Ruzzi: quanta gente che li vede con fastidio!

di Andrea Fei

Se posso permettermi, la festa ai giardini è stata un successo in parte…ottima gestione interna, visto l’utile ricavato, ma ritengo che la festa più riuscita ( dal punto di vista folcloristico e dell’affluenza esterna ) sia stata quella di 2 anni fa organizzata dalla contrada del Sottogrottone.

Il mio parere, da molti condiviso, è che la festa ai giardini pubblici possa sembrare una continuazione di quella “de l’Unità”. Con questo non voglio sminuire nessuna delle due feste chiamate in causa, ma se il problema è chiudere una rotonda e deviare il traffico per poco più di una settimana, questa festa non decollerà…

Quest’anno ci siamo messi in gioco molto più del solito e apprezzerei che non ci fossero tante polemiche, ma ci fosse la collaborazione e che alla festa si pensi a “festeggiare” (e con questo intendo anche adeguarsi al traffico per 10 giorni).

Quello che ritengo invece un fatto sconcertante, e permettetemi di affermarlo con convinzione, è che molta gente del paese non aderisce affatto ad alcuna iniziativa offerta dalle contrade, anzi…

Come ben sapete i tamburini ormai sono 30 anni che presenziano ad ogni sfilata e caratterizzano l’ambiente dei ruzzi…ebbene, da responsabile dei tamburi della mia contrada e del Comitato, ricevo spesso avvertimenti dalla polizia municipale che molte persone si lamentano dei tamburi, intimandoci di smettere o “dopo andate nei casini, fate come vi pare”…

Vi chiedo, vi sembra giusto? E’ giusto che noi ragazzi non possiamo neanche più suonare il tamburo nei periodi di festa? So che può sembrare una cavolata agli occhi di tanti, ma questo racchiude il senso del disagio che un ragazzo come me prova quando si vede arrivare la municipale a mezzanotte al pub dei ruzzi perchè è stata chiamate da 5 persone, quando alle 7 del pomeriggio delle signore offendono delle ragazzine che suonano il tamburo perchè a loro dire le “rincoglioniscono”.

Io, i miei 24 anni le voglio vivere! Nella festa ci sono nato e cresciuto, chi è passato è passato, adesso tocca a noi. Ci sono anche i ragazzi in questo paese ricordatevelo.

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49 risposte a Ruzzi: quanta gente che li vede con fastidio!


  1. Nicola Nenci:

    A mio avviso il fregarsene di una festa e il vivere i tamburi come un fastidio non deve essere visto come sconcertante, perché non è solo un fatto normalissimo, ma è anche un diritto più che legittimo, e va tenuto in considerazione tanto quanto le esigenze di chi vive la festa. Piccoli disagi come una temporanea deviazione del traffico sono tollerabili, ma ben comprendo che per altre azioni più rumorose e spalmate su molto tempo le persone possono, legittimamente, sentirsi infastidite. Ci sono anche persone che, come quelle che vogliono vivere i propri 24 anni, vorrebbero vivere i loro 80 in pace. Una comunità non è buona se guarda solo alle esigenze dei 24enni, ma se tiene conto, in via tendenziale, dei bisogni di tutti. E’ vero che si è sempre più attenti alle esigenze dei meno giovani, e che chi normalmente vive situazioni di disagio sono invece i più giovani, ma voler risolvere il problema ribaltando la situazione non mi sembra la strada corretta.
    Da altre parti il problema non si avverte perché si sono creati spazi e ambienti che consentono a chi vuole festeggiare di poterlo fare senza ledere le libertà di coloro ai quali della festa non frega nulla. Negli anni, cioè, si è cercato di far convivere le esigenze di tutti facendo in modo che esse non andassero in conflitto, ma il tono dell’articolo non mi sembra che vada in questa direzione, ma sembra dire, manifestando un’antipatica volontà di potenza: “quando c’è la festa c’è la festa, e a chi non va bene deve adeguarsi, perché così è”. Spero di avere capito male.

    Nicola, non credo che si tratti di ribaltare la questione a favore dei 24enni ma di dare spazi e spazio ai ragazzi di questo paese almeno durante i dieci giorni della festa delle contrade, i quattro della festa dell’uva, il tria turris, etc. Se anche durante questi pochi giorni qualcuno si lamenta perchè a mezzanotte si fa musica beh pazienza. Lasciamo che si lamenti. Del resto hanno a disposizione i restanti 340 giorni dell’anno ! E anche su questi comunque bisognerebbe cominciare a parlarne seriamente.

  2. Uno sfogo, giustificassimo, che ha ricevuto più di 40 commenti ed ha sollevato il velo su come stanno le cose veramente, e non soltanto a Chiusi……se ognuno dei campi porta, come sostegno, le loro giuste dimostranze, non si và da nessuna parte perchè, appunto, tutte le dimostranze hanno un qualcosa di verità. Se le varie parti “pensassero” anche ai diritti delle altre, forse si raggiungerebbe un compromesso, o perlomeno si inizierebbe un dialogo, invece che entrare subito in “conflitto”.

  3. pmicciche scrive:

    Tante esigenze e tutte, per molti aspetti, condivisibili ma che dovrebbero trovare un’armonizzazione. Infatti alle giuste esigenze di Francesco Storelli, potrebbero corrispondere quelle altrettanto legittime magari di una signora di 80 anni gravemente malata. E’ per questo che esiste la legge: trovare una “media” che, seppure imperfetta, consenta un buon livello di convivenza. Così come non si passa con il rosso, ci sono delle soglie di decibel oltre le quali si producono danni alla salute non dissimili da quelli prodotti dallo smog. E’ una tematica poco nota così come i cinema, quando ero bambino, si trasformavano in autentiche camere a gas; a quel tempo nessuno ci pensava mentre ora il locale verrebbe chiuso all’istante.
    Certo se l’area della Fornace fosse quello che dovrebbe essere, ci sarebbero condizioni diverse per articolare meglio delle iniziative allo Scalo; e poi, come dimostra anche il Blog, c’è bisogno di maggiori occasioni di confronto collettivo così da rendere le cose possibili cercando di penalizzare ogni esigenza al minimo.

  4. Andrea Fei scrive:

    Devo rettificare..prima cerchiamo un’alternativa con relativo permesso…poi ci sposteremo…è il massimo che possiamo fare!

  5. Per Andrea: bevuta assicurata!
    Concordo con Marco Lorenzoni che a chiusi serve semmai più gente disposta a “dare fastidio”, il mio era solo un problema puramente “tecnico” e grazie al garbato dialogo sul blog lo abbiamo risolto.

  6. Andrea Fei scrive:

    Allora forse nessuno a compreso bene il mio messaggio…Intanto sig. Sobrera, questa ironia sarcastica la può risparmiare, perchè o ha portato suo figlio dal dott. alle 19 e 40 o mi sta prendendo in giro…Primo. Secondo, io non rivendico bruscamente i miei diritti, io non sono il crociato della “battaglia contro i vecchi”…io chiedo rispetto per chi si fa il culo come me a tenere 30 ragazzi a suonare per un’ora al giorno, senza che debba fronteggiarmi con municipale, “anziani” agguerriti contro di noi e con persone che vogliono farmi passare per uno che se ne sbatte…della Pieve me ne frego, ecco, loro so a casa loro (dicesse il mi babbo) io penso al mio paese, a come vorrei che fossero le cose, alla solidarietà che non c’è, a “buon senso” a cui voi tanto vi appellate, non parlo di politica, spazi, comune, caste…Io parlo dei rapporti umani, del confronto alla pari che ingiustamente viene pregiudicato dall’età…Qualcuno aveva scritto che uno di 24 anni ha gli stessi diritti di una persona di 70, concordo, ma dove sono i miei diritti allora? come faccio ad esercitarli se i miei propositi vengono bloccati sul nascere…Se non vi piace la festa, non la fate passare come un “fastidio”, perchè se uno fosse Chiusino veramente gli darebbero fastidio discorsi come i vostri….Per inciso da oggi smettiamo di fare le prove in Piazza 26 Giugno (Storelli mi offri da bere appena mi vedi, e ti assicuro è solo per l’accortezza dei tuoi discorsi che ho preso la decisione) e andremo a “dare fastidio” da qualche parte…

  7. per Andrea Fei……appunto…..tutti facciamo parte della comunità, o di una comunità. Comunità vuole dire giovani, con le loro esigenze, meno giovani con le proprie e anziani.
    Non tanto tempo fa tutte queste cose andavano più o meno d’accordo, oggi non più. E’ come se ci fossero “campi” che si fronteggiano ed ognuno crede di essere nel “giusto”.
    Credo ci siano cause ben specifche per questo radicale cambiamento di vedere e interpretare la Vita che accomuna tutto e tutti.

  8. marco lorenzoni scrive:

    Buon senso, certo. Educazione, anche. Rispetto per gli altri e per la cosa pubblica… Ma che Chiusi sia scivolata da anni verso una deriva da paese per vecchi (detto con rispetto, per carità) è un fatto: non a caso le associazioni più potenti – anche dal punto di vista elettorale – sono quelle degli anziani. E allora per invertire un po’ la tendenza e far diventare Chiusi un paese anche per giovani (e chi non si sente ancora vecchio, almeno nelo spirito) ci vuole un po’ di chiasso: più chiasso in politica, più chiasso nelle rivendicazioni sociali, più chiasso nelle iniziative culturali… Se no nessuno – preso dal torpore – si accorge di ciò che sta succedendo… La gente deve esser costretta ad affacciarsi per vedere cosa accade in strada… Il risveglio è sempre un po’ brusco, e la sveglia a volte è necessaria…

  9. enzo sorbera scrive:

    Sono stato coinvolto, domenica, dalla battaglia della farina della Pieve e, con me anche i miei figli (schierati senza se e senza ma, con il Castello) e figli di amici. Questo ha dato modo di scambiare due chiacchiere senza pregiudizio con un paio di signore piuttosti anziane che, pur apprezzando la festa, accendevano “il cero” che fosse finita, perché tra lazzi e schiamazzi, erano passati un paio di mesi “di fuoco”. Quindi, anche nei dintorni c’è “qualche fastidio” (ad es. il caffé degli artisti è stato protetto da un telo di plastica adatto ad un cantiere più che alla nuvola di farina della “battaglia”). Questo per dire che, se non ci si “arrabbia” a dimostrare il proprio diritto, la festa si fa bella 🙂 Poi, devo essere sincero, una volta che ho portato la bambina da Storelli durante le prove di tambureggiamento, sono stato contento della breve durata della visita. Ma pare che la cosa si aggiusterà.

  10. pscattoni scrive:

    Toponomastica: Chiusi/Aperti. Quello che comunque vorrei ribadire che la “quiete pubblica” è un valore che va garantito. Poi ho detto che se c’è un’eccezione va trattata con un po’ di buon senso. Dire le stesse cose non è certo un dibattito.

  11. marco lorenzoni scrive:

    P.S. Chiusi Scalo non è una località di montagna dove si viene per stare i pace. E’ nata come centro e nodo commerciale, di comunicazione, di trasporti… Esattamente il contrario dell’oasi di tranquillità. Quelle sono altre e ce ne sono a iosa nei dintorni… Chiusi Scalo non è Bagno Vignoni, per intenderci… è nata e dovrebbe essere la cittadina del Saloon dei film western… Quella dove i cow boys stanchi andavano a rifocillarsi e a divertirsi dopo settimane di lavoro nelle praterie… No?

  12. marco lorenzoni scrive:

    Quali sarebbero le mie “disinvolte indicazioni toponomastiche”?
    Ora, che si debba cercare di non disturbare la cittadinanza e chi lavora con rumori inutili o in orari non consoni è esigenza da tenere in considerazione. Poi però c’è l’esigenza di fare una festa che sia una festa vera, coinvolgente, partecipata, accattivante e questo non può prescindere da un po’ di rumore e da qualche disagio.
    Non ci si può lamentare 11 mesi all’anno del fatto che allo scalo non c’è mai niente, che non ci fanno nemmeno una serata di Orizzonti e alla prima occasione sparare su chi alza il volume di un amplificatore o piazza un pub in piazzetta… Credo che sarebbe più opportuno preoccuparci tutti di rendere la festa migliore, più qualificata, più appetibile per un pubblico non solo di chiusini…
    E’ troppo?

  13. Andrea Fei scrive:

    Io nel “buon senso” ci metterei anche sopportare dei giovani che si divertono per 2 settimane all’anno… 2 SETTIMANE

  14. …..per “buon senso”, naturalmente, intendo ciò che era conosciuto come “senso somune” (common sense)…..oggi abbiamo il senso personale e basta, il “comune” non so dove sia andato a finire.

  15. pscattoni scrive:

    Roberto (Donatelli) non è questione di “orticello”. La quiete pubblica è un valore e anche una risorsa. Vedi ad esempio certe località di montagna dove si va in vacanza perché si “sta in pace”. Deve essere cquindi salvaguardata. Detto questo un’eccezione è accettabile se come dici tu l’iniziativa è basata sul buon senso, che significa “minimizzare” il più possibile il disagio. Il confronto Storelli/Fei dimostra che se ne può parlare e che si possono trovare soluzioni di buon senso, appunto.

  16. Forse se ci fermeremo, un pochino, a riflettere sullo stupendo commento della Sig. Tiziana Marroni molte delle polemiche si acquieteranno. Ci credo poco perchè nel mondo di oggi quello che conta è il “proprio orticello”, nient’altro. Le persone come la Sig. Marroni sono, purtroppo, rimaste molto poche. Per “proprio orticello” intendo questo: io faccio questo e sono abituato a questo, se c’è un qualcosa di passeggero che mi crea “disturbo” (turisti, feste, etc.) io “protesto”. Questo in generale poi, è chiaro che ci sono dei limiti che vanno rispettati, ma dovrebbero essere limiti dettati dal “buon senso” (un’alttra cosa sperdutasi nel tempo), non da considerazioni personali, per quanto valide.

  17. Luca Marano scrive:

    Tiziana, le tue parole risuonano come musica per i nostri orecchi…..rispecchi in pieno il pensiero di ognuno di noi!!!!!…Un pò di disagio ci sarà sicuramente, e per questo me ne scuso personalmente…..ma credimi vedere per 10 giorni chiusi scalo invasa da ragazzi più o meno giovani, persona adulte, nonni e nonne e veramente un fatto stupendo che mi provoca un immenso orgoglio…… e ciò dovrebbe essere per tutti!!!!
    Per quanto riguarda la guerra tra poveri richiamata da Samuele mi trova in piena sintonia, non dobbiamo farci la guerra……anzi l’integrazione, intercambiabilità, sostegno, partecipazione tra le varie associazioni rafforzano sempre più le nostre feste, le nostre tradizioni, il nostro paese…..a cui tutti teniamo!!!!!
    …E diamo un taglio alle futili polemiche e godiamoci questa festa………………..

  18. Tiziana Marroni scrive:

    Ma avete visto quanti ragazzi scappano fuori nei giorni dei “ruzzi”?E’ tutta la gioventù chiusina che trova finalmente un punto di aggregazione!Abito proprio di fronte al piazzale in cui si svolgerà la festa,ma, anche se sono anzianotta, la cosa non mi preoccupa affatto.
    Due anni fa (organizzazione del Sottogrottone) i balli terminavano verso l’una, poi ;fin verso le tre, si sentivano sporadiche risate, qualche chiacchiericcio educato….un pizzico di gioia di vivere che cullava il sonno,non lo ostacolava. Se la rassegnata sopportazione si trasforma
    in partecipazione, ne guadagniamo tutti, giovani e vecchi!

  19. Riallacciandomi all’unicità di Chiusi della quale diceva Roberto Donatelli, mi viene in mente quanto sia se non altro singolare il fatto che in un paese piccolo come il nostro ci sia quasi per ogni frazione la corrispondente festa con i corrispondenti giochi, con i corrispondenti terzieri/contrade: ci sono a Chiusi Città, ci sono allo Scalo, ci sono a Montallese…
    Personalmente non ho mai sentito un gran ché la festa dei Ruzzi e ho sentore che per chi come me non abita allo Scalo sia un po’ la stessa cosa. Tuttavia mi piacerebbe che fosse un’occasione per promuovere il paese e per fare qualcosa che tutti i cittadini potessero sentire come loro. Così come dovrebbero esserlo anche le altre feste, dal Tria Turris a Chiusi a quella dello Sport a Montallese, e così via. Invece spesso chi fa la festa ne difende la paternità come se fosse in un altro comune. E’ chiaro, la “lontananza” dal centro storico un po’ incide: anche alle Tre Berte fanno “Tre Berte in festa” e non “Montepulciano in festa”, però sono casi particolari.
    Tutto questo esula un po’ dal post iniziale, però mi ha fatto rivenire in mente una cosa che ho notato con un certo fastidio e cioè che spesso mi sembra che nell’ambito di feste e manifestazioni si faccia una “guerra tra poveri” che non giova a nessuno.

  20. pmicciche scrive:

    Andrei Fei, io non sono del partito dei Ruzzi come sottocultura, anzi trovo che siano un aspetto culturale e associativo molto importante, almeno per l’attività connessa alle Contrade. Altri aspetti delle manifestazioni chiusine lo sono invece molto meno. Però il Fiorani ha ragione quando scrive: “Quanto al rumore mi pare che non si riesca a conciliare le diverse necessità …..perchè non ci sono nel paese gli spazi adatti e poi perchè di questi problemi non se ne è mai parlato.” Ecco, appunto, manca un’analisi e una condivisione di problematiche e di obbiettivi, in questo come in altri settori. Peccato, perchè lo Scalo con la sua Stazione avrebbe una porta aperta al mondo…ma questa è un’altra storia.

  21. Andrea Fei scrive:

    A Chiusi Scalo se non ci fosse la stazione chi ci verrebbe?? manco io forse, la festa dei Ruzzi forse è il più grande stumento di Pubblicizzazione per la nostra frazione di Comune, Sbottegando perchè ha scelto di presenziare ai Ruzzi, perchè c’è gente!!!!! Scusate se mi trasformo in Chiusino (dello Scalo), ma non tappiamoci gli occhi e non rigiriamo la frittata….Sono d’accordo che ci sono tematiche più importanti, ma se volevo parlare di altro, scrivevo Altro.
    Ho profondo rispetto nelle opinioni altrui, ma allo stesso modo, se voglio parlare di Ruzzi, parlerò dei ruzzi su questo Blog…mi impegnerò a trattare tematiche più importanti la prossima volta, lo prometto.:)

  22. Andrea Fei scrive:

    Per Carlo,
    Signor Sacco, io non scrivo molto sul blog, ma sono un’appasionato lettore…mi piace essere aggiornato su quello che succede a Chiusi…Questa volta ho voluto scrivere perchè i miei nervi, quando si parla dei Ruzzi, sono a fior di pelle, nel senso che facendo parte dell’organizzazione ed essendo anche l’artefice del cosiddetto “RUMORE” (per carità), mi dispiace che vengano sempre fuori polemiche ben prima che inizi la kermesse…Ho scritto però per esprimere un mio disagio, essendo un Blog libero e non uno strumento politico, ho voluto toccare un tema su cui posso dire la mia opinione e NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE che questo scambio di opinioni si trasformi in un dibattito sulla politica locale..il mio era partito come un commento, non come un’articolo, (Ringrazio comunque il sig. Fiorani per avermi dato l’opportunità di confrontarmi con tutti voi), se avessi voluto scrivere un articolo sulla politica lo avrei fatto, se avessi chiesto a qualcuno di rispondermi e non pensare a problematiche più grandi lo avrei fatto, ma io ho semplicemente espresso la mia opinione e la mia esperienza, su una cosa che voi ritenete non abbia importanza, ma che per me, e tanta altra gente, ne ha eccome….

  23. anna duchini scrive:

    Signor Donatelli non è il primo lei a dire che c’è “qualcosa” nell’acqua che beviamo.
    Perchè veramente di stranezze il nostro paese è pieno.

  24. carlo sacco scrive:

    Che un dibattito sull’utilità e/o rumorosità dei ruzzi comprenda 25 risposte al momento che stò scrivendo è indice di cosa non sò definire, quando cose ben più importanti riguardanti l’amministrazione, la politica o le problematiche esistenziali delle persone vengono sul blog stesso scavalcate a piè pari poichè non danno adito ad alcun commento.Di qualche cosa sarà indice tutto questo o no ? Tutto questo, badate bene, senza negare a nessuno la necessità dell’aspetto ludico ed il divertimento che comporta-vorrei vedere…-
    Ma nel 2011 ritengo che non si possono aspettare i ruzzi come una manna perchè se no tutto questo è indice di qualche cosa…..la mia posizione su tali questioni(non sul chiasso o sulla quiete)l’ho già espressa varie volte e già sono stato redarguito opportunamente, non solo da qualche giovane ma anche da qualche anziano…..Ruzzate pure….

  25. Riguardo Chiusi vi siete dimenticati di menzionare che si’ la notte bianca fu fatta terminare (rumori!) intorno mezzanotte mezzo, ma che alle 2 della matiina ci furono i “botti” dalla torre campanaria!
    Forse bisognerebbe analizzare l’acqua potabile, sennò non è possibile che Chiusi sia più unica che rara, in tutto e per tutto…..vi ricordate il famigerato abete di Natale senza alcuna lucina sopra (credo l’unico al mondo)?

  26. Quando si dice….. l’utilità del blog. 🙂

  27. x Andrea Fei.
    é esattamente quello che volevo sentir dire e ti ringrazio molto. Questa risposta ti fa onore. Mi basta la tua e la vostra comprensione e la volontà di impegnarsi a trovare una soluzione. Per il resto non ti preoccupare.. non sarò mai io a farvi storie o a chiamare le guardie, come non lo ho mai fatto da 20 anni a questa parte.

  28. Andrea Fei scrive:

    Francesco (Storelli), cerco di spiegarmi meglio perchè, mea culpa, non ho mai pensato, ( senza cattiveria eh!:) ), che potessimo disturbare un lavoro importante come il tuo, e ti giuro che adesso un pò la pulce nell’orecchio me l’hai messa…vedrò cosa posso fare, perchè il mio compito è effetture le prove del cosiddetto Comitato, che altro non è che la rappresentanza dei tamburini delle 5 contrade, io,lavorando,prima delle 19 non posso essere presente alle prove,difatti incominciamo alle 19 e 20 fino alle 20:00, quelli che senti nel pomeriggio presto sono altre contrade che io personalmente, non voglio e non posso gestire, perchè la mia contrada MarNero si ritrova sotto il cavalcavia dalle 9 alle 10 di sera…posso impegnarmi nel chiedere se anche altri possono evitare di provare a quell’ora, però tra i Ruzzini, Bracciali, lavoro ecc…Giuro, io capisco che non è come se mandassimo in radiodiffusione l’Aida di Verdi, ma è pur sempre parte del folclore, e personalmente sono orgoglioso dei progressi fatti in questi anni, da quando abbiamo cominciato a provare più intensamente…Forse non tutti sanno che il nostro gruppo, come quello dei ragazzi di Chiusi Città (Anche loro proveranno, no??) portano il nome di Chiusi in giro per l’Italia,con le bandiere e i tamburi, ma è pur sempre in nome della Città di Chiusi.
    Detto questo, mi impegnerò a trovare una sede alternativa delle prove..ma credimi, se ci spostassimo la “tiritera” resterà la stessa…

  29. lucianofiorani scrive:

    Caro Francesco (Storelli) anche a me che sono “gggiovane” il chiasso piace poco ma, e se ne è parlato tante volte, prova a cercare un locale aperto (anche d’estate) dopo mezzanotte o dopo uno spettacolo al teatro.
    Quanto al rumore mi pare che non si riesca a conciliare le diverse necessità e aspirazioni in primo luogo perchè non ci sono nel paese gli spazi adatti e poi perchè di questi problemi non se ne è mai parlato.
    Chi li subisce più che chiamare “le guardie” cos’altro può fare?
    Quello del rumore fastidioso è certamente un problema (non solo quando ci sono le feste però), c’è un regolamento comunale, ma se non si fa largo uso di buon senso non penso che si possa risolvere solo con le multe.
    Dobbiamo capire in che paese vogliamo vivere, e non mi pare che si facciano passi avanti.

  30. x Luciano Fiorani. Anche a me piace tirar tardi .. e magari anche con una birra in mano… ma mi piace parlare sommessamente con una cerchia ristretta di amici fidati. Ormai non sono più avvezzo alle serate con tifo da stadio. Largo a voi GGGGIOVANI!

  31. pscattoni scrive:

    Le disinvolte indicazioni di toponomastica di Marco (Lorenzoni) 😉 mi lasciano un po’ perplesso. La minimizzazione del rumore deve essere un valore da ricercare. L’esigenza di Francesco (Storelli) è da tenere in considerazione come pure quella di molte persone che debbono lavorare in situazioni di basso rumore di fondo. Se ci sono problemi con gli operatori del mercato settimanale se ne deve parlare e si deve cercare una soluzione.
    Ci sono poi possibili eccezioni da considerare e questo va fatto con un po’ di ragionevolezza e volontà di minimizzare il disagio. Si sappia però cher sono eccezioni e che non possono essere troppo frequenti.

  32. in questo momento (ore 17 e 10 minuti) sono nel mio ambulatorio e sento già i tamburi nella piazza qui davanti che suonano, quindi ben prima delle 19 e 15. Mi mette pensiero il fatto che dovrò rimanere chiuso qui dentro, cercando di escludere mentalmente quei suoni per sentire i toraci dei miei piccoli pazienti fino alle 19 e 30 circa…. Buona festa a voi e buon mal di testa a me! 🙂

  33. marco lorenzoni scrive:

    Se il nostro paese si chiama Chiusi e non “Aperti” una recondita ragione ci sarà…
    Chiusi è l’unico paese dove le notti bianche sono grige e finiscono a mezzanotte (massimo all’una), dove anche alle feste popolari a mezzanotte e tre arriva la polizia a staccare la spina agli amplificatori di chi suona (è successo ai Ruzzi 2010, serata con i Trein de Vie)… A Chiusi anche il Festival Internazionale di Flauto (anni ’80) dovette chiudere i battenti per manifesta “incomprensione” da parte del pubblico (e di flauto si trattava, non di rumorose batterie…). Noto con piacere che dopo 30 anni anche i Ruzzi si sono convinti che la festa è meglio farla in mezzo al paese, tra le gente, che è meglio farla tutti insieme che una contrada per volta… (sono d’accordo con Andrea sul successo dell’edizione 2009: secondo me perchè fatta nel cuore dello Scalo, e non ai giardini dove è davvero una copia della festa de l’Unità, in piccolo)… Se per una o due settimane all’anno c’è un po’ di chiassso e di caos per le strade, se cambia la circolazione e manca qualche posteggio, che problema è? A Sarteano, a Siena, a Montepulciano chiudono strade e quartieri interi!
    E poi chi l’ha detto che gli anziani amano solo il silenzio? I settantenni di oggi non sono quelli che a 20 anni ascoltavano i Rolligng Stones, i Cream e Jimi Hendrix?

  34. Andrea Fei scrive:

    Una piccola parentesi: Io abito in via Morgantini sopra il Night del Cavallino Bianco (Musica da discoteca gratis tutto l’anno per me) da 17 anni, tutti i lunedì ho il mercato dalle 6 sotto casa, e le signore che vengono a fare la spesa la mattina se ne infischiano che alle 6 vengo svegliato da più di 17 anni al suono di “TIRA GIU QUELLA TRAVE, o SPOSTA PIU IN LA IL CAMION”, alle 2 del piomeriggio vorrei poter recuperare il sonno, ma ecco che passa il camioncino delle pulizie, va bhè, vado a lavoro che è meglio…Nè io nè i miei condomini abbiamo mai aperto bocca…Lo accettiamo, perchè il mercato fa parte del paese, voi direte: “Si ma loro pagano per essere lì a fare il mercato” e noi non ce la paghiamo la festa? Abbiamo i permessi ci facciamo il mazzo per 3 settimane per essere ricompensati con insulti o minacce? Chiusa parentesi. Scusate a questo punto la prendo sul personale.

  35. lucianofiorani scrive:

    X Francesco Storelli. Sarà che sono un tiratardi ma la notte bianca la vorrei fino all’alba.
    E poi non devono mica stare aperti per forza negozi e supermercati, basta qualche chiosco.
    Ricordati che c’è sempre in agguato il “lungo inverno chiusino”.

  36. ma queste notti bianche sono poi così importanti?
    A me sembrano solo iniziative commerciali per attrarre potenziali consumatori.
    Scusatemi ma io sono un po’ “all’antica” e vedo il consumismo come una delle piaghe della nostra società…. purtroppo è un retaggio della mia vecchia cultura anni 70.
    chiedo perdono!

  37. Andrea Fei scrive:

    Prima di tutto io non ho detto “ho 24, che mi frega dei vecchi” , (Nicola Nenci)
    perchè questo sembra essere stato recepito da alcuni di voi che avete risposto, ma la mia era una critica, appunto, sul fatto che non c’è un minimo di accettazione da parte di una fetta di persone che non amano i Ruzzi (per la quale rispetto la loro opinione).
    Sottoscrivo quello che dice Luca Marano, cioè che la notte “bianca” finisce a mezzanotte, sarà che non si rispettano le persone anziane, o che si pensa SOLO alle persone anziane?…Io rispetto chi è più grande di me, chi mi conosce sa benissimo che non sono un agitatore, ma una persona disposta a parlare e trovare sempre una via di mezzo, come il caso di Scaramelli che con estrema gentilezza ci ha chiesto di spostarci per spiacevole causa e noi non abbiamo esitato a smettere di esercitarci ai giardini…Il problema è quando si arriva addirittura a minacciare, offendere e chiamare le forze dell’ordine per farci smettere di fare l’unica cosa che amo del mio paese, la festa dei Ruzzi. La mia presunta “prepotenza” o “antipatica presa di posizione” allora è giustificata? NON POSSO DIRE LA MIA INVECE DI ESSERE ZITTITO CON UNA TELEFONATA ALLE “OSCURE” FORZE DELLA MUNICIPALE (Ai ruzzi sembrano diventati degli stroncascioperi anni 40)? Non posso bere una birra al pub con un pò di musica con i miei amici all’una di notte per 10 giorni all’anno? E’ prepotenza chiedere un minimo di elasticità?
    Per i tamburi io capisco che sono rumorosi, e nemmeno i soldi dell’ovatta, che ho comprato personalmente, riescono ad attutire completamente il frastuono..ma dalle 7 e 15 alle 8 disturbiamo così tanto? dalle 9 alle 10 c’è gente che sta alla finestra solo a sentire noi? Credetemi, è più una presa di posizione di chi si lamenta, che nostra che facciamo, in piccola parte, il bene del paese….

  38. Luca Marano scrive:

    Bhe si vede che non hai capito che la mia era solo una battuata sarcastica……. volevo solo dire che alla Pieve (dato che l’hai citata) per due settimane si crea un clima di festa (24 ore su 24) creando sicuramente anche disagi per le persone che non sono interessate…..però per quelle due settimane anche piccoli disagi vengono ben sopportati ….. !!! a chiusi non è possibile creare un pò di disagio?????….è possibile che in tutta italia viene fatta la notte bianca e a chiusi viene fatta la notte bianca che finisce alle 24 perchè si sveglia la gente?????ma dalle altre parti non dormono??????-…….

  39. pmicciche scrive:

    Sul Senso di Appartenenza, niente da dire; così come sul diritto dei più giovani ad avere gli spazi che gli spettano. Mi voglio però allacciare a quanto scrive Francesco Storelli.
    Io personalmente abito in Piazza Garibaldi (la Piazzetta) e purtroppo per molti mesi l’anno siamo funestati da situazioni ad alta invadenza acustica. Quando si deve stare per ore in casa con i vetri che tremano, senza poter aprire una finestra, questo può essere tollerato un paio di volte, non molti giorni consecutivi e più volte l’anno.
    Ovviamente gli organizzatori dei singoli eventi hanno ragione a dire: “Ma quante storie, è solo pochi giorni l’anno”. Ma gli eventi sono tanti – così come gli urli serali, le moto, i camion ecc – e difatti l’esasperazione nasce dall’accumulo nel tempo, non dalla singola occasione. A mio parere tutto questo dovrebbe essere disciplinato dall’Amministrazione Comunale a cui spetta il compito di distribuire gli eventi in zone diverse “a rotazione”. E’ ovvio che amici che vivono in zone residenziali e che non sono mai funestati dall’accumulo di rumore, siano più tolleranti; sono sicuro che se facessimo cambio di casa in quei giorni, la penserebbero diversamente. Insomma, la Qualità della Vita credo dovrebbe essere un valore per tutti, vero Assessore?

  40. Nicola Nenci scrive:

    Luca Marano è l’esempio perfetto di come i “ruzzanti” risultino antipatici e fastidiosi anche senza battere sui tamburi. A mio avviso le persone vengono prima di una qualsiasi festa. Un atteggiamento menefreghista ed arrogante da parte di chi ama la festa verso coloro che ne subiscono i disagi invece che usufruirne dei vantaggi, non solo è insopportabile, ma lede anche i principi che stanno alla base di una manifestazione popolare come quella dei ruzzi.
    La città non è solo di coloro che partecipano alla festa, ma è di tutti; perciò se si pretende che le esigenze della festa vengano rispettate, è bene che chi opera dalla parte dei ruzzi si preoccupi di rispettare le esigenze degli altri.
    A Città della Pieve la manifestazione ha successo forse anche perché tutti non sono costretti forzatamente a sopportarla, ma perché si è trovato la strada giusta per non renderla insopportabile a chi non piace.
    Il senso di appartenenza non si costruisce con i metodi coercitivi, ma con il rispetto delle esigenze di tutti.

  41. luca scaramelli scrive:

    Ritengo sbagliato che la discussione sull’argomento si riduca ad un confronto pro o contro ruzzi o pro o contro fastidiosi rumori.
    Io non mi sono mai appassionato ai ruzzi, non ho mai partecipato a nessuna attività legata ai ruzzi, pur avendo avuto sedici anni quando sono nati nel 1981. Ciò nonostante non ho nulla contro i ruzzi, sono il primo ad essere felice se la festa riuscirà nel migliore dei modi, può darsi che se non avrò di meglio da fare farò anche un salto qualche sera alla stazione.
    Il problema però non è se a me o agli altri piacciono o no i ruzzi, il problema è rispettare quel patto sociale che regola la convivenza nella nostra società e alla cui base c’è o meglio dovrebbe esserci il rispetto per le esigenze di tutti.
    I tamburini hanno il diritto a spazi dove esercitarsi, altro però rispetto al diritto è l’arroganza di dire me ne frego degli altri perchè voglio vivere i miei 24 anni.
    Lo scorso anno mia mamma, reduce da un intervento chirurgico dopo aver sopportato sotto la finestra 20giorni di palco del liscio della festa dell’unità (quando comincia la musica in casa è impossibile parlare o guardare la televisione), avrebbe dovuto sopportare anche i tamburini che nello stesso luogo del palco da qualche giorno si esercitavano.
    Su invito di mia mamma chiesi gentilmente a quei ragazzi se potevano trovare una sede alternativa, spiegando quale era la situazione in casa dei miei anziani genitori, con grande educazione accettarono il mio invito.
    Credo che nella nostra società caro Andrea Fei non esistano persone “passate”, e che a 24 anni non si abbiano nè più nè meno diritti di chi ha un’età più matura della tua.
    Con l’educazione, il buon senso e il rispetto credo si possano mettere daccordo le legittime esigenze di chi ha tutto il diritto di divertirsi con la festa e di coloro i quali hanno tutto il diritto di veder rispettate le proprie esigenze di tranquillità.

  42. Non credo che sia vero che tanti non “sentono” la festa… mi sembra che il campo sportivo, tra l’ultimo sabato e l’ultima domenica, si riempia di gente; mi sembra che tantissime persone vengano a vedere e fotografare la sfilata, a sentire i tamburi e guardare le bandiere; mi sembra che il ristorante della festa sia spesso stracolmo… perchè i Ruzzi piacciono! Il problema è che la gente non ha pazienza di sopportare tutta la preparazione necessaria per creare questa festa. Tre o quattro settimane all’anno, per qualche ora il pomeriggio, i tamburini hanno bisogno di fare le loro prove e purtroppo non bastano poche ore alla settimana. Se vogliamo una festa ben riuscita, che coinvolga bambini, giovani e adulti sarebbe ora di chiudere uno o due occhi e lasciarci preparare in pace! Le stesse signore che offendono le ragazzine sono quelle che la sera vengono alla festa e sono quelle per cui nel programma della festa si insiste a mettere almeno due o tre serate di liscio!

  43. lucianofiorani scrive:

    Il problema, secondo me, è molto semplice, anche se ovviamente può essere visto sotto tanti aspetti.
    Quello centrale, in questo caso, è che non tutti “sentono” la festa.
    Naturalmente non è che si può superare il problema con l’imposizione però per i Ruzzi, come per tutte le altre feste di rilievo (e non sono poi molte) bisognerebbe che il paese si convinca che un po’ di disagio vale sopportarlo.
    Poi naturalmente se ci fossero gli spazi adatti per conciliare le esigenze di tutti, sarebbe meglio.
    Ma credo che si farà prima ad armare di pazienza chi vede con fastidio certe manifestazioni che attrezzare il paese degli spazi opportuni.

  44. Luca Marano scrive:

    invece hai capito bene!

  45. Nicola Nenci scrive:

    A mio avviso il fregarsene di una festa e il vivere i tamburi come un fastidio non deve essere visto come sconcertante, perché non è solo un fatto normalissimo, ma è anche un diritto più che legittimo, e va tenuto in considerazione tanto quanto le esigenze di chi vive la festa. Piccoli disagi come una temporanea deviazione del traffico sono tollerabili, ma ben comprendo che per altre azioni più rumorose e spalmate su molto tempo le persone possono, legittimamente, sentirsi infastidite. Ci sono anche persone che, come quelle che vogliono vivere i propri 24 anni, vorrebbero vivere i loro 80 in pace. Una comunità non è buona se guarda solo alle esigenze dei 24enni, ma se tiene conto, in via tendenziale, dei bisogni di tutti. E’ vero che si è sempre più attenti alle esigenze dei meno giovani, e che chi normalmente vive situazioni di disagio sono invece i più giovani, ma voler risolvere il problema ribaltando la situazione non mi sembra la strada corretta.
    Da altre parti il problema non si avverte perché si sono creati spazi e ambienti che consentono a chi vuole festeggiare di poterlo fare senza ledere le libertà di coloro ai quali della festa non frega nulla. Negli anni, cioè, si è cercato di far convivere le esigenze di tutti facendo in modo che esse non andassero in conflitto, ma il tono dell’articolo non mi sembra che vada in questa direzione, ma sembra dire, manifestando un’antipatica volontà di potenza: “quando c’è la festa c’è la festa, e a chi non va bene deve adeguarsi, perché così è”. Spero di avere capito male.

  46. Sottoscrivo quello che scrive Andrea Fei e vorrei porre attenzione a questa affermazione: “molta gente del paese non aderisce affatto ad alcuna iniziativa offerta dalle contrade”. Le contrade “offrono” dei servizi, non dimentichiamolo: alcuni esempi: con le prove dei Ruzzini tengono occupati i bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni almeno per 3 ore al giorno e per 15 giorni; con le prove degli sbandieratori e tamburini che si effettuano, da 2 anni, durante tutto l’anno, tengono impegnati i ragazzi un po’ + grandi per almeno 2 ore a settimana, che nel mese di agosto diventano 2 ore tutti i giorni. E tutto gratuito!

  47. Luca Marano scrive:

    condivido in parte l’articolo di Fei.
    In questi giorni frequentando Città della Pieve ho notato che c’è solo una cosa che gli invidio : il senso di appartenenza. A chiusi si critica e basta, l’erba del vicino è sempre la più verde, e poi non ci rendiamo conto che dalle altre parti non è poi cosi migliore……….è solo che un pievese comunque vada apprezza ciò che ha, noi invece comunque vada troviamo sempre qualcosa su cui lamentarci………..Bhe, in questo chiediamo gentilmente un aiuto dalle istituzioni, dai vigili, dalle forze dell’ordine……se per una settimana a Chiusi si “””Sgarra un pò””” cerchiamo di chiudere un’occhio ….. in fondo è la nostra festa, il nostro orgoglio……..poi dal 5 Settembre ricadiamo nell’oblio più totale……almeno per questi 10 giorni lasciateci perdere……….e che la festa abbia inizio!!!!!!

  48. Credo però che si possano trovare compremessi di buon senso. Per esempio, io non ho mai detto nulla, ma ti assicuro che da 20 anni, avendo il mio ambulatorio difronte a piazza XXVI giugno, vivo come un incubo il periodo che va da ferragosto al famigerato 8 settembre. Dalle 18 della sera, ora in cui “i tamburini escono dalle loro tane” il rumore è assordante e ti assucuroi che auscultare il cuore di un bambino con i tamburi che ti rullano nel cervello è una impresa da far venire il mal di testa anche al più paziente. Continuerò a non dire nulla, ma….. se qualcuno di voi cade e si rompe un braccio…. forse sarà anche merito delle mie “benedizioni” 🙂
    No si potrebbe esercitarsi nelle prime ore del dopocena o la domenica? O meglio ancora in mezzo ad un campo isolato?, così sarebbe ogni anno una sorpresa sentire il nuovo repertorio, invece così lo sappiamo a memoria da 1 mese prima! 🙂

  49. lucianofiorani scrive:

    Che Chiusi non sia un paese per giovani, lo si sa da un bel pezzo.
    Spazi, strutture e occasioni (comprese quelle lavorative) sono praticamente inesistenti. Chi di dovere dovrà porci mente.
    Quanto all’insofferenza di tante persone per i piccoli disagi che una festa comporta la ritroviamo puntualmente allo scalo come a Chiusi città.
    Bisognerà far capire a tutti che una festa è una festa e dura solo pochi giorni.
    Da altre parti questo problema non si avverte. A Chiusi siamo speciali anche in questo.

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