Accorpamento delle 3 feste laiche: La Chiesa non ha nulla da dire?

di Carlo Sacco

Nell’ultimo Consiglio comunale si è discusso sull’accorpamento delle feste laiche; maggioranza e Primavera hanno votato un documento (contraria la Fiorini) in cui si condanna l’intenzione del governo di far slittare le festività del 25 Aprile, 1° Maggio e 2 Giugno. Dalla maggioranza è stato anche detto che così facendo si danneggia il turismo.

Non mi pare questo il punto essenziale su una questione di questo tipo, invece sarei curioso di sapere quale possa essere la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica. Sono d’accordo che sono festività laiche e non religiose ma visto che anche i fedeli non vivono su Marte dovrebbero poter esprimere il loro pensiero  su questi provvedimenti che coinvolgono tutti ed anche la morale e l’etica pubblica.

Si fa riferimento spesso al fatto della profonda immersione dei credenti nella laicità dello stato e del pieno diritto -come persone- di esprimere il loro pensiero di fronte alle scelte dello Stato e di concorrere alla formazione delle politiche pubbliche affinchè le leggi possano compendiare quelle dell’etica religiosa, del finanziamento alle scuole cattoliche, del problema dell’aborto e del come affrontare l’etica della vita umana nei riguardi degli equilibri fra progresso scientifico, possibilità di miglioramento della vita stessa e rispetto dei valori religiosi.

Mi posso sbagliare perchè potrebbe esseremi anche sfuggita, ma una presa di posizione ufficiale sulla questione delle scivolande festività e sulla diatriba in corso non l’ho ravvisata da nessuna parte.Visto che spesso e giustamente non si lesina zelo nelle risposte e nelle prese di posizione da parte della Chiesa Cattolica che coinvolgono fatti dell’etica della vita e siccome si tratta di un tema che segna profondamente anche il comune sentire di tutti i cittadini invito gli esponenti ufficiali della Chiesa stessa con questo scritto -semmai non l’abbiano già fatto- a chiarire la propria posizione ed a spiegarne le motivazioni.

Sono certo che su un tema di tale importanza le risposte non mancheranno, e resto in attesa.

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33 risposte a Accorpamento delle 3 feste laiche: La Chiesa non ha nulla da dire?

  1. pscattoni scrive:

    Il problema che veniva trattato inizialmente era quello delle festività civili soppresse (che poi non lo sono più state) e se la Chiesa avesse qualche cosa da dire in proposito.
    Vaticano SpA, se non ricordo male, tratta della gestione dello IOR nel periodo di Giovanni Paolo II, sulla base di un archivio che l’autore aveva ereditato da un mosignore che lì aveva avuto una posizione di responsabilità
    Il patrimonio immobiliare della Chiesa è ancora altro argomento. Che la Chiesa possegga un notevole patrimonio immobiliare a Roma è arcinoto, che per questo patrimonio non paghi l’ICI non è invece vero. Per questo suggerirei di leggere l’articolo “riparatorio” del direttore dell’Avvenire Tarquinio ospitato sull’Espresso di questa settimana. Inoltre suggerirei il dossier in merito pubblicato sul sito dell’Avvenire: http://www.avvenire.it/Cronaca/chiesa+ici+dossier_201108301805106700000.htm
    in particolare il libro del 2007 di Umberto Folena:
    http://www.avvenire.it/shared/laveraquestua/la%20vera%20questua.pdf

  2. anna duchini scrive:

    Senza nulla togliere all’impegno della chiesa per i più deboli, per una più pacata riflessione sul rapporto gerarchie ecclesiastiche cattoliche e soldi, inviterei a rileggersi di Gianluigi Nuzzi l’interessante Vaticano Spa, Chiarelettere (2009-15 euro).
    E merita rivisitare anche la memorabile inchiesta di Paolo Ojetti in collaborazione con Pierluigi Franz, pubblicata nel gennaio del 1977 su L’Europeo (l’articolo costò la poltrona all’allora direttore Melega), con la ricostruzione minuziosa del patrimonio della chiesa a Roma che corrispondeva a un quarto dell’intero patrimonio immobiliare della città.

  3. http://www.avvenire.it/Commenti/Quelli+che+lIci+e+la+Chiesa+cattolica_201108210509088730000.htm Un articolo che mi ha fatto pensare a tante persone. Non sopporto quando si discute di un argomento e si finisce a parlare di altro. Ciao a Tutti!

  4. Nicola Nenci scrive:

    C’è un altro errore di causa discutibile (Cum hoc ergo propter hoc), su cui riflettere, tanto per citare filosofi che piacciono poco.
    Vorrei anche ricordare che le date di molte feste cristiane hanno all’origine fenomeni storici e non emanazioni divine. Il 25 Dicembre, per esempio (eh, si! Proprio il Natale), si celebravano a Roma i riti in onore di Mitra (in occasione della sua nascita, per la precisione). La festa cristiana è stata introdotta proprio per sovrapporsi alla festa pagana, con lo scopo di “assorbirne” il culto e offuscarne l’importanza. Se il passo di Siracide fosse nel vecchio testamento, la bontà della mia riflessione sarebbe provata.
    Scusate se non ho fatto riferimenti a fenomeni chiusini, tradendo la linea del blog.

  5. Nicola Nenci scrive:

    La prospettiva terzomondista, in riferimento alla Chiesa, appare alquanto bizzarra. L’Italia ha, se pur in modi spesso poco chiari, sempre fatto riferimento al blocco Nato, per ragioni non direttamente collegate al ruolo della Chiesa, e di certo Tito non è mai stato un ago della bilancia per il nostro paese. Per ciò che riguarda lo sviluppo della cultura, dell’arte e della civiltà, vorrei ricordare che il Vaticano è ancora l’unica monarchia di stampo assolutista in Europa. Sullo scorcio di metà ‘800 Roma era ancora l’unica capitale del vecchio mondo in cui si viveva come nel Medioevo, mentre in altri stati italiani pre-unitari (Toscana, ad esempio) si era vissuto già da un pezzo il periodo dell’umanesimo che ha traghettato l’intero mondo occidentale verso la modernità.

  6. pscattoni scrive:

    Caro Carlo (Sacco) potevi sicuramente risparmiarti le illazioni finali. Ti ho scritto mesi fa segnalando la regola delle 10 righe che non è emersa per caso ma per le lamentele di alcuni lettori di questo blog che ritenevano i tuoi scritti non leggibili a video proprio per la loro lunghezza. C’è poi un’altra regola che specifica che il blog tratta temi riferibili alla nostra città, salvo rare eccezioni decise dagli amministratori del blog.
    Se hai problemi a calcolare la lunghezza è sufficiente scrivere su un normale programma di scrittura e verifiche che siano 1400 battute (spazi inclusi) e poi le trasferisci nel commento.

  7. carlo sacco scrive:

    Cosi spero che tu capisca meglio ciò che volevo dire :……..continuazione:
    Le buone azioni alle quali Lei fà riferimento spesso nel terzo mondo-oltre ad esercitare l’assistenza-sono finalizzate prima di ogni altra cosa all’estensione di un sistema di valori Eurocentrico che obbedisce alle teorie economiche del mondo dove lei abita. Quindi -come vede- la materia sarebbe parecchia da disquisire in modo non precostituito ma libero da vincoli mentali, in particolare da quelli religiosi del ”Supposto Amore”, perchè di supposto ritengo che in certe cose ve ne sia poco, se non quello del prefiggersi finalità.Che non sono proprio tanto nascoste.Basti guardare al passato ed al presente. La saluto.

  8. carlo sacco scrive:

    Vedi Giovanni Ferretti (adesso ti dò del tu ed ok così ) credo che si senta dalle tue parole che sei giovane e che per questo sei portato a fare solo una parte della dovuta riflessione, molto più incentrata sulle libertà individuali e su quelle protese verso l’osservanza religiosa che è stabilita dagli uomini, per loro volontà.Ma trascuri il fatto che tali date( ed almeno ad oggi il problema sembra che non si ponga più ) rappresentano non tanto una causa-effetto che ci stà dietro come dici tu, ma anche un riferimento preciso di avvenimenti concreti nella vita di una nazione.Tali riferimenti sono messi costantemente di fronte all’opera incessante del tempo che si sà benissimo che li spezzetta, li svaluta, li frantuma per poi ricomporli su altri livelli:non dimenticare la forza della politica e la politica mi insegni è la forza del governo delle cose, non è un dogma come lo è la religione.Un piccolo esempio, nel piccolo eh ? Nel precedente articolo che occupa poco più di 12 righe(il limite concesso è 10 )avevo scritto altre 7 righe conclusive che mi sono state censurate(non perchè fossero proprio tante poichè talvolta ho fatto dei romanzi)ma perchè forse al blog non piacevano in modo particolare.Sono costretto a farne un altro a parte, che spero pubblicheranno poichè di meno di 10 righe in continuazione di quello.Così lo leggi.Ti saluto.

  9. Carlo Sacco non mi dia del lei chi e ho solo 20anni. 🙂 Comunque su una questione del genere ogni cristiano si può muovere come meglio crede, ripeto che non è una questione che rovinerebbe l’Uomo. Infatti credo questo: i festeggiamenti sono la conseguenza della volontà di festeggiare(causa), se si spostano i giorni, non succede mica niente a questa volontà. Per questo ho detto che <>.Se come hanno detto prima alcuni, accorpassimo il primo novembre e l’8 dicembre, io comunque in quei giorni mi comporterei come sempre ho fatto, il primo novembre e il due novembre al cimitero e l’8 dicembre a Messa 🙂 Tale questione non intaccherebbe la mia volontà di festeggiare. Sembra che causa e conseguenza si invertano in questo caso; come insegna un filosofo che non mi sta affatto simpatico, confondere causa ed effeto è uno dei più grandi errori dell’uomo.
    Per i Cristiani la Parola è questa :”Perchè un giorno è più importante d’un altro? Eppure la luce di ogni giorno dell’anno viene dal sole. Essi sono distinti secondo il pensiero del Signore che ha variato le stagioni e le feste”(Siracide 33,7-9)”, quindi siamo abbastanza tranquilli che certe feste non verranno accorpate 🙂

  10. carlo sacco scrive:

    Ferretti, dirò subito che la risposta di Storelli la trovo veramente eccessiva. Ma trovo ugualmente-diciamo non corrispondente alla realtà- ciò che Lei dice quando parla degli accordi avvenuti fra Stato e Chiesa e che porta Lei a dire che” per fortuna che ci sia la Chiesa” che conserva tante bellezze e tante ricchezze del patrimonio culturale dell’Italia. Queste ricchezze Le ricordo che sono conservate grazie a tutto il popolo Italiano e quindi anche dei non credenti che con il meccanismo della devoluzione dell’Irpef ma non solo (Ici non pagata, ecc. ecc. ecc. ) permettono tale finalità. La storia sarebbe molto lunga -soprattutto quella relativa all’azione della Chiesa nel terzo mondo, che la maggior parte delle volte scardina equilibri costituiti da secoli dagli altri credi religiosi e non libera l’uomo, ma lo fa passare da un dogma primitivo ad un altro più efficacemente produttivo e scardinante, occidentalizzante, cambiando il modo di pensare di centinaia di milioni di uomini, e spesso ne raccoglie gli amari frutti in forma di violenza, persecuzioni di fedeli ecc ecc.Pensa forse che coloro che penetrarono qualche secolo fà col consenso dei re e del papato nei vari paesi del terzo mondo fossero andati a portare la parola di Gesù ai selvaggi dell’Amazzonia o dell’Asia o dell’Africa e che con il loro intromissione non avessero aperto quelle comunità alla rapina organizzata da parte dell’Occidente, con tutte le conseguenze? (…)

  11. carlo sacco scrive:

    Sig.Ferretti, non si preoccupi, a me non ha fatto arrabbiare.Siccome quello che si scrive rimane ed è quasi scolpito su pietra a me non sembra logico che si facciano delle esternazioni tali sul fatto che da una parte si dica che la Chiesa si debba interessare solo di questioni inerenti alla propria missione e dall’altra poi gli si proibisca di dire la sua su questioni dello Stato. Non è così(e questa è una falsa polemica per non rispondere), e lei come tutte le persone intelligenti di questo mondo lo sà bene che l’equilibrio è sottile e ciò che conta sono i rapporti di forza che inevitabilmente scaturiscono dalle situazioni e dal confronto e sono quelli che segnano il modo di pensare.E come lo sà lei lo sà molto meglio di qualsiasi altro anche la Chiesa.Io ho solo chiesto il parere della Chiesa,non certamente interpellando il Cardinal Bertone ma intendendo il parere di semplici cittadini credenti che non debbono ritirarsi dentro il guscio dicendo che prima si proibisce la libertà e poi si invoca che si pronunci.La Chiesa ribadisco, non vive su Marte(e secondo me non è affatto una creatura di Dio ma una creatura degli uomini, fatta dagli uomini,per gli uomini-ma non inoltriamoci in altre beghe fra credenti e non credenti sennò non si và da nessuna parte). E’ parte integrante della nostra comunità e sarebbe a favore anche della propria politica potersi esprimere.Il ritirarsi dentro il guscio e esprimere le separatezze non dovrebbe essere una sua prerogativa, fermi restando i princìpi della laicità e quelli religiosi che debbono convivere, e convivere vuol dire confrontarsi. (…)

  12. Francesco Storelli questo non è Amore; questa è ideologia allo stato puro, secondo me, per niente diversa da quello che è stato il fascismo. Io ho 20 anni ma è da questo tipo di commenti che capisco perchè la nostra Italia adesso si trova in questa situazione.. Scusa se mi permetto di dirti, che scrivere certi commenti non è costruttivo ne per te ne per gli altri, ed è soprattutto per gli altri che mi preoccupo. Che Qualunquismo gratuito, un qualunquismo che va contro la ragione, e l’Uomo.

  13. pscattoni scrive:

    Anna (Duchini) non solo Mussolini e Craxi, ma anche De Gasperi e Togliatti e cioè la stragrande maggioranza della resistenza, quella del 25 aprile nella quale mi riconosco.
    I.G.

  14. Per me la chiesa e i preti più lontani stanno e meglio è.
    C’era un vecchio canto anarchico che diceva:”con i budelli dell’ultimo papa impiccheremo l’ultimo re”.
    Ecco, quello è folclore, ma….. rende l’idea!

  15. Per Anna Duchini: E quindi?! Non capisco il problema.. Capita che due Stati facciano accordi fra loro 🙂 il Vaticano è anche uno Stato, e certi accordi economici succede che vengano presi. In realtà, poi, lo Stato Italiano sarebbe in debito con lo Stato del Vaticano. Senza Chiesa Cattolica saremmo il terzo mondo..Nel 1870 il nascente Stato Italiano confiscò molti beni della Chiesa, impegnandosi a versare, negli anni, una cifra alla Santa Sede. Il rimborso fù più volte sospeso. Riveduto con i patti lateranensi del 1929, decadrà del tutto con il recente accordo stipulato da Craxi nel 1984. In sintesi: lo Stato Italiano si terrà tutti i beni e non darà più nulla. Cioè non è stato ai patti, tanto per cambiare. Se in Italia togli la Chiesa, si diventa il Terzo mondo. Pensa le bellezze dell’Italia, le grandi Chiese, le ricchezze artistiche, capolavori restaurati e conservati dalla chiesa, perchè della chiesa fanno parte. Per non parlare degli Ospedali, delle Univesità, le opere di Bene in tutto il mondo. Bisognerebbe ringraziare ogni giorno per queste ricchezze. Per Francesco Storelli: il tuo modo di porti non mi dà motivo di risponderti

  16. pscattoni scrive:

    Al momento, ma come si sa la manovra berlusconiana cambia a ogni pie’ sospinto, le feste nazionali sono salve, l’unica festa “accorpata” è quella patronale. Questa volta evidententemente la geometrica potenza clericale non si è espressa al meglio. Sic transit gloria mundi 😉
    Pare che ci sia un’eccezione per Roma che continuerà a festeggiare i suoi Pietro e Paolo. Dobbiamo fare affidamento sulla Lega perché l’eccezione non sia consentita.
    I.G.

  17. anna duchini scrive:

    X Ferretti.
    Ognuno può essere credente, praticante o indifferente ma non si può certo dire che la chiesa cattolica in Italia è perseguitata o ridotta al silenzio.
    Dai tempi di Costantino, quella cattolica, è la religione di stato, salvo la breve parentesi risorgimentale.
    Il tema dei rapporti stato-chiesa secondo me è ancora tutto da definire secondo i principi della carta costituzionale perchè, quelli si, dovrebbero valere per tutti.
    Libertà di culto e libera chiesa in libero stato.
    Invece mi pare che i patti fissati dal fascismo prima e dal craxismo poi siano fortemente sbilanciati a favore della chiesa, che gode in Italia di privilegi (anche economici) impensabili in qualsiasi altro stato del mondo.

  18. bene accorpiamo il primo novembre e 8 dicembre alle domeniche successive e lasciamo in pace le feste della nazione italia.

  19. Adesso non vediamo l’ora che la Chiesa Cattolica dica qualcosa a riguardo..siamo davvero buffi! Si elimina ogni diritto democratico cercando di zittirla il più possibile (perchè dopo 2000 anni sta sempre scomoda, come un grillo parlante) e adesso ci chiediamo perchè non abbia detto niente approposito di certi argomenti. Mah..
    Quando ho detto ““Il comune sentire di tutti i cittadini” sarebbe alquanto debole, fosse intaccato da una scelta del genere.” l’avete letta come vi pare 🙂 mi dispiace davvero perchè l’incomprensione è il primo passo verso l’incomunicabilità. Ricordiamoci che nessuno ha parlato di eliminazione dei festeggiamenti ma accorpamento che è ben diverso. Io personalmente non sono riuscito a farmi un idea su tale argomento (l’accorpamento delle feste) perchè a parer mio è sfruttata e strumentalizzata da entrambe le parti. Io credo nel tricolore, nel sangue di chi ha eliminato il fascismo dall’Italia e nella Repubblica Italiana (con o senza ricorrenze) e mi intristisco quando le vedo strumentalizzare dalle persone, soprattutto per criticare un istituzione e Dono di Dio, quale è la Chiesa. Un abbraccio a tutti e mi dispiace se ho fatto arrabbiare qualcuno. W la Democrazia(quella vera), la Repubblica, la Libertà di espressione e l’Amore.

  20. luca scaramelli scrive:

    per una volta il buon senso ha prevalso, questa sera è stato approvato l’emendamento che salva le feste minacciate.

  21. carlo sacco scrive:

    Caro Giorgio, magari se la Chiesa non cercasse di orientare i cattolici sulle questioni inerenti allo stato ma la realtà è un altra, e lo sai bene. A te basta dire che non lo deve fare(parole) mentre sai bene nei fatti lo fa.Ed allora se uno che scrive nel blog crede che sia giusto che anche la Chiesa dia il proprio parere su tale questione ( che può essere qualsiasi parere-solo mi piacerebbe saperlo-)non vedo come si possa reagire innalzando steccati.Ho chiesto un parere e la possibilità di criticare tale parere qualunque esso possa essere.Altra cosa: il fatto che nella risposta a te l’ultima parte del mio articolo dopo essere stata pubblicata interamente è stata censurata e tagliata dal gestore del blog stesso in un secondo tempo qualcosa può dirti ?Nella tua imparzialità credi che sia stata la prima volta questa che abbia superato le dieci righe ? Ti saluto.

  22. No, caro Carlo Sacco, non è un modo semplicistico di affrontare il problema ma è un modo per dire: la Chiesa, come istituzione, si occupi sempre delle questioni dottrinali e MAI di quelle laiche e non cerchi di orientare MAI i cattolici su di queste. Mi sembra il vostro invece un modo per polemizzare inutilmente con la Chiesa sia quando si occupa di questioni di cui non dovrebbe sia quando si dovrebbe occupare di quelle che non le competono. Polemiche fini a se stesse che non portano da nessuna parte e non affrontano i veri problemi del rapporto tra Stato e Chiesa che sono ben altri.

  23. Se 40 anni sono sufficirnti per dover dimenticare, allora 200 anni o anche solo gli anni trascorsi dal concordato ad oggi lo sono ancora di più. Eliminiamo 1 novembre e 8 dicembre, così potremo recuperare 25 aprile e 1 maggio. Per il 2 giugno si vedrà. 🙂 e, tanto per recuperare qualche spicciolo, facciamo pagare un po’ di tasse alla chiesa……. i problema è che abbiamo il papa troppo vicino e che i democristiani hanno cambiato nome ma sono sempre lì , mentre i comunisti hanno cambiato nome e poi sono spariti. Così a noi laici mon ci difende più nessuno. Va a finire che bisognerà difenderci da soli. I nostri nonni ce lo hanno insegnato, per questo, magari da solo, ma deporró un fiore ai caduti della resistenza il 25 aprile. Resistere, resistere, resistere!

  24. pscattoni scrive:

    Che ci possiamo fare c’è chi ha avuto la fortuna dell’intelligenza e chi no. Mi dovrò rassegnare.

  25. anna duchini scrive:

    XScattoni
    Se non capisci da solo perchè interessa il pronunciamento della Chiesa cattolica e non quello degli avventisti del 7° giorno è inutile che te lo spighi.

  26. pscattoni scrive:

    Ma la Chiesa Avventista del settimo giorno come si è espressa?

  27. carlo sacco scrive:

    Non concordo col pensiero espresso da Giorgio Cioncoloni anche perchè lo ritengo un modo per dire ”non è affar suo e si tagli corto” perchè si crede siano questioni riservate solo alla laicità. Siccome la Chiesa non campa su Marte, ma è ben piantata nella terra, e non affronta solo questioni riservate alla ”sovrastruttura” ma anzi spesso tutt’altro, non ne vedo il motivo per il quale non possa esprimere il proprio parere, che è e rimane un parere, visto che i suoi giudizi vincolano molti credenti anche su questioni inerenti lo Stato laico.
    Dal momento che lo Stato è laico ed è proprio la laicità fonte delle possibilità date ai cittadini di esercitare i loro diritti civili e religiosi (anche ai credenti stessi), al contrario di quanto avviene in uno stato confessionale come ve ne sono molti, non mi sembrerebbe scandaloso sapere come la pensi la Chiesa.
    Il fare riferimento alle libertà individuali di ogni cittadino religioso o laico che sia,” libero di pensarla come vuole” mi sembra un modo del tutto fuorviante di affrontare il problema poichè da lì si va a finire al fatto che ”non se ne deve parlare”, poichè giustamente -e lo capiscono tutti- ognuno è libero di fare e di comportarsi come crede.
    Spesso si invoca la separatezza per non inficiare equilibri sottili e profondi, legati anche alla POLITICA, ma che fanno parte dell’essere umano, e fare come le tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo, produce solo un assordante silenzio. (…)

  28. anna duchini scrive:

    XFerretti. Nemmeno se la Chiesa pagasse l’Ici sugli immobili non destinati al culto ci sarebbe alcun declino, anzi.
    Forse ci sarebbe da racimolare qualche milione di euro che di questi tempi farebbero comodo.
    Non parliamo poi della ripartizione dell’8 per mille per cui è stata trovata una formuletta davvero vantaggiosa per la chiesa.
    E naturalmente lasciamo perdere il discorso sugli insegnanti di religione cattolica.
    Insomma quando c’è da prendere alzano la voce, se c’è da pagare peggio che mai, ma se spostano il 1° maggio, il 25 aprile e il 2 giugno cosa vuoi che gli importi?
    Proviamo ad accorpare qualche ricorrenza religiosa, vediamo se succede il finimondo.

  29. luca scaramelli scrive:

    Da anni varie componenti della maggioranza, ogni anno, non perdevano occasione per polemizzare in vario modo sulle celebrazioni legate alla liberazione.
    I cosiddetti provvedimenti anticrisi sono stati l’occasione giusta per impallinare tre date che rappresentano la colonna vertebrale della nostra repubblica, anche un bambino molto piccolo sarebbe in grado di capire che lavorare in quei tre giorni all’economia non serve a un fico secco, ma sappiamo che oggi si vive di populismo e far passare un’idea per quanto idiota è molto facile.
    La polemica come la pone Carlo (Sacco) io la proporrei in questo ulteriore modo se è vero che togliere le feste aiuta l’economia e se è vero che fino a prova contraria l’Italia è uno stato laico (a meno che questa notte a mia insaputa sia stata abolita la costituzione) si proponga insieme alle tre festività civili di abolire tre feste a scelta tra il 6 gennaio, lunedì dell’angelo, il primo novembre, l’otto dicembre, il 25 e 26 dicembre.
    Tutto ciò detto con il massimo rispetto per chi è credente, ma non vedo per quale motivo debba pagare solo chi “crede” in altri valori come quelli legati alla libeazione!

  30. La Chiesa Cattolica non ha nessun titolo per doversi esprimersi sulla soppressione delle feste laiche in quanto non è argomento di sua pertinenza. Spesso si criticano le intromissioni nelle questioni laiche, politiche e civili, che anche io condanno, quando accadono, e poi, quando non serve, se ne chiede invece il parere. Altro è invece il giudizio dei cattolici come semplici cittadini ma ciò rientra nella sfera del giudizio personale che non può essere condizionato dal fatto di essere o meno cattolici in quanto argomento che esula dalla competenza dottrinale della Chiesa. Su questo argomento conta il parere del singolo a prescindere dal fatto che sia o meno cattolico. Credo che questo fosse anche il pensiero di Giovanni Ferretti, a parte il giudizio sulla serietà o meno dell’argomento, sul quale io non concordo perché le feste in questione non sono l’occasione per andare a fare una scampagnata ma il modo per ricordare la nostra storia e la nascita della nostra democrazia. Il fatto di volerle accorpare alla domenica non avrebbe nessun risultato economico serio però servirebbe, come questo governo sta tentando di fare da anni, a far passare il concetto che sono solo un’occasione di svago e di riposo dal lavoro, privandole di ogni significato civile.

  31. carlo sacco scrive:

    Vorrei chiedere al Sig.Ferretti quale sia la sua idea sul modo di formarsi dei concetti nella testa delle persone dal momento che mette l’accento sul”comune sentire di tutti i cittadini”, modo di sentire che definisce che sarebbe quest’ultimo ”alquanto debole” se fosse intaccato da tali scelte”. Non è una moda quella che Lei dice-Sig.Ferretti- che poneva queste questioni tali da essere considerate polemiche”anche 40 anni fa, ma tali questioni involvono profondamente valori -ribadisco VALORI- per i quali molta gente ha deciso anche di porre in giuoco la propria vita, e su tali questioni spesso -ma non solo- si è basata la laicità dello Stato.
    E’ strana talvolta la concezione che ognuno possiede della politica che guarda caso deriva proprio da ciò che è oggi la realtà proprio perchè ieri la stessa è stata in un certo modo. Certamente non sono solo questi i temi importanti, ma di fronte a ciò che si ha di fronte, forse Lei stesso mi può insegnare che lima oggi e lima domani dei valori non rimane più nulla e ciò che prevale alla fine è solo l’individualsimo con i suoi più immediati fini.
    Pensa che la Chiesa non debba prendere parte a tale discussione perchè -come dice Lei- si occupa di questioni più serie e non deve difendere -come dice Nenci- la propria immagine perchè le scelte del Governo non hanno minato alcun approvigionamento economico per le casse del Vaticano?
    Sarebbe assurdo, e ancora più assurdo evitare il problema per La Chiesa stessa di far conoscere la propria impostazione.
    E cos’è questa se non è politica? Non credo che la mia sia polemica sciocca od inutile. La risposta di Nenci invece la trovo alquanto appropriata, soprattutto nelle prime tre righe, che non stenterei a valutare abbastanza ”taglienti”. Per la Chiesa, s’intende.

  32. Nicola Nenci scrive:

    E’ vero quello che dice Giovanni Ferretti. E’ normale che in questo caso la Chiesa Cattolica non ha nulla da dire, poiché non deve difendere la propria immagine, e soprattutto perché le scelte del Governo non hanno minato alcun approvvigionamento economico per le casse del Vaticano. Perché lamentarsi?
    Vorrei, però, ricordare al Sig. Ferretti che le feste pubbliche che sono state, per così dire, “ridimensionate” influisce proprio sui simboli del comune sentire dei cittadini. Queste feste, infatti, servono a celebrare dei valori e degli eventi che costituiscono le basi della convivenza civile, ovvero ciò che può essere definito un collante sociale. Se il collante si sfalda non sarà più possibile rimettere in piedi l’Italia, perché essa non esisterà più. Questi concetti dovrebbero essere padroneggiati da ogni cittadino come una propria seconda natura fin dalla fine della V elementare. Mi sembra alquanto bislacco che vengano considerate polemiche, e mi sembra francamente avvilente dover ribadire queste cose anche in un Blog. Per capire se 40 anni è un tempo lungo, se si parla di fenomeni sociali, bisognerebbe guardare alla storia degli Stati Nazionali europei, per capire quali sono le forme di rispetto dei valori condivisi. Ai 40 si può serenamente aggiungere uno zero.

  33. Credo che il motivo principale sia che la Chiesa Cattolica sente il dovere morale di guidare i fedeli sopratutto quando si parla di cose serie, che riguardano la Vita e la Morte delle persone; se vengono accorpate le feste laiche, non credo ci sia nessuna questione etico/morale che manda il mondo in declino e non credo che tale scelta comprometta la Vita di nessuno. Cosi credo. “Il comune sentire di tutti i cittadini” sarebbe alquanto debole, fosse intaccato da una scelta del genere. Sono altri i temi importanti, e invece che attaccarci a queste questioni, sarebbe meglio fare davvero politica e rimetterla in piedi questa Italia, evitando polemiche che andavano di moda più di 40anni fa.

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