Il punto su stazione, alta velocità e Associazione Opzione Zero

di Carlo Giulietti, Associazione Opzione Zero

La politica in questo periodo è presa dalla propaganda elettorale che impone, prima di tutto, di individuare, considerata la tipologia di elettorato cui si rivolgono, le posizioni più redditizie in termini di voti. A questo scopo, in alcuni casi, non ci si fa scrupolo di lanciarsi in promesse e/o di mantenere posizioni, anche sapendole impossibili.

A questo proposito: come ormai è noto, il ministro Salvini, a Perugia per lanciare la campagna elettorale a Tesei e Melasecche, ha sparato tempi e costi sulla realizzazione di #Medioetruria, “si farà a Creti, in Toscana, a “30 minuti di auto” da Perugia e sarà pronta entro il 2029”.

Intanto fuori dalla sala un gruppo di rappresentanti del comitato SAVA di Arezzo (sostenitori di Rigutino) esponeva uno striscione con scritto: “Medioetruria a Creti, insulto per la Toscana, inutile per l’Umbria”. Cosa che, pur con un fine diverso, condividiamo sicuramente. Il presidente Giani ha definito la proposta Creti “solo un annuncio elettorale”

Il ministro Salvini ha anche dichiarato che la scelta di Creti è fatta sulla base di elementi esclusivamente tecnici del cosiddetto Tavolo Tecnico.

1- Iniziando dalla fine, viene da pensare che il ministro, forse, ignora(?) che la decisione del Tavolo Tecnico, da cui sarebbe derivata la scelta, è falsata dal fatto che tra le varie ipotesi di stazione alta velocità non è stata presa in considerazione quella delle due stazioni di Chiusi e Arezzo insieme.

In pratica è stata esclusa la scelta già fatta dal precedente Tavolo Tecnico sulla base della quale furono fatti notevoli investimenti per l’adeguamento delle due sedi che poi avrebbero dovuto iniziare ad assolvere al loro compito AV. Questo per Chiusi in pratica non è quasi mai avvenuto e per Arezzo è avvenuto in maniera molto ridotta.

2- Lo scorso giugno a Bruxelles è stato approvato il – REGOLAMENTO (UE) 2024/1679 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 giugno 2024 sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti

Il regolamento, tra le tante cose interessanti, prevederebbe che “le stazioni lungo le linee ferroviarie specificate nelle mappe di cui all’allegato I (vedi figura,nda), facenti parte del corridoio Scandinavo-Mediterraneo comprendente la nostra direttissima, consentano il trasferimento di passeggeri “all’interno del nodo ferroviario e tra il modo ferroviario e altri modi di trasporto;” il che farebbe intendere che, soprattutto in una nuova struttura, lo scambio ferro-ferro sia, quantomeno, necessario. Ottenerlo a Creti è quasi impossibile se non considerando tempi da era geologica.

3- La nuova ipotetica inutilissima struttura dovrebbe nascere in un terreno agricolo incontaminato, se non per la cicatrice che hanno prodotto i binari della direttissima, ma questi necessari.

DUECENTOMILA metri quadrati iniziali, più quelli necessari per tutte le infrastrutture assenti attualmente, ma indispensabili per il funzionamento dell’opera.

I sostenitori dello scempio, inoltre, sanno e sperano che poi, accanto a questa stazione, ci potrebbe essere anche una richiesta di altre opere per servizi, abitazioni, commercio, ecc, cosicché da duecentomila il consumo di suolo passerebbe a TRECENTO, CINQUECENTOMILA metri quadri, chissà. Povera ValDiChiana, anche il Granduca si rivolterebbe nella tomba!

Pura scriteriatezza perché, anche dando per buono il giudizio tecnico, qui si parla di un possibile danno ambientale con pochi uguali e non lo dico io perché nel precedente rapporto, proprio del precedente TAVOLO TECNICO, si legge: “…nella programmazione di nuovi interventi (in Val di Chiana-ndr), occorre evitare: “L’INSERIMENTO DI INFRASTRUTTURE, VOLUMI E ATTREZZATURE FUORI SCALA RISPETTO ALLA MAGLIA TERRITORIALE E AL SISTEMA INSEDIATIVO e ULTERIORI FRAMMENTAZIONI DEL TERRITORIO AGRICOLO” .

DA ESSI DERIVANTI. Nel caso di integrazioni ai grandi corridoi infrastrutturali già esistenti, occorre garantire che i nuovi interventi non ne accentuino l’effetto barriera sia dal punto di vista visuale che ecologico, assicurando la permeabilità nei confronti del territorio circostante” e altro dello stesso tenore.

La posizione dell’Associazione, ex Comitato, è nota e si basa sulla scelta del mantenimento e della valorizzazione delle attuali stazioni storiche di Chiusi CT ed Arezzo anche come stazioni Alta Velocità, siamo assolutamente contrari alla sconsiderata ipotesi di realizzare una nuova stazione in linea, ovunque, ipoteticamente, dovesse essere collocata.

La valorizzazione, ovviamente, comprende la rivalutazione e l’impiego di trasporti efficienti e veloci pure limitati al tratto Roma-Firenze ad uso anche del trasporto pendolare, oltre le famose “frecce”, ai collegamenti con Siena e con Perugia.

E proponiamo, eventualmente, di investire nel miglioramento delle connessioni nei nostri territori dove da decenni non si effettuano investimenti, necessari a prescindere. Di cose da fare, in cantiere, in programma e da programmare, ce ne sono in quantità, e non c’è bisogno che certi politici si inventare nuovi “castelli in aria” arrampicandosi sugli specchi per giustificarli.

PERUGIA NODO DELLA RETE TRANSEUROPEA DEI TRASPORTI All’interno del nuovo regolamento europeo un’altra novità, che il nostro architetto ha subito individuato, è l’inserimento di PERUGIA come “Nodo Urbano” che quindi, entro il 2040, dovrà dotarsi di stazione e terminale merci multimodale sul corridoio Scandinavo-Mediterraneo (di cui fa parte la direttissima che passa per Chiusi ), della Rete Centrale Estesa TEN-T che, insieme all’obbiettivo che si propone la Commissione Europea, di raddoppiare il trasporto merci per ferrovia, potrebbe dare grande valore al rilancio dell’idea della quale avevamo già parlato in precedenza anche con gli amministratori locali di Chiusi, del patto VATO ex 2000, con l’onorevole Marco Rizzo e recentemente con la deputata Emma Pavanelli (la quale, tra l’altro, sulla base delle nostre informazioni ha promesso un’interrogazione parlamentare sulla localizzazione di Creti senza connessioni). L’idea proposta è quella di rilanciare, adeguandolo, il progetto iniziato e mai completato di quello che era definito “centro merci” nella zona adiacente la stazione chiusina, in territorio Tosco-Umbro, che, tra l’altro renderebbe a Chiusi anche la funzione cargo (merci).

Ieri abbiamo presentato le nostre proposte relative all’alta velocità e al terminale merci multimodale a sindaco e giunta di Città della Pieve e la prossima settimana le condivideremo con l’assessore alla mobilità e infrastrutture del comune di Perugia.

Per il momento solo un’idea, da valutare attentamente sotto tutti gli aspetti, ma che potrebbe produrre una svolta positiva per i territori interessati.

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2 risposte a Il punto su stazione, alta velocità e Associazione Opzione Zero

  1. pscattoni scrive:

    Concordo con Gaetano Gliatta: sono limpide evidenze. Una delle contendenti per la presidenza della Regione Umbria non sembra essere stata illuminata perché sta facendo della stazione a Creti uno dei punti forti della sua campagna elettorale. Purtroppo i confini regionali non mi permettono di votare contro questa scelta disgraziata.

  2. Gaetano Gliatta scrive:

    Sintesi eccellente!
    Possano queste limpide evidenze, illuminare, chi ha l’assoluto dovere di rappresentare, con la massima onestà intellettuale, i cittadini di questo vasto territorio.

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