Maggioranza e opposizione devono collaborare nell’interesse di Chiusi

di Carlo Giulietti

La tensione che traspare tra le forze politiche cittadine, non saprei se voluta o meno, mi lascia molto perplesso. In un contesto generale e locale come l’attuale, riterrei utile che si modificasse il clima di scontro esistente tra opposizione e maggioranza.

La cosa può essere difficile a livello nazionale, vista la posta in ballo, ma  non mi pare che a livello di paese ci siano le stesse condizioni, eppure ci sono delle similitudini, pur richiamandosi tutte le parti in gioco qui, ad uno stesso raggruppamento politico.

L’ interesse basilare che dovrebbe guidare chi partecipa all’amministrazione della cittadina è quello di agire per il bene comune degli abitanti, tutti, sia chi ha votato in una direzione sia gli altri.

Continuare con atteggiamenti  di sfida, più adatti alle “lotte” tra contrade, a mio parere, potrebbe essere deleterio.

Le opposizioni ed i cittadini che da queste sono rappresentati (se non sbaglio, intorno al 35-40%), potrebbero essere maggiormente ascoltate, con loro dovrebbe aprirsi un confronto produttivo, adeguatamente gestito.

Ovviamente, nel rispetto dei ruoli per l’assunzione delle decisioni finali.

Differentemente, che senso ha  parlare di voler unire i cittadini tramite l’unione materiale del paese, edificando  tra Chiusi Città e lo Scalo (cosa peraltro, anche condivisibile, ove si sia riscontrata una simile necessità) se poi, da un altro lato, non  si perde occasione per affondare il solco tra schieramenti.

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3 risposte a Maggioranza e opposizione devono collaborare nell’interesse di Chiusi

  1. pscattoni scrive:

    Condivido l’idea di Carlo (Giulietti) che in Consiglio si debba ritrovare un rapporto meno astioso fra maggioranza e opposizione, non è però pensabile che le due parti vengano meno ai loro ruoli. I consiglieri di opposizione hanno il fondamentale compito del controllo, che nella mia modesta opinione non deve essere sacrificato a niente e nessuno. Un buon lavoro delle opposizioni è condizione indispensabile per un buon lavoro della sindaco e della giunta.
    Faccio un esempio: ci è stato detto che l’appalto per il nuovo stadio che doveva chiudersi ai primi di agosto era stato esteso a settembre. Siamo ad ottobre e i cittadini non sanno se l’appalto è finalmente chiuso oppure no e se non è chiuso se sono state applicate le penali come da convenzione. Se la cosa è conosciuta la si può diffondere tramite i media, se invece non lo è la si deve chiedere e nessuno dovrebbe offendersi per questo.

  2. pmicciche scrive:

    Oggi il Corriere di Siena titola: “Bilancio, equilibrio centrato. L’opposizione latita e la maggioranza lo vota”.
    Sullo stesso tono – assai poco collaborativo – un comunicato stampa “istituzionale” di cui si è parlato recentemente su questo stesso Blog e su Prima Pagina.
    Io credo che solo in fase di “etichettatura” le forze in campo si riferiscano ad uno stesso raggruppamento politico. Nei fatti da diversi lustri la politica a Chiusi – se non ci fossero le etichette a confondere le idee – non avrebbe niente a che fare nemmeno con un riferimento storico all’idea di Sinistra. E’ di fatto una politica neodemocristiana con molte frequenze berlusconiane ed è per questo che molti iscritti e simpatizzanti del PD vivono la schizofrenia di ritrovarsi spesso nelle istanze delle Opposizioni. Francamente non vedo come si possano trovare punti di contatto. Non parlo di posizioni pregiudiziali ma di merito: basterebbero trasparenza, partecipazione, trasporto ferroviario e opere edili per aprire un solco profondo tra i due schieramenti. Se a parole si dicono cose di Sinistra, poi bisogna anche farle.

  3. lucianofiorani scrive:

    E’ vero, come sostiene Giulietti, che molti (non tutti, perchè di alcuni non si sa in realtà come la pensino) di quelli che siedono in Consiglio, sia di maggioranza che di opposizione, fanno riferimento ad una stessa area politica.
    Fu Martinozzi (Niccolò) il primo, in campagna elettorale, a parlare di una sinistra al governo e una all’opposizione.
    Ma questo, evidentemente, non basta perchè in realtà ci sono visioni, sensibilità e comportamenti dettati da interessi diversi.
    Nello stesso Pd, o quel che ne rimane, ci sono posizioni profondamente diverse e dire di volere il bene del paese significa poco se poi quando si scende nel concreto c’è chi continua a difendere gli interessi propri e quelli dei soliti noti.

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