di Paolo Scattoni
In questi giorni di intenso dibattito sull’urbanistica locale mi è tornato alla mente un aneddoto che mi piace raccontare.
Era il 1988. Mi venne a trovare Ubaldo Rabizzi, consigliere comunale DC di Sarteano. Mi disse più o meno questo: “Professore, io so che abbiamo idee politiche diverse, ma mi hanno detto che può aiutarmi a risolvere un problema”. Il problema riguardava la presentazione di osservazioni sul Piano Regolatore adottato e pubblicato.
Accettai molto volentieri. Chiesi aiuto a Romano Romanini che conosceva bene il territorio di Sarteano. Lavorammo intensamente senza interferenze da parte del consigliere Rabizzi con una sola eccezione. Infatti ci chiese che una delle proposte di stralcio doveva riguardare un suo terreno che il Piano prevedeva fabbricabile. Per dire la statura morale del personaggio.
Le osservazioni che consideravano un drastico ridimensionamento delle previsioni di quello che oggi chiamiamo consumo di suolo. Quello del Piano adottato a Sarteano un’orgia di consumo di suolo. In pratica prevedeva un raddoppio della popolazione del Comune. Venivano compromesse vedute importanti e prevista e prevista una viabilità del tutto irrealistica. Le osservazioni non furono accolte. Rabizzi mi chiese cosa si potesse fare. Gli spiegai che le osservazioni da lui presentate sarebbero arrivate alla Regione e alla Commissione Regionale Tecnico Amministrativa (CRTA) che nella legislazione regionale di allora aveva un compito simile a quello del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici quando il potere di approvazione era del Ministero dei Lavori Pubblici.
Gli spiegai che la nomina dei commissari della CRTA avveniva su designazione dei partiti presenti in Consiglio Regionale. Dato che era una commissione di controllo la presidenza era andata a un tecnico designato dalla DC. Un colloquio con quel commissario sarebbe servito a considerare con maggiore attenzione le osservazioni. Così fece. L’orgia di suolo diventò una previsione credibile.
Mi fa piacere ricordare che dopo tanti anni ho chiesto al Sindaco PDS di allora, oggi un amico, se non avesse avuto ragione Rabizzi e la maggioranza torto. Lui ha riconosciuto il valore di quella operazione del consigliere di minoranza. Mi ha spiegato anche che il progettista di piano e soprattutto l’impostazione l’aveva ereditati dall’amministrazione comunale precedente.
Da considerare che grazie a quella operazione Sarteano fu uno dei primissimi comuni a dotarsi di Piano Strutturale sulla base della legge regionale 5 del 1995.
Il Comune di Sarteano ha intitolato un parco urbano alla memoria di Ubaldo Rabizzi, un giusto riconoscimento.
Bell’esempio quello della questione Rabizzi ed hai fatto benissimo a ricordarlo. Questo per dire che specialmente in politica non è detto che quella che oggi possa venir considerata positività nei confronti del sociale, domani non possa essere riconosciuta come il suo contrario. Purtuttavia io credo che stiamo assistendo anche a questo nella questione dell’AV. Credo che sia bene sapere che ciò che stabiliscono le disposizioni non sempre quest’ultime sono il contenitore della ragione delle cose solo per il fatto che vengano approvate da quelle che sono le maggioranze numeriche,pensieri ed azioni che anche se possano apparire teoricamente giusti, ma poi per come si dipanano nell’applicazione concreta possono ledere degli interessi anche di larghi territori. Questo principalmente si deve alla natura che è venuto acquisendo il confronto politico partitico, oggetto di azione sconsiderata da parte di fazioni politiche il cui interesse è solo quello di prevalere e di conservare e non mettere a repentaglio il potere decisionale e non certamente quello dell’interesse a favore dell’utilità di un territorio. Interessi particolari quindi contro interessi generali che vengono oscurati spesso anche dal comparto mediatico come succede recitando al contrario, dando un peso diverso a parole ed interventi degli addetti alle decisioni che spesso in periferia contano quanto il due a briscola ma che sono il viatico d’uso per realizzare quelli che poi saranno i danni.