di Carlo Giulietti
Secondo il mio modestissimo parere un’opera superflua, deleteria, uno spreco di risorse e di territorio ingiustificabile.
Posso sbagliarmi, ma tante persone, anche ben più competenti in materia, la pensano come me e come provo ad analizzare certe teorie a favore dello sperpero mi rafforzo nella convinzione.
Come ad esempio ieri, rileggendo uno studio in merito del 2017, oltre duecento pagine di approfondite analisi, dati, calcoli, grafici, argomentazioni, dove il redattore, proponeva la soluzione “in linea” ma basava la teoria sulla scelta di UNA stazione tra “Chiusi Sud, Chiusi CT (attuale stazione), Salcheto, Bettolle Farneta, Bettolle Creti, Rigutino, Arezzo (attuale stazione). Solo che, da allora ad oggi, la situazione è cambiata e non poco, sono state adeguate alla fermata dei treni freccia sia la stazione di Chiusi CT, che quella di Arezzo al costo di una quindicina di milioni (forse qualcosa meno, forse di più) per le due operazioni, cosa non da poco!
Quindi, intanto, il confronto va esteso non più ad una nuova localizzazione contro un’altra, ma ad una nuova contro le due storiche, forti e adattissime, che dovrebbero e potrebbero coesistere.
Per spiegare meglio: – Nello studio citato si dava un punteggio percentuale alle varie localizzazioni e la localizzazione più quotata (nuova in linea, ma non Rigutino) aveva un punteggio 20 e le due vecchie un 12 ciascuna (PUNTEGGIO più basso, ma che DERIVAVA ANCHE DAL CONTEGGIO DELLA SPESA NECESSARIA AL LORO ADEGUAMENTO che ancora non c’era stato). Sicuramente si obietterà che faccio un calcolo semplicistico, comunque, 12+12 fa 24, POI, se mettiamo nel conto i 15 milioni già spesi, fa sicuramente anche di più (e non voglio considerare i 70 milioni, minimo, che si dovrebbero spendere per la nuova assurdità). Non ci dovrebbe essere confronto!
Cosa importante è anche che, questa scelta basata sulle due stazioni storiche, più di ogni altra, potrebbe anche rafforzare le economie dei centri interessati e di tutto l’hinterland, oltre che essere la più comoda e utilitaristica per tutti gli interessati all’utilizzo dei treni. Non sarebbe una azione a favore di un territorio e a svantaggio di un altro, metterebbe le popolazioni dei territori ed i turisti, in condizione di poter scegliere a secondo della destinazione se più comodo Arezzo o Chiusi, avrebbe a disposizione un sistema di trasporto ferro-ferro già esistente, avrebbe il più ampio margine di miglioramento con costi ridotti e con il minor spreco di territori.
Infine se giustamente e necessariamente si volesse, approfittando dei contributi europei, dare lavoro anche alle imprese di costruzioni, stradali, ferroviarie e quant’altro, di cose da migliorare ce ne sono ad iosa, ma nella giusta direzione, non a vanvera.
Il Comitato per la Valorizzazione della Stazione Chiusi Chianciano Terme, MA ANCHE ALTRI SOGGETTI, HANNO INDICATO IN CHE MODO SI POTREBBE MIGLIORARE, POTENZIARE, IL COLLEGAMENTO con paesi e città che dovrebbero usufruire del servizio dalla stazione di Chiusi, ad Arezzo sicuramente sapranno dire altrettanto.
Ovviamente i miglioramenti andrebbero per tutti, non solo per chi utilizzasse i treni veloci e potrebbero riguardare anche altri aspetti, ad es collegati alla logistica delle merci.
Quello che più disturba in tutta questa storia è il rifiuto al confronto. Si lascia tutto nell’ambiguità. Senza dovermi autocitare riporto un articolo di quasi otto anni fa che ci fu concesso di ripubblicare ( https://www.chiusiblog.it/?p=31112 ). L’autore Alessio Trecchiodi è un fine conoscitore di trasporto ferroviario. Presidente dell’associazione umbra “Ultimo treno” (non so se lo sia ancora) portava argomentazioni che avrebbero dovuto stimolare un dibattito. Niente. Si vuole testardamente andare contro la logica più elementare. L’arroganza del potere.
Carlo, la tua proposta è troppo scontata per gli interessi che agitano le altre idee. La tua, per dirla con Brecht, “è la semplicità, ch’è difficile a farsi.”
Ottimo articolo; perfettamente aderente alla realtà!