Tra qualche giorno si riunirà l’Assemblea costitutiva della “Primavera di Chiusi” che, da Lista elettorale, diventa forza di Opposizione e che, alle prossime elezioni, si candiderà al governo di Chiusi.
L’estate è passata, così come i 100 giorni che si concedono alle nuove Amministrazioni per insediarsi.
100 giorni che hanno ribadito le allarmanti analisi pre-elettorali di alcuni commentatori e che furono alla base della nascita di questo nuovo raggruppamento civico-politico.
La nostra accezione di democrazia consente a chi vince le elezioni di governare ma non di aver riconosciuta la Verità; viene solo riconosciuto il legittimo diritto di gestire la Res Publica. Nel nostro caso i cittadini di Chiusi – non la loro maggioranza assoluta ma quella “elettorale” – hanno deciso che la continuità offerta dalla Lista Scaramelli fosse da preferire ad altre proposte e che, sempre a questa maggioranza “elettorale”, vada sostanzialmente bene come si vive nel nostro territorio e come esso è amministrato.
Considerando però i voti raccolti dalla Lista Primavera, dalle altre liste e l’esercito degli astenuti, sembra proprio che la maggioranza “numerica” della popolazione – diversamente da quanto avveniva nel passato – non abbia voluto esprimere un consenso attivo. Ed è infatti per dare voce a questo dissenso o a questo non-consenso che si dovrà lavorare.
Siamo davvero tutti d’accordo che dopo il regno di Ceccobao sia corretta l’elezione di un sindaco “designato” con anni di anticipo, come si trattasse di un erede dinastico? Che il Consiglio comunale sia ridotto ad un semplice organo tecnico e non l’espressione della cittadinanza e che i partiti non esistano più lasciando tutto nelle mani di “famiglie”, che ci portano indietro ad una concezione tribale della società? Che tutto sia autarchico – compresi Orizzonti e i Ruzzi – e indirizzato esclusivamente al pubblico locale? Che vi sia un totale disinteresse per Stazione e trasporto ferroviario, perchè non importa a nessuno che arrivino turisti a Chiusi e che per il Centro Commerciale Naturale – di cui i molti turisti in Stazione ignorano l’esistenza – basti e avanzi lo Sbottegando, anche questo rivolto solo al mercato locale? Che molte case ed esercizi commerciali siano sfitti, che i giovani siano allo sbando e che, in sostanza, non esista un vero e proprio Progetto per Chiusi che voglia coinvolgere tutte le forze vive della Comunità dando un obbiettivo comune da raggiungere?
Se a qualcuno viene il dubbio che, per conservare il potere, la “Famiglia” voglia evitare qualsiasi innesto e stimolo dall’esterno che potrebbe incrinare gli equilibri raggiunti e che Propaganda e “Panem et circenses” possano essere sufficienti ad affrontare il futuro; se a qualcuno viene questo dubbio, la Primavera si propone come “incubatore di impresa civico-politica” per tornare a sperare in un futuro che possiamo costruire, con passione e disinteresse, tutti insieme, riattivando il senso di Comunità e di Partecipazione.
Di solito i Programmi elettorali e tutte le loro promesse si tirano fuori prima delle elezioni per poi riporli nel cassetto. La Primavera un programma elettorale lo ha già e sarà la sua guida; accanto rimarrà aperto il programma elettorale della Maggioranza per ricordare loro e, soprattutto ai loro elettori, quello che hanno promesso.
paolo (Scattoni) i tre partiti di maggioranza sono in coma irreversibile, come possono pensare ad iniziative come quelle che prefiguri.
Quanto ho scritto è condiviso da diverse persone che hanno dato vita alla Lista Primavera e sono ora promotori di questa nuova fase; si tratta comunque di un contributo parziale. Vedremo dopo questa Assemblea quale sarà la decisione di maggioranza. Credo invece di poter dire che tutti condividono la necessità di superare la pura Lista elettorale e affrontare il lungo periodo di opposizione dandosi una struttura operativa: c’è una responsabilità oggettiva verso 1374 elettori e ci sono 3 consiglieri che sono un bene prezioso. Non credo sarà un “partito” vero e proprio ma appunto un “incubatore di impresa civico-politica”, che cercherà di essere “aperto” alle forze cittadine che vogliono realmente “partecipare” ed interessarsi attivamente delle sorti della Res Publica.
Abbiamo atteso i Partiti come si aspettava Godot. Non solo non si è visto nessuno, ma sembra si siano ancor più eclissati. Siccome non saremo una struttura chiusa e rigida, facciamo così – per non stare troppo in piedi in mezzo alla strada – quando Godot dovesse arrivare, gli basterà bussare alla porta.
Non avevo capito che la prossima inziativa pubblica della Primavera avrebbe marcato una trasformazione così marcata: da iniziativa elettorale a forza politica organizzata. Non so se questa è una buona idea, Vedremo i risultati nel tempo.
Sinceramente avrei preferito l’inverso: che i tre partiti della maggioranza almeno a livello locale si fossero aperti ai movimenti e a tutti i possibili stimoli provenienti dai movimenti e dalle iniziative politiche non direttamente riconducibili a soggetti politici consolidati, e non viceversa.
Personalmente ho recentemente sollevato i problemi dei pendolari e del ruolo della stazione. L’ho fatto insieme ad altri che non necessariamente sono politicamente schierati. Questo è un classico elemento su cui “provocare” partiti, movimenti e rappresentanti eletti. Lo stesso dicasi per il Piano strutturale. Ma di questi temi se ne potrebbero sollevare tanti……