Ormai pensiamo di conoscere tutto o quasi di ciò che ci circonda, eppure la realtà ci smentisce continuamente. Qualche giorno fa conversando con un’amica ho scoperto che nel volontariato che si dedica con passione alla cura e all’affidamento degli animali abbandonati esiste anche un buon numero di persone che assolvono il compito di “staffette”. E proprio questa amica è una impegnata in questo servizio. Incuriosito ho voluto approfondire l’argomento e le ho rivolto alcune domande su questa insolita attività. Ecco quello che mi ha fatto “scoprire”. L’amica in questione abita a Chiusi città e si chiama Maria Letizia Ceccuzzi.
Chiusiblog: Mi hai detto che fai la “staffetta” nell’affidamento di animali abbandonati. Di cosa si tratta di preciso?
Maria Letizia Ceccuzzi: Esiste da tempo un flusso di animali abbandonati che dal sud Italia vengono adottati da persone del nord. I volontari che “recuperano” questi animali si adoperano per trovargli una collocazione adeguata ma occorre portarli a destinazione e allora non si può pretendere che la consegna da Napoli a Milano venga fatta da una sola persona. Il tempo e i costi sarebbero troppo elevati, quindi si è pensato che con più “staffette” è possibile far arrivare gli animali presso le loro nuove abitazioni celermente e con costi ripartiti.
Chiusiblog: Significa che tu prelevi la gabbia in un punto di scambio e la riconsegni ad un altro volontario dopo un certo tratto di strada?
M.L.Ceccuzzi: Esattamente. Di solito il mio tratto va da Orte ad Arezzo o Firenze, dipende dalla disponibilità della staffetta successiva.
Chiusiblog: E con che frequenza avvengono questi viaggi? Ogni viaggio trasferite un animale?
M.L.Ceccuzzi: Di solito ogni quindici giorni, e dato che molti di noi lavorano i trasferimenti avvengono il sabato o la domenica. In ogni viaggio si cerca di raggruppare più animali, raramente è uno solo.
Chiusiblog: Per animali si intendono in questo caso cani o anche qualcos’altro?
M.L.Ceccuzzi: Prevalentemente cani però mi è capitato di trasportare anche dei gatti.
Chiusiblog: Ma avete dei mezzi attrezati o li trasportate con le vostre macchine?
M.L.Ceccuzzi: Usiamo le nostre auto ma gli animali vengono sistemati con cura e attenzione. Quelli più piccoli viaggiano negli appositi contenitori, i cani di maggior taglia sono muniti di un collare particolare la cui estremità viene fissata all’attacco delle cinture di sicurezza. Il viaggio non deve creare problemi né agli animali né al guidatore. Le soste di scambio vengono utilizzate per rifocillare gli animali e farli scendere per un po’ dalle auto.
Chiusiblog: Questo servizio che svolgete è fatto così alla buona o è tutto in regola?
M.L.Ceccuzzi: No, no, è tutto a posto. Tutti gli animali hanno il microcip e i relativi documenti. Tutto è trasparente: provenienza e destinazione.
Chiusiblog: Ti è stato chiesto o ti sei offerta per questo tipo di impegno? E a chi?
M.L.Ceccuzzi: La Rete fa miracoli. Sono da sempre appassionata di animali e cercando su internet ho scoperto che esisteva questo flusso di animali dal sud al nord e che c’era bisogno di una mano. E così sono entrata a far parte di un gruppo che si prende cura del trasporto. Ormai, dopo tanti viaggi, con la “staffetta che mi consegna il carico e con quella a cui lo affido siamo molto affiatati.
Chiusiblog: La sensibilità verso gli animali è certamente cresciuta nel tempo. Molti di noi ne hanno uno in casa, ma ci sono anche quelli che sembra siano più preoccupati del benessere di un animale che di una persona.
M.L.Ceccuzzi: Qualcuno che ha la scala delle priorità sfalsata forse esiste, ma non è certo il mio caso. So distinguere e dare il giusto peso alle necessità delle persone, anche se per certi versi gli animali sono più schietti. Se ti prendi cura di loro ricambiano l’affetto senza starsi a chiedere se sei bello o brutto, ricco o povero, di destra o di sinistra.
Chiusiblog: Con questo tuo impegno e la passione per cani e gatti hai provveduto ad adottarne qualcuno?
M.L.Ceccuzzi: Certo, però purtoppo sono ormai “al completo”, ho già un cane e due gatti. Mi capita spesso di accompagnare animali che terrei volentieri con me, nell’ultimo viaggio ho trasportato anche un cane di nome Nestore, destinato a Rho. L’avrei volentieri preso con me, ma aveva già trovato il suo nuovo padrone e poi come dicevo prima lo spazio in casa non mi permette di accogliere altri amici a quattro zampe. In serata ho poi saputo che la consegna era avvenuta regolarmente.
Chiusiblog: In zona esiste un punto di racolta per animali randagi? C’è qualche gruppo che si interessa a loro?
M.L.Ceccuzzi: Si esiste un canile a Torrita, e conosco un gruppo di Chianciano che si occupa di animali abbandonati. Però, come in tutte le cose, sarebbe molto più semplice prevenire. Pensa che tantissimi cani vengono abbandonati non solo nel periodo estivo, quando la gente va in vacanza e tende a sbarazzarsi del “giocattolo”, ma anche dopo capodanno quando tanti pensano bene di disfarsi del cagnolino o del piccolo animale ricevuto in regalo per le feste. La sensibilità è vero che sta crescendo ma c’è ancora tanto da fare.