I pro e i contro della stazione in linea si confrontino pubblicamente

di Paolo Scattoni

Quello a cui si sta assistendo da anni sulla questione della stazione in linea è a mio parere del tutto assurdo. Possibile che in tutto questo tempo non si sia riusciti a far confrontare direttamente i sostenitori e i critici?

Della mia ormai remota esperienza di  ricerca in una università inglese (Newcastle upon Tyne) ricordo i dibattiti organizzati dalle associazioni studentesche. Si partiva da una proposizione per poi chiamare due esperti di chiara fama a discuterne. Di una ho un ricordo vivido. La proposizione in quel caso era “This house believes that God in an unnecessary hypotesis” (Questa comunità crede che Dio sia un’ipotesi non necessaria). Due discussant erano un docente di teologia e uno di filosofia. C’erano delle regole molto stringenti. L’oratore a favore aveva un tempo preciso (se non ricordo male circa 30 minuti) per argomentare la proposizione, seguito con lo stesso tempo da quello contrario. Poi la parola passava per domande di chiarimento del pubblico (floor) degli studenti. Infine si andava alle risposte e conclusioni da parte degli esperti sempre in tempi contingentati.

Mi chiedo se non si possa organizzare qualcosa di simile sulla questione della stazione in linea. La proposizione potrebbe essere

Questa comunità crede che la stazione in linea sia una realizzazione fondamentale per il rafforzamento e razionalizzazione del trasporto pubblico in Toscana e Umbria”.

Chi si potrebbe chiamare? Per la posizione a favore si potrebbe chiedere alll’ex assessore ai trasporti della Regione Toscanaa Vincenzo Ceccarelli che vanta una primogenitura della proposta. Per le argomentazioni contro potrebbe partecipare Alessio Trecchiodi, esperto di trasporto ferroviario, impegnato da anni nella richiesta di una razionalizzazione del sistema ferroviario umbro.

Finalmente potremmo riuscire a capirci qualcosa.

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3 risposte a I pro e i contro della stazione in linea si confrontino pubblicamente

  1. carlo sacco scrive:

    Caro Paolo,sono d’accordo su ciò che dici ma ho i miei dubbi che le responsabilità politiche comunque vadano le cose si possano chiarire,soprattutto da parte dei vertici piccoli e grandi nei riguardi dell’opinione pubblica.Perchè dico questo? Perchè oggi le memorie sono labili e quando si afferma il degrado anche le coscenze soccombono e tendono a smorzarsi ed a non ricordare le responsabilità.Sul fatto dei sindaci e sulle loro posizioni soprattutto che sono quelle più vicine agli indicatori della gente e che la gente avvisa di riflesso al punto che spesso si prenda a paragone il comportamento dei sindaci stessi con l’utilità o meno di votare il partito che loro rappresentano.Lo sò bene che non dovrebbe in teoria essere proprio così ma l’esperienza passata questo ci indica,tranne casi più eclatanti dove i loro partiti abbiano fatto scelte conseguenti ai loro comportamenti vedi il caso Chiusi con Bettollini ed il caso carbonizzatore,ma per questi attuali mi sembra di assistere ad una fila di soldatini schierati in cui il sergente a capofila ordini loro”il riposo”in attesa silente di farli marciare o per un verso o per un altro a seconda di cosa convenga al capitano ed anche al colonnello.Tutta questa storia di comportamenti dovrebbe vedere la fine se è vero che la democrazia deve vivere ed essere presente in ogni luogo.Diversamente si parla di favolette fatte appositamente per il consumo del popolino.Basti vedere le reticenze dei ”NI”.

  2. Carlo Giulietti scrive:

    Trovo che questa proposta del confronto potrebbe essere utile, solo magari meglio organizzarla con la presenza di TV locali, almeno una della Val di Chiana, almeno una una aretina e almeno una umbra.
    Per gli invitati, oltre a quelli citati, ammesso che siano disponibili, sicuramente un portavoce del nostro comitato, da una parte e del comitato SAVA di AR dall’altra.
    Va capito quando potrebbe essere possibile realizzarla e bisognerebbe individuare qualcuno del comitato che ti desse una mano nell’organizzazione

  3. pscattoni scrive:

    Io condivido quanto espresso da Carlo Giulietti. Quello che però non riesco a capire come si possa portare avanti una proposta così assurda come la Medioetruria. È difficile “stanare” che la propone. Le argomentazioni di Alessio Trecchiodi sono così chiare che è difficile contestarle. È necessario allora trovare un modo civile di confronto. Le 2000 firme “certificate” raccolte in poco più di un mese ai banchetti sono la prova di un forte interesse civico. Ormai il “re è nudo”, ma bisogna poterlo certificare. Se si deciderà per un investimento di circa 70 milioni di euro più altre decine per il “contorno” (parcheggi, servizi vari, viabilità di accesso).
    Se andasse male occorre che siano chiare le responsabilità politica deve essere chiara in tutte le sue conseguenze.

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