Il 21 settembre 2011 ricorre la 18° Giornata Mondiale Alzheimer.
L’Alzheimer è una malattia insidiosa che investe progressivamente le funzioni cognitive della persona con una graduale perdita della memoria.
A pochi anni dalla diagnosi, il malato di Alzheimer necessita di assistenza 24 ore al giorno.
L’Associazione La Goccia di Chiusi si è ripromessa di mantenere i riflettori accesi sulla malattia e sui disagi delle famiglie.
In questa occasione mi sembra importante ricordare che l’AIMA di Firenze, dalla quale abbiamo avuto sostegno e preziosa collaborazione, in concomitanza con la Giornata Mondiale ha promosso una campagna di comunicazione e sensibilizzazione in tutta la Toscana e sarà quindi possibile incontrare i volontari AIMA in eventi e in molte piazze delle nostre città.
Sperando che arrivi il tempo nel quale sia possibile per gli uomini condividere in pieno gioie e dolori senza timori o difficoltà e il volontariato non abbia più bisogno di essere strutturato e riconosciuto, mi permetto di chiedere un contributo per l’Associazione Italiana Malattia Alzheimer nel suo lavoro di sostegno dei malati e delle famiglie attraverso un versamento sul c/c postale n. 22800502.
*Associazione La Goccia
Ho letto il libro di Sergio Resta e mi ha commosso il racconto della sua presa d’atto del’alzheimer del padre.
Attraverso l’alternarsi di ricordi giovanili e la descrizione dell’evolversi della malattia ci porta dentro il loro stretto rapporto che nonostante i cambiamenti dovuti alle naturali vicende della vita e al fulmine della comparsa dell’alzheimer rimane profondamente umano fino alla fine.
Credo che socializzare queste esperienze possa essere di aiuto non solo alle famiglie che si trovano ad affrontare questa terribile malattia, ma a tutti.
Un sentito ringraziamento ai badanti, ai caregivers, a tutti coloro che si prendono cura dei pazienti affetti da Alzheimer.
Ma anche ai volenterosi che, col loro impegno, riescono a rendere meno visibile l’isolamento derivante dalla grave patologia.
Sembra che l’Italia non riponga alcuna speranza sulla posssibile guarigione o sul potenziale blocco della malattia. Le ultime pubblicazioni comparse in tema di Alzheimer sul sito del Ministero della Salute risalgono al 2007…
Il demente è improduttivo, è visto come un peso sanitario e sociale, è un gravoso impegno di spesa.
Sappiamo bene come invece i pazienti sappiano anche fugacemente farsi capire, apprezzare una carezza, recepire un’atmosfera di affettuosa presenza e premurosa assistenza.
Nel libro “L’ultima arrampicata”, ho descritto la mia esperienza umana e professionale a fianco di mio padre, nel suo ultimo percorso. Spero che la sua vicenda possa essere d’aiuto a quanti, per la prima volta, si trovano ad assistere un parente, un amico colpito da quella grave forma di demenza.