Il riferimento nel titolo al meteorologico abusato luogo comune riassume la strana dinamica fra Sindaco e gruppo della Primavera ieri in Consiglio.
L’incipit non era stato per niente male. Giorgio Cioncoloni ha puntigliosamente contestato alcuni passaggi dei verbali del consiglio precedente e si è soprattutto lamentato che il suo intervento scritto non era stato recepito interamente a verbale. A sua volta Bologni ha lamentato che la sua lettera di giustificazione per l’assenza non fosse stata allegata al verbale del Consiglio.
Nella sua risposta il Sindaco ha accusato Cioncoloni di aver consegnato il suo intervento per il verbale il giorno dopo, consegnando un testo diverso da quello letto nella seduta di Consiglio. Ha anche enfatizzato sulla gravità di tale scorrettezza. Cioncoloni, a sua volta, ha risposto sulla enormità dell’accusa, riservandosi di far seguire le dovute azioni. Il Sindaco non si è smosso dalla posizione e non si è scusato.
A questo punto, stranamente, tutta la discussione si è trasferita su come debbono essere presentati gli interventi scritti, se in sede di Consiglio o successivamente.
Così si è arrivati al voto dove due consiglieri della Primavera (Barni e Bologni) hanno votato contro e il capogruppo Cioncoloni a favore. Si deve essere dispiegata una raffinata strategia che, dico la verità, a me come ad altri fra il pubblico è sfuggita.
Certo sarà interessante leggere i verbali e vedere come la grave accusa di falso e la controaccusa verranno sintatizzati a verbale. Certo se ci fosse stata la registrazione, come sempre chiesta (questa volta da Fulvio Barni) e mai concessa certe discussioni non avrebbero luogo.
E veniamo ai primi due punti all’ordine del giorno che richiedevano un voto. Il primo riguardava il declassamento di una strada vicinale. In pratica i proprietari frontisti chiedono di uscire dal consorzio obbligatorio che conta ben quattrocento soci. Relaziona il vicesindaco Sonnini che è anche il presidente del consorzio. Riferisce sulla gestione in generale e sulla impresa di gestione Erbacresce Srl. Anche in questo caso gli interventi dell’opposizione partono bene.
Il consigliere Bologni dimostra di aver studiato bene il fascicolo e avanza alcune critiche sulla gestione del consorzio. Sottolinea anche che alcuni dei soci hanno sollevato interrogativi sull’operato de Lerbacresce che completerà l’incarico nel luglio dell’anno prossimo. Su richiesta dei consiglieri di minoranza il Sindaco dice di condividere la necessità di una normale gara per il futuro. Il Sindaco poi giustifica la scelta del declassamento affermando che sie era riusciti ad andare incontro a leggittine esigenze di alcuni cittadini.
Qui di nuovo una scelta della Primavera che vota a favore del declassamento perché “è una buona cosa”. Saggiamente la consigliera Vagnetti vota contro. In tutto questo dibattito però nessun consigliere ha fatto la domanda che conta: questo declassamento renderà inaccessibile quella strada? Allora il “venire incontro” ad alcuni privati significherebbe la inibizione all’accesso di un prcorso sinora accessibile? C’è un’unica cosa sulla quale cacciatori e ambientalisti concordano: la conservazione dell’accesso alle strade vicinali. Queste rappresentano il sacrosanto diritto di tutti noi di poter camminare in campagna. Per quel pezzo di strada ci siamo privati di un diritto colelttivo?
E veniamo al secondo punto. Si trattava di cambiare la destinazione d’uso di una parte di un edificio e l’organizzazione spaziale esterna derivata dalla demolizione di alcuni edifici degradati. Si tratta per capirsi del complesso di edifici ex proprietà Furio Fé dove è anche localizzata la filiale Unicredit. Qui occorre riconoscere che la consigliera Fiorini ha ben motivato il suo voto contrario affermando che quell’area come molte altre dovrebbero essere soggette a una progettazione unitaria.
Il voto favorevole della Primavera invece è stato accompagnato da una generica lamentazione sulla mancanza del Piano strutturale che in questo caso non è pertinente perché lo strumento del Piano di Recupero poteva tranquillamente essere a suo tempo utilizzato.
Insomma speriamo in un autunno mite. Le rose non sono fiorite e le rondini stanno per migrare.
Scusa Luca (Scaramelli), ma i consiglieri tutti, compresi quelli della Primavera, hanno poteri non indifferenti per cambiare le cose. Prima di tutto, in questi consigli assurdi con pochi puntyi all’ordine del giorno, possono presentare interrogazioni, interpellanze e mozioni. Come noto le mozioni permettono il dibattito e richiedono un voto. Inoltre bastano tre consiglieri per richiedere un Consiglio strardinario. Se non si discute di Piano Strutturale, perché chi denuncia la cosa non convoca un Consiglio dove può portare in discussione gli elementi sino ad ora filtrati, che non sono pochi, vedi ad esempio il famoso “documento apocrifo”?
Il problema è, secondo me, che questa amministrazione dell’aria fritta convoca un numero eccessivo di consigli comunali per discutere del nulla, spesso i consiglieri si trovano a votare su questioni puramente burocratiche per le quali può non essere uno scandalo il voto a favore. Ma questo è allo stesso tempo il nocciolo del problema, il consiglio comunale è, così facendo, svuotato di qualsiasi peso politico, non a caso le grandi questioni come quelle relative al piano strutturale ne vengono tenute fuori. In sostanza la strategia adottata è quella ormai chiara a chi vuol capire: nel paese propagandare il sottovuoto spinto e di politica, quella vera, e delle grandi questioni non parlarne affatto. Una risposta firte, sullo stile iniziale della primavera, può essere quella di non partecipare ai consigli dove in discussione c’è il nulla e rilanciare una forte azione di denuncia contro questa amministrazione di farfalloni.
Noi ci siamo candidati proprio perché non condividevamo questo Sistema e siamo disposti a contestarlo in ogni occasione. Nei nostri interventi lo abbiamo contestato, anche aspramente. Votare contro i diritti di alcuni cittadini, che, ripeto, potrebbero essere stati nostri elettori, non credo significasse votare contro un Sistema. Votare sempre contro sarebbe la cosa più semplice e forse la più visibile, non ci sarebbe nemmeno bisogno di perdere tempo a studiare i documenti. Non credo che sarebbe ciò che vuole la maggioranza dei nostri elettori che ci hanno votato nella speranza che governassimo per realizzare il nostro programma e che ora ci vedrebbero votare contro provvedimenti pienamente compatibili con esso.
Per Giorgio Cioncoloni. La consigliera Fiorini ha, secondo me, messo ben in evidenza la necessità in casi di questo genere di un “ccordinamento complessivo”. Io mi sono permesso di inviarle un biglietto in cui ho scritto: “quello che lei chiede si chiama Piano di recupero”. Poi può aver anche dato un giudizio sull’uso dello stobile “troppo sofisticato”, sono d’accordo che c’entra poco. In questo caso gli strumenti urbanistici c’erano, non avevano necessità di lunghe procedure (sicuramente moltio meno dei due anni che poi sono stati necessari) e avrebbero con ogni probabilità raggiunto ben altri risultati.
Si comprendono bene le motivazioni di Giorgio Cioncoloni e sono probabilmente anche supportate dal buon senso. L’impressione di molti cittadini però è che la “Primavera” non rappresenti l’Opposizione bensì una Minoranza che cerca di collaborare al bene di Chiusi – per quello che è in suo potere – senza mettere in discussione il Sistema. Peccato però che proprio quest’ultima motivazione avesse portato alla sua nascita.
Il fatto è che se si contesta un Sistema, una certa dose di pre-giudizialità va mantenuta e, soprattutto, va contrapposto un Sistema diverso, scommettendo sui cittadini che hanno votato contro quel Sistema e su quelli che, addirittura, se ne sono chiamati fuori astenendosi. La Forma non è un orpello decorativo della Sostanza e le modalità formali dell’agire della Primavera, fin qui, hanno dato adito ad un livello di ambiguità che va risolto.
Per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso io ho sentito che la Fiorini ha votato contro anche perché ritiene l’attività che vi verrà svolta troppo sofisticata per un paese come Chiusi. Ma questi non sono affari che ci riguardano. Il mio riferimento al piano strutturale non era in relazione all’intervento edilizio in oggetto ma alle lungaggini burocratiche a cui deve sottostare chi vuole effettuare interventi edilizi dovute anche alla mancanza di strumenti urbanistici chiari ed efficaci.
La viabilità “minore” è non solo da conservare, ma da valorizzare. Non ho tempo di scrivere molto adesso, ma i diverticoli minori non sono solo strumenti utili per chi fa storia, ma anche per le persone che vivono oggigiorno. Soprattutto quei percorsi non attrezzati al traffico veicolare hanno oggi un valore INESTIMABILE, perché possono essere usati più degli altri dagli esseri umani, e in modo anche assolutamente produttivo (vedi percorso della Bonifica). Conservare l’accesso pubblico alle strade (anche e soprattutto quelle minori) è un principio chiave per consentire alle persone fisiche (e non ai veicoli) di vivere in un territorio. Come si può immaginare un mondo fatto solo da strade e superfici private? vivere sarebbe impossibile. Sarebbe altrettanto impossibile se il pubblico si comportasse (come sta iniziando a fare) come un privato. Vuoi accedere al tuo territorio? Paga, che i Leoni hanno fame.
Per quanto riguarda la votazione sull’approvazione dei verbali non c’è stata nessuna raffinata strategia ma Bologni e Barni si sono astenuti perché non erano stati presenti al consiglio precedente, come hanno detto nei loro interventi, ed io ho votato a favore perché, con il chiarimento messo a verbale rispetto all’equivoco della mia votazione del consiglio precedente, condividevo il contenuto dei verbali che era corrispondente a quanto uscito dalle discussioni sui vari punti all’ordine del giorno.
Se il consorzio non funziona va fatto funzionare. La contea di Durham (non lontano dalle tue parti quindi) organizza “ispettori volontari” che “adottano” qualche chilometro di percorso e relazionano all’ufficio competente sullo stato di conservazione due volte all’anno. I proprietari “frontisti” sono poi chiamatim a provvedere alle opere di manutenzione necessarie. Ci sono dunque metodi di gestione poco costosi che potrebbero essere adottati. Quello che non è accettabile è la chiusura delle strade vicinali perché il diritto di camminare in campagna deve essere garantito. Non c’è bisogno di spiegare a un archeologo che quei percorsi spesso sono il frutto di sedimentazioni storiche di lungo periodo. Non è il caso di Chiusi ma in maremma si può ruischiare la distruzione della rete delle strade di transumanza. E’ probabile che anche da noi con uno studio adeguato si scoprirebbe l’importanza di questi percorsi.
Nicola Nenci ha centrato il nocciolo della questione e proprio a questo, approfittando dell’oggetto della delibera, erano rivolte le nostre critiche. Ma su questo, ripeto, non si poteva votare.
Capisco che per chi assiste ad un consiglio comunale da esterno spesso è difficile capire cose che magari i consiglieri danno per scontate perché hanno avuto modo di approfondire l’esame dai fascicoli messi a disposizione. Il declassamento della strada vicinale non la rende privata ma sempre pubblica. L’unica differenza è che in quelle di primo grado c’è l’obbligo di partecipare al consorzio partecipando alle spese amministrative e ricevendo una partecipazione economica del comune mentre in quelle di secondo la manutenzione è tutta a carico dei frontisti. Il comune in ogni caso deve sorvegliare sulla manutenzione e sulla garanzia dell’uso pubblico. Non tutte le strade di primo possono poi essere declassate perché dipende dall’uso che ne viene fatto. Ci è sembrato opportuno assecondare l’esigenza di alcuni cittadini che hanno chiesto di risparmiare sui costi di una gestione che per loro è sovradimensionata. Le critiche erano sulla gestione amministrativa che non era oggetto della delibera e quindi di votazione.
Sulla vicenda del consorzio la mia famiglia è stata direttamente interessata, possedendo un piccolo appezzamento di terreno lungo una strada vicinale. Da cittadino coinvolto nel problema consorzio, posso dire di non essere per nulla soddisfatto di questa scelta perché non solo non c’è stato nessun miglioramento del servizio, ma rispetto a prima non è cambiato proprio nulla. Parlo da inesperto di questioni del genere, ma a me l’operazione consorzio mi è sembrata finalizzata ad un unico scopo: distribuire sedie e far pagare di più ai cittadini per dirottare risorse in cuna certa direzione. Devo essere più esplicito? Vi siete chiesti a chi fa capo Lerbacresce? Forse non c’è bisogno, perché lo sapete già.
Forse sono troppo incline a regionale per dietrologie, o forse la mia assenza prolungata dalla Chiana non ho dati sufficienti ed esatti sui quali basare i miei ragionamenti, ma mi è sembrato di vedere in alcune foto che attuali amministratori hanno fatto le parti dei leoni. Qualcuno mi dica se devo cambiare punto di vista.
Sul cambio di stagione ci andrei più cauto ma la ricostruzione di Paolo Scattoni è assolutamente fedele e le considerazioni che se ne possono trarre purtroppo alimentano le perplessità di molti.
Che senso ha criticare aspramente e puntigliosamente l’amministrazione Scaramelli se poi si vota il più delle volte a favore?
Nessuno, penso, pretenda dai consiglieri Primavera un voto contrario “a prescindere” però… ci sono due però.
Il primo è che il clima in Consiglio e nel paese non è accettabile, con un gruppo di giovani amministratori che si pavoneggia e che sfugge, o va avanti a testa bassa, sui temi importanti.
Il secondo è nel merito delle questioni esaminate ieri sera: se anche la Vagnetti dice di cambiare idea e vota contro dopo aver ascoltato il duro intervento di Alessandro Bologni si capisce male il voto favorevole dei consiglieri Primavera che condividevano quelle aspre critiche.