Una ventina di persone prevalentemente di sinistra (e qui ci sarebbero da spiegare molte cose) ha sfidato sul suo terreno il colosso che dal dopoguerra domina a Chiusi. In un mese e mezzo hanno messo in piedi una lista e si sono proposti al paese come alternativa reale. Il risultato è stato un piccolo miracolo: 1.374 voti pari al 27%.
Tre esponenti della Primavera sono entrati in Consiglio comunale e il quarto è saltato per una manciata di voti. Il risultato di queste elezioni parla chiaro; quasi un terzo degli elettori ha dato fiducia a questa proposta e l’opposizione stavolta in Consiglio ci sarà. E le “carte” e le informazioni usciranno dal chiuso del palazzo comunale per diventare di dominio pubblico nei tempi dovuti e non a cose fatte. Rispetto al passato sarà una piccola rivoluzione.
Ma cosa ha reso possibile questo risultato? Fondamentalmente è stata azzeccata l’analisi della realtà che da anni vivono il nostro paese e le forze politiche locali.
L’importante risultato raggiunto dalla Primavera fotografa infatti un diffuso malcontento per come è stata amministrata Chiusi e l’inconsistenza dei partiti che ha ripercussioni serie sul tessuto e sulla tenuta democratica della nostra città.
Il ramificato sistema clientelare e di “amicizie” emerso in questi mesi in tutta la sua estensione, che in larghissima misura ha sostituito l’organizzazione del consenso dei vecchi partiti, rappresenta oggi, probabilmente, l’ostacolo più insidioso che abbiamo davanti.
Il voto raccolto dalla Primavera non è stato solo di sinistra ma largamente trasversale, quindi anche di destra, conquistato però con limpidi richiami democratici e senza nulla concedere a beceri luoghi comuni. Un voto spendibilissimo anche nell’ormai aperta questione democratica.
Un piccolo ma significativo episodio che riguarda la Primavera non è andato nella giusta direzione. La nuova lista non ha saputo (o voluto?), come tutte le altre, proporre ai cittadini prima del voto i nomi degli assessori designati. E’ stato un errore perchè, prima di chiedersi ciò che conviene, occorre sempre domandarsi ciò che è giusto.
L’elettore deve conoscere, prima del voto, tutta la squadra di governo. Pochissimi cittadini sono apparsi interessati a questo principio, e non è un buon segno. Dobbiamo far crescere l’attenzione e la sensibilità su ogni aspetto che può aumentare la consapevolezza informata di ogni cittadino. La strada è lunga, buon lavoro rondinelle.
Certamente Alessandro (Bologni) le preferenze ottenute dai giovani, non solo non sono poche, tutt’altro,e se le sono ampiamente guadagnate ! Ciò che intendevo dire è che forse, a mio modesto parere, si doveva tenere in maggior conto, questo indubbio patrimonio, sin dall’inizio del percorso. E Questo indipendetemente dalla vittoria auspicata, ma anche da una possibile presenza come opposizione. Ma ripeto, è solo un mio punto di vista. Ciò detto di nuovo tanti auguri a tutti e grazie per avermi dato la possibilità, dopo molto tempo di votare; e di farlocon serenità.
Bruna Roso.
Cara Bruna, ringraziandoti per gli auguri credo di doverti contraddire per quanto dici sui giovanissimi, se avessimo vinto sarebbero tutti e tre in consiglio comunale, rapportando i nostri voti con quelli del centrosinistra i 60 voti di Tommaso, i 42 e 41 di Agnese e Gian Luca non sono davvero pochi. Forza ragazzi
Auguro ai tre consiglieri eletti nella lista “Primavera di Chiusi” buon lavoro, dicendo loro, ma credo che già lo sappiano, che non dovranno mai sentirsi soli nel loro impegno in consiglio comunale. Un grazie alla lista tutta e a quanti vi hanno contribuito, perchè io credo che il risultato ottenuto non sia piccola cosa, tutt’altro, soprattutto conoscendo la realtà in cui ciò è avvenuto.
Una parola per i giovani, ma direi i giovanissimi, presenti nella lista; ho visto il loro impegno, l’entusiasmo e la fatica e, opinione personale, forse non hanno avuto il riconoscimento e l’apprezzamento, che senz’altro meritavano. Andate avanti e grazie.
Bruna Roso.
Dici bene, Luciano.
Specie quando affermi che tra le cause del mancato “viraggio” ci sia: Il ramificato sistema clientelare e di “amicizie”…
Un risultato più che dignitoso, capace di ridisegnare il ruolo politico della cittadinanza, intesa come referente attivo del DOVEROSO confronto in tema di scelte strutturali e amministrative.
Il trait d’union dei consiglieri sarà la linfa vitale di questa nuova stagione politica.
Non vogliamo censori, ma attenti interpreti della volontà popolare.
Tutto vero e il poco tempo ha impedito che si palesasse anche la natura specifica della Lista che metteva insieme Società civile, Rifondazione e diversi esponenti degli altri partiti della Coalizione post Ceccobao – PD e SEL – che hanno appoggiato fino all’ultimo la Lista contro un modo di fare politica che non accettavano più. Non dimentichiamoci che sia il PD che SEL al momento non hanno gruppo dirigente autonomo e che l’Idv non esiste a Chiusi. Credo che la giusta soddisfazione elettorale del nuovo Sindaco sia proporzionale alla paura che, ad un certo punto, ha avuto che potesse anche non farcela. Scampato pericolo…per ora. Intanto ci sarà il varo – indolore?- della Giunta e poi dovranno cominciare a governare. Questa volta non saranno più soli e questa è la vera grande novità di queste Elezioni. Mi auguro anzi che, per rimediare al “neo”, vengano individuati altrettanti assessori “ombra” per rendere la pietanza più saporita. Del resto, con tutti gli sconvolgimenti climatici in atto, l’acqua che scarseggia e le radiazioni nucleari, le Rondini da quest’anno voleranno anche d’inverno.