24 agosto primo incontro pubblico sulla stazione. Piazzetta Garibaldi alle 21.30

di Carlo Giulietti

Primo incontro organizzato gruppo di persone che si sono riunite intorno ad un progetto ambizioso e allo stesso tempo coscienzioso, STASERA ALLE 21,30 IN PIAZZETTA GARIBALDI A CHIUSI STAZIONE

Il progetto è quello della salvaguardia e potenziamento della stazione di ChiusiIL per farne fulcro al servizio dell’utenza ferroviaria di tutto il territorio del comprensorio tosco-umbro, che se ne potrebbe agevolmente avvalere.

Lontano da ideologie campanilistiche, che invece sembrano il motore delle altre ipotesi “fantasiose”, speculative, irrispettose del nostro territorio, irriguardose degli abitanti, dei viaggiatori turisti, pendolari, occasionali, il progetto del comitato/associazione, si prefigge di ottenere che entrambe le stazioni di Chiusi Chianciano e di Arezzo, già predisposte con investimenti recenti di circa 15 milioni,

vengano messe in condizione di adempiere al loro servizio, anche per l’alta velocità.

L’avvio alla organizzazione della manifestazione è appena di lunedì 21 pomeriggio, alcuni sindaci ed ex sindaci, esperti di trasporti, rappresentanti di associazioni ambientaliste ecc. hanno però già dato la loro adesione, comunque, stasera speriamo, nonostante i tempi ristretti, ed i pochi volontari che si stanno occupando della preparazione, di riuscire a riunire una presenza significativa.

Già le migliaia di firme raccolte a favore dell’ipotesi proposta sono sufficienti a far capire che la gente è in gran parte stufa di vedere soldi pubblici sperperati in progetti folli ed estremamente dannosi per l’ambiente e per l’utilitarismo, ma una piccola conferma non guasterebbe per far aprire gli occhi a chi, poi, da questa gente dovrà andare a chiedere voti.

Concludo con un riferimento ad alcune significative frasi del responsabile strategie di sviluppo stazioni, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) Luigi Contestabile:

– RFI, è al lavoro su un concept di stazione che “non è più solo un punto di accesso al sistema ferroviario ma un luogo della città, un polo di servizi e non solo di trasporto”. Un nuovo ruolo, insomma, “che si estende anche oltre gli spazi consueti, all’interno della città; di fatto, la stazione è parte della città per funzionare nel migliore dei modi deve essere in armonia con lo spazio urbano”.

 Una stazione, in sostanza, “funziona bene solo se è ben collegata al territorio”. E la sfida è enorme, se si pensa che l’Italia ne conta 2.200. –

Queste indicazioni possono essere adatte a definire la situazione di una stazione realizzata in mezzo a nulla?

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