Robin Hood all’incontrario

di Anna Duchini

Ormai s’è capito da tempo come intendono porre riparo ai dissesti dei bilanci pubblici i nostri amministratori di ogni ordine e grado.

Siamo tutti sotto tiro, ma i primi, come al solito, sono i più indifesi.

Vogliamo segnalare una situazione emblematica: quella di un nostro concittadino portatore di handicap che frequenta il centro diurno (nell’ex ospedale di Chiusi).

In questi giorni ha ricevuto una lettera dalla Società della saluta della Valdichiana senese che letteralmente attacca: “La Società della salute ha scelto da tempo di seguire un percorso informato e partecipato nell’ambito dell’erogazione di servizi nel suo territorio”.

In cosa consiste questo originale percorso?

Si chiede all’interessato di produrre la documentazione Isee al proprio assistente sociale per valutare la compartecipazione o l’esenzione al costo del servizio. La mancata presentazione dell’Isee comporta il pagamento dell’intera tariffa giornaliera che, per l’anno 2011, è di 20 euro.

E fin qui niente di nuovo.

Ma quello che il nostro sfortunato concittadino si è visto richiedere da questo mese è un ulteriore contributo forfettario mensile di 100 euro, a fronte dei 20 pagati fino ad oggi, per il trasporto dalla sua abitazione al centro diurno.

La dottoressa che ha mandato al lettera, naturalmente non ha mancato di chiuderla con “cordiali saluti”.

Insomma un aggravio di 80 euro al mese che si vanno ad aggiungere ai quasi 500 mensili pagati per usufruire del centro diurno.

Ecco così trovati quasi altri 1.000 euro per alleggerire il bilancio dell’Ausl7 prelevati non certo a una famiglia facoltosa e che già vive una situazione di oggettiva difficoltà.

Quando ci comunicheranno che i soldi li vanno a cercare tra gli appalti, le consulenze d’oro e i lauti stipendi dei dirigenti?

Enrico Rossi, presidente della nostra regione ama citare il detto di don Milani: “Non c’è peggiore ingiustizia che fare parti uguali tra disuguali”.

Se questa è la traduzione pratica dell’uguaglianza stiamo proprio freschi.

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, SOCIALE. Contrassegna il permalink.