L’intervento in Consiglio sul Piano Strutturale di Chiusi Futura

ricevuto da Lucia Lelli

Motivazioni a supporto della nostra dichiarazione di voto relativa alla proposta di Piano Strutturale dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese all’OdG del Consiglio Comunale di Chiusi del 8 agosto 2023

In premessa va detto che non compete ad un Piano Strutturale la previsione di infrastrutture di livello nazionale come Stazioni ferroviarie o caselli autostradali. La stessa Legge Regionale L.65/2014 che norma tutta la materia di pianificazione territoriale per la Toscana lo indica chiaramente all’art. 92. E oltretutto: le pianificazioni di insediamenti e di infrastrutture a servizio e a corredo delCasello Autostradale e Stazione AV non avrebbero alcun senso e alcuna utilità per il nostro territorio se poi l’una e l’altra infrastruttura principale non venissero realizzate. Da qui sorge la domanda: ma i soldi spesiperquesto Piano Strutturale sono soldi spesi correttamente?

Qui di seguito quelli che ad avviso del nostro gruppo consiliare sono gli elementi rilevanti che fanno di questo Piano una vera sciagura per Chiusi.

  • La previsione della stazione AV alle Tre Berte (Comune di Montepulciano) determinerà il definitivo declassamento a stazione di terzo livello di Chiusi. Invece di avere il coraggio di rivendicare per Chiusi (insieme ad Arezzo) la sua utilizzazione come stazione AV con un numero di treni congruo, l’Amministrazione ha abdicato agli interessi di Chiusi e si è supinamente adeguato ai diktat degli organi regionali del PD con un “obbedisco!” veramente riprovevole. Ed infatti qualunque stazione in linea comporta:
  • enormi problematiche di connettività con il territorio perchè impone la realizzazione di tutta una serie di attrezzature e servizi di supporto ai viaggiatori senza i quali la stazione non funziona.
  • dilatazione dei tempi di viaggio. Un aspetto questo che viene sempre ignorato nel dibattito ma che invece è rilevantissimo. Se è vero che la stazione in linea significa un minor tempo di percorrenza dei treni (ma si parla di qualche minuto) è altrettanto vero ma sempre ignorato che poi, una volta sceso dal treno ci si trova in aperta campagna e per raggiungere le destinazioni gli utenti hanno necessità di ulteriore tempo. Quindi nel bilancio complessivo dei tempi di spostamento devono essere inseriti anche questi ultimi che, se hanno un impatto limitato per i residenti viceversa ne hanno uno molto rilevante per tutti gli altri utenti.

Viceversa Chiusi ha tutti i requisiti per poter svolgere il ruolo di stazione AV fin da subito e senza alcun costo aggiuntivo: interconnesione con l’AV, adeguamento della stazione alla AV, servizi logistici, ricettivi e di servizio (servizi autonoleggio, ristorazione, ricettività, trasporto pubblico ecc.).

  • Casello Autostradale a Salcheto: una scelta che se realizzata comporterebbe la chiusura del casello di Chiusi. Appare anche in questo caso la scelleratezza di una scelta che autolesionistica di vero e proprio suicidio economico con pesantissime conseguenze sul piano sociale. La chiusura del nostro casello infatti viene elegantemente elusa mentre invece sarebbe la naturale conseguenza dell’apertura del casello di Salcheto. I fatti sono lì a dimostrarlo. Va infatti ricordato che tre caselli nell’arco di 25 km (Chiusi, Salcheto eValdichiana Bettolle) non collocati in aree metropolitane altamente abitate non hanno ivolumi di traffico che ne giustifichino la presenza tanto è vero che esempi analoghi non senetrovano.

E’ quindi evidente che nell’ipotesi di realizzazione di Salcheto a soccombere sarebbe Chiusi e non certo Bettolle già oggi il più importante casello tra Arezzo e Orvieto avendo l’interconnessione con la superstrada Siena Perugia.

Infine ma non ultimo va ricordato che la decisione di apertura del nuovo casello è di competenza esclusiva di Autostrade Spa e che se può esserci una pressione da parte dell’Unione dei Comuni per la sua realizzazione, la conseguente chiusura di Chiusi non sarebbe altrettanto negoziabile.

La scelta appare oltremodo incomprensibile se non leggendola come ulteriore conferma al ruolo di leader territoriale ricercato da Montepulciano che in questo senso dimostra anche la sua capacità di indirizzo verso le già ricordate strutture regionali del PD. Dal punto di vista più strettamente disciplinare (pianificazione territoriale e analisi delle infrastrutture di collegamento) i due caselli di Chiusi e Bettolle sono collocati rispettivamente alle estremità sud e nord del territorio dell’Unione dei comuni fungendo quindi in modo efficiente come porte di ingresso e uscita dal territorio dell’Unione che, viceversa necessita si di interventi infrastrutturali ma alla scala territoriale locale per il miglioramento ed il potenziamento dei collegamenti sia su gomma che su ferro.

  • Squilibrio della localizzazione degli interventi produttivi, direzionali di servizio e logisticiche si concentrano esclusivamente nel triangolo compreso tra Sinalunga, Torrita e Bettolle. Questo elemento è il terzo pilastro, insieme alla Stazione AV e al Casello che determinerebbe la marginalizzazione di Chiusi e lo spostamento del baricentro produttivo ricettivo, infrastrutturale e logistico nel territorio dei comuni di Montepulciano e Sinalunga. Tale fatto emerge in modo chiarissimo e incontrovertibile dall’analisi dei dati di progetto relativi alle quantità di superficie edificabile collocate nei diversi territori. I numeri non mentono e non possono essere smentiti! Il Piano prevede in totale circa 1 mln di mq edificabili (953.969 per l’esattezza), il 55% dei quali (524.800) collocato nelle aree comprese tra Sinalunga, Torrita e Bettolle. Il Rimanente 45% suddiviso tra gli altri 8 Comuni. In buona sostanza il 55% delle previsioni collocato in un’area dove risiede circa il l 30% della popolazione dell’intera Unione. Entrando poi nel merito delle varie destinazioni d’uso la sperequazione si rivela molto maggiore in quanto nell’area in questione sono previste oltre il 70% delle superfici edificabili con destinazione produttiva, oltre il 72% di quelle a destinazione commerciale al dettaglio, oltre il 40% di quelle direzionali e di servizio e, per finire, quasi il 95% di quelle destinate al commercio all’ingrosso e di stoccaggio.

Numeri questi che, da soli bastano e avanzano per dichiarare il Piano Strutturale in discussione una vera sciagura per il nostro Comune. Riteniamo perciò responsabili i componenti dell’attuale amministrazione (nonché delle pregresse) in quanto incapaci di gestire le scelte imposte dalla segreteria provinciale di partito e quindi di governare adeguatamente la città!

  • Classificazione del Centro Intermodale di Chiusi: il nostro Piano Operativo lo classifica come “struttura di livello sovracomunale” mentre nel Piano Strutturale è DECLASSATO “a struttura di interesse locale”, ovvero il medesimo non avrebbe alcun ruolo per il sistema della mobilità e della logistica. Se ne evince che il declassamento è indispensabile all’obiettivo strategico di spostamento del baricentro produttivo/logistico su Sinalunga -Torrita. Diversamente avrebbe dovuto essere riconosciuto a Chiusi il ruolo e l’importanza della stazione AV e del casello in quanto “porta di ingresso” da Sud dell’Unione dei Comuni , e ciò mette in discussione la scelta della stazione AV alle Tre Berte e del Casello a Salcheto.

I Consiglieri Lucia Lelli e Francesca Capuccini

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5 risposte a L’intervento in Consiglio sul Piano Strutturale di Chiusi Futura

  1. Luca Scaramelli scrive:

    E’ inspiegabile come il nostro Sindaco, con il suo comportamento a servizio degli ordini di partito non si renda conto che sta svendendo quel poco che resta del nostro comune, anche se sarebbe estremamente grave voglio sperare che sia questa la causa del suo comportamento, sarebbe molto più grave se il suo atteggiamento fosse dovuto al fatto che non capisca il danno che arreca a Chiusi e ai suoi cittadini. Dovrebbe essere il primo a sostenere una battaglia contro l’eventualità della costruzione di una stazione in linea dell’alta velocità, tra l’altro fuori dal territorio del comune di Chiusi e l’apertura di un nuovo casello autostradale, invece vediamo la sua maggioranza approvare un piano strutturale dell’unione dei comuni che calpesta risorse fondamentali come la nostra stazione e il nostro casello.

  2. Gaetano Gliatta scrive:

    Mi complimento per lo straordinario lavoro fatto, come sempre probono, dai consiglieri di Chiusi Futura e di tutti coloro che hanno conferito a questa iniziativa un contributo tecnico di elevatissimo valore professionale certamente non riscontrabile, neppure lontanamente, nei rappresentanti di questa, imbarazzante, maggioranza che favorisce tutti meno che la propria comunità per la quale sono stati eletti.
    Chi li ha votati dovrebbe sentirsi molto indignato, anche solo per questo provvedimento, e dovrebbe, “politicamente”, prenderli a calci nel fondoschiena.

  3. pscattoni scrive:

    C’è un altro aspetto che va preso in considerazione: la correttezza formale del dibattito (si fa per dire) e del voto. Mai visto una cosa simile.

  4. francesca capuccini scrive:

    Il Consiglio Comunale dell’8 Agosto durante il quale si è dibattuto sulla proposta di Piano Strutturale Intercomunale è stato un autentico tranello per tutti quei cittadini che solitamente seguono la politica locale e che magari in questo periodo si trovano serenamente a trascorrere le vacanze ignari delle conseguenze che potranno derivare dalle decisioni prese dalla maggioranza e palesemente calate dall’alto, con totale mancanza di riguardo per il nostro territorio. Chiusi Futura vuole evidenziare con questo documento, la cui elaborazione è stata possibile grazie all’analisi tecnica di Romano Romanini (che ringraziamo pubblicamente per il grande lavoro svolto) le questioni macroscopiche che emergono dall’analisi del Piano al solo fine di rendere edotti i cittadini invitandoli ad interessarsi alla vicenda.

  5. pscattoni scrive:

    Ho cercato di seguire la seduta del Consiglio comunale di ieri sera da remoto. Da semplice cittadino ho molte cose da dire a partire dal non funzionamento del collegamento. Pubblicherò in giornata.

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