Per chi ha poca memoria e per chi, invece, ci marcia, ripubblichiamo i numeri del documento apocrifo fatto circolare da Sel prima delle elezioni: http://www.chiusinews.it/?p=3931
“…Previsioni di cubature per circa 1.800.000 (un milione ottocentomila) metri cubi, più o meno cosi ripartite:
– Edilizia residenziale 300.000 metri cubi
– Edilizia industriale e artigianale 870.000 metri cubi
– Edilizia commerciale, media distribuzione (negozi con superficie di vendita fino a mq. 5000) e servizi privati 470.000 metri cubi
– Edilizia commerciale grande distribuzione 27.000 metri cubi
– Edilizia direzionale e terziario 67.000 metri cubi
-Edilizia ricettiva e congressuale 33.000 metri cubi
– Edilizia connessa all’agricoltura 60.000 metri cubi
Per quanto riguarda poi, i luoghi dove questa quantità di edilizia verrebbe in massima parte realizzata, si parla di Montallese e, quel che é peggio, stante il pregio ambientale della zona, di Querce al Pino“.
L’allora segretario del Pd, Giglioni, http://www.chiusinews.it/?p=8405 senza specificare mai da dove avesse reperito quei dati, precisò che solo un terzo si riferiva a nuove cubature e che 1.200.000 erano i metri cubi residui del vecchio piano regolatore.
Ci fu polemica su Querce al Pino, perchè secondo Sel si andava a costruire pesantemente nella“nuova area di Querce al Pino con oltre 250.000 metri cubi.” Qui, pare, che il taglio ci sia stato ma non si capisce di quanto. Infatti in campagna elettorale e al momento dell’insediamento Scaramelli parlò di un semplice incoming. Oggi però (in un’intervista alla Nazione) il sindaco dice che a Querce al Pino verrà costruita una piscina, centri benessere, strutture di accoglienza…Di quanto siamo distanti dai 250.000mc di allora? Non si sa!
“Su cosa si basano le previsioni di un incremento demografico di oltre 2.200 abitanti?” Si chiedeva Sel (prima di accordarsi col Pd). Evidentemente ha avuto risposte convincenti per approvare le linee che il sindaco ha esposto e che prevedono 2.000 nuovi abitanti. Se magari ce lo facessero sapere anche a noi semplici cittadini gliene saremmo grati.
Un’operazione equivalente a “30 volte il vecchio piano di recupero dell’area della Fornace”, si disse allora. Oggi siamo scesi a 25.
Insomma, il Piano presentato dal sindaco e avallato (of course) dal Pd e da Sel (ma guarda un po’!), ricalca in tutto e per tutto quel documento di autore ignoto. Ci sono sempre le case da costruire al campo sportivo, con la solita risibile motivazione: calmierare il mercato! Un mercato che, basta girare per il paese, e si capisce che di tutto ha bisogno meno che di essere calmierato.
A questo punto che si può fare? Il giochetto è stato scoperto e chi aveva pensato a quei numeri non demorde, anche se ha dovuto limare qualcosa. Ma per un’inversione radicale (Sel, si sempre quel partito, parlò di nuovi metri cubi zero!) non penso bastino più articoli, interrogazioni e interpellanze (che comunque dovranno continuare) ma serve un coinvolgimento dei cittadini e delle forze imprenditoriali. Se ciò non avverrà, anche stavolta l’avranno vinta i soliti noti che hanno ridotto Chiusi nelle condizioni che tutti vedono e continuerà la pluridecennale tradizione di un paese che distrugge il suo territorio senza alcuno scopo se non quello di arricchire un’esigua parte dei suoi abitanti.
xMarco Lorenzoni. Le osservazioni al piano non sono una gentile concessione del sindaco ma sono previste e rese obbligatorie dalla legge.
Il rpoblema vero invece è come si partecipa alla formazione del piano.
Appunto. Niente di nuovo sotto il sole (e nemmeno all’ombra). Il piano quello era e quello deve essere. Metro più metro meno. Il Pd con il suo recente comunicato e con gli interventi di Brilli e Cardaioli all’asseblea del 26 settembre è stato chiaro. L’unica novità forse è l’apertura ribadita a più riprese dal sindaco alle “osservazioni e proposte” che verranno di cittadini e dalle varie organizzazioni, e la promessa di un largo confronto, aperto, trasparente e sereno (per la vertà una promessa del genere l’aveva fatta anche l’amministrazione precedente e lo stesso Pd, però non è stata mantenuta).
Chiaro che – date le circostanze economiche generali e locali – si tratta di previsioni astruse e più che ottimistiche, diciamo pure campate in aria. Con la preoccupazione che si possa aprire la strada e preparare il terreno a operazioni di dubbia trasparenza, oltre che alle solite mere speculazioni… I numeri sono numeri, come quelli dello stadio. E dai numeri di deve partire per cominciare a ragionarci sopra…
Più che giusto. La “limatura” dipende dall’impossibilità di prevdere un’area APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) a Querce al Pino semplicemente perché il Piano Provinciale che ne prevedeva una in Valdichiana non sembra arriverà ad approvazione. Per il resto tutto sembra confermato.
Ormai non c’è più spazio, se mai ce n’è stato, pazio per operazioni di questo genere. La domanda di edilizia residenziale è pressoché piatta. Semmai rimane il rischio che nel settore si isneriscano capitali di dubbia provenienza. Ma evidentemente qui a Chiusi siamo specializzati in operazioni di retroguardia.
Credo,però, sia rrivato il momento per “stanare” la politica tutta. Quali sono le azioni che intendono intraprendere (e non solo dichiarazioni di principio) tutti gli attori in gioco.