseguire e un diretto interscambio fra la linea ad alta velocità e quella “lenta”. Ci aspetta un lavoro di approfondimento che impedisca una decisione di pochi travestiti da esperti che esperti non sono.
La costituzione di un comitato fa parte di una dialettica naturale, in politica. I cittadini ne sentono la necessità perché, nel caso specifico, le istituzioni hanno preso un ventaglio di posizioni tra loro contraddittorie e, qualcuna, arriva ad essere dannosa per Chiusi. Un comitato, di per sé, ha poca forza; ma se riesce a fare pressione e condizionare la rappresentanza politica, diventa una riserva di potenza da spendere nelle varie sedi. Purtroppo, nei nostri giorni “social”, abbiamo perso di vista questa dialettica tra lavoro istituzionale (i sindaci, i consiglieri,ecc.) e il lavoro extra-istituzionale (comitati, singoli cittadini, ecc.) che è comunque la caratteristica della democrazia. L’importante è che si agisca alla luce del sole: chi sta nell’ombra, in genere, fa lobbying. E non è mai un “buon fare” 🙂
Il sindaco Sonnini ha espresso un giudizio positivo sulla costituzione del Comitato. Ritiene opportuno non iscriversi, ma non esclude di poter dare una mano. Una dichiarazione “fotocopia” l’ha fatta l’ex sindaco Bettollini. Continuità totale. Bisogna fidarsi perché la presenza in tutti i tavoli permetterà di negoziare al meglio.
Sindaco ed ex sindaco non capiscono che la mancanza di trasparenza è comunque un danno. Il Comitato fa più che bene a non fidarsi. Per ora dubbie decisioni dalla “stazione volante” di Scaramelli ad oggi tutto testimonia a sfavore delle amministrazioni che si sono susseguite.
Gentile Sig.Presenti se il nostro Sindaco “si è mosso in tutte le direzioni” sarà contento di vedere che anche i suoi concittadini si stanno dando da fare per raggiungere lo stesso obiettivo. Cittadini liberi che in ossequio della Costituzione di mobilitano in maniera pacifica per il bene collettivo e contro lo sperpero inutile di soldi pubblici.
Ho spedito un intervento sul precedente Post ma non lo vedo apparire.Ho scritto dicendo che queste firme raccolte in poche ore sono la dimostrazione di quanto il problema sia sentito e di quanto possa valere l’intervento e la pressione della gente sulla politica.La gente ha perso le speranze di essere ascoltata dalla politica ma quando vede davantia se una speranza di raggiungimento di obiettivi giusti si mobilita e fà pesare il proprio pensiero.Siamo solo all’inizizio.Cambiare si può, a barba di coloro che vorrebbero imporre soluzioni irrazionali accompagnate da un dispendio economico grandissimo che nuoce al nostro territorio invece di prendere in considerazione l’imput economico che possa venire con l’utilizzo della già presente nostra stazione di Chiusi che guarda anche caso si è chiamata da tempo immemorabile ”Chiusi-Chianciano Terme” e che è al centro logistico di un territorio variegato e naturalmente plurifunzionale per uno sviluppo che potrebbe avere un grande peso per rialzare le sorti di un paese ormai asfittico e con economia quasi di sussistenza.Si preferisce spedere decine di milioni di euro per costruire una stazione in mezzo ai campi e quasi una cattedrale in un deserto.E allora vale la pena di farci sentire oppure no ?!! Ed è la cosa questa che più temono quelle forze che pur dicendosi opposte le une alle altre si accordano sulla testa di tutti senza sentire le popolazioni.Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Siete sicuri che con un comitato riuscirà a cambiare una situazione così intrigata? Forse pensate che le il nostro Sindaco non si sia mosso in tutte le latitudini per cercare una soluzione per primo far tornare da Giugno le due fermate del freccia rossa? Oppure non cercato di discutere con chi di dovere per questa nuova Stazione? La politica non si fa così prima si cercano tutti i canali possibili tutte le verità dopo di che se questi non rispondono allo si che è giunto fare comitati chiedere dimissioni di chi non ha fatto il suo dovere.Vi auguro di riuscire nel vostro tentativo ma a mio parere non è questa la strada giusta.Io sono quello che nella vita a cercato quando mi è stato possibile di avere un motto:Ascolto Accordo Armenia.Un saluto Ettorino Presenti