di Paolo Scattoni
Quello che politicamente sta avvenendo in Umbria può rappresentare un esempio anche per altri contesti.
Vale la pena qualche rimando al recente passato. Cinque anni fa il PD era saldamente al governo della regione come ininterrottamente dalla istituzione del governo regionale. Poi lo scandalo delle assunzioni in sanità che ha visto direttamente coinvolta la presidentessa PD Catiuscia Marini. La successiva elezione di Donatella Tesei riduce il centro sinistra a pezzi nonostante che il governo di Tesei non entusiasmasse.
Qualche anno dopo, la svolta. In gennaio di quest’anno il cosiddetto campo largo sigla un accordo, sia programmatico che di alleanza, per le successive elezioni amministrative e regionali. Inizialmente aderiscono oltre al PD, 5stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Socialisti e gruppi civici. Successivamente aderiscono altri come Azione e varie realtà politiche locali.
L’alleanza funziona bene in vari comuni. La vera svolta, generalmente percepita come tale, è rappresentata dalle amministrative di Perugia del giugno scorso. È eletta Vittoria Ferdinandi, apprezzata non tanto per la militanza in una delle forze del campo largo, quanto piuttosto per il suo impegno nel sociale. Non dichiara appartenenza ad un partito specifico.
Quel progetto si sta ripetendo per le elezioni regionali. Il campo (sempre più) largo ha individuato in Stefania Proietti il candidato di quello schieramento. Il personaggio ha un curriculum molto interessante di cui abbiamo parlato in post precedenti. Proietti vanta un’esperienza accademica che può avere forti implicazioni in un’eventuale governo regionale, soprattutto per una politica delle energie rinnovabili. Proietti potrà incoraggiare lo sviluppo di imprese innovative con un coordinamento con centri di ricerca umbri, primo fra tutti l’università
Gli otto anni da sindaco di Assisi con l’apprezzamento degli abitanti garantiscono la necessaria conoscenza dei meccanismi amministrativi, così come la presidenza della Provincia degli ultimi anni. Anche Proietti non aderisce a uno specifico partito. Sostiene di ispirarsi al francescano Cantico delle Creature.
Il tentativo elettorale è sicuramente arduo, ma anche possibile.
Perché il caso Umbria può rappresentare un esempio anche per noi? Chiusi ha visto per le elezioni comunali un’alleanza molto simile a quella di Perugia. Esito elettorale del tutto simile, ma poi gestione agli antipodi. Quella di Chiusi era un’alleanza strumentale che arrivava dopo la crisi politica causata dai comportamenti dell’allora sindaco Bettollini. Passata la paura, la coalizione si è dissolta. Ne sono usciti via via tutti ed è rimasto il solo PD. Non poteva che essere così visti i numerosi distinguo non chiariti che c’erano stati con Bettollini e seguenti.
L’esempio dell’Umbria dimostra che c’è sempre bisogno di chiarezza negli obiettivi che debbono essere molteplici e non solo quello del successo elettorale.
Mancano due anni per le amministrative . Se si vuole un campo largo occorre promuovere incontri trasparenti sin da ora.