Acqua: perchè il 12 giugno vado a votare per i referendum

di Paolo Scattoni

Il cosiddetto Ambito Territoriale Ottimale (ATO) n. 4 della Toscana, il nostro, ha anticipato la “riforma” berlusconiana sulla privatizzazione dei servizi idrici.

Da alcuni anni sperimentiamo la partecipazione di una multinazionale francese. I prezzi, è certo, sono più alti. I servizi sono migliorati? Direi proprio di no.

Venerdi 20 mi è arrivata una bolletta molto più salata del solito. Deriva da un consumo presunto dovuto a una perdita dell’anno scorso del quale non mi ero accorto. Così il consumo essendo “presunto” è basato sull’ultima lettura vera che registrava la perdita. Così devo pagare la bolletta “presunta” di 467 euro! Se ci fosse  stata una lettura elettronica, se si fosse cioè investito su una sistema simile a quello dei contatori elettrici questo non sarebbe avvenuto.

Ma almeno la comunicazione funziona bene? Direi proprio di no perché nella comunicazione che mi è arrivata il 20 mi si ingiunge di pagare entro il 20!. Mi chiedo cosa sarebbe successo se tutto questo fosse capitato a un povero pensionato al minimo. Ma lasciamo stare.

E’ evidente che se una multinazionale si muove vuol dire che ci guadagna e allora chi paga? Evidentemente noi, senza guadagnarci nulla in cambio, vista la qualità del servizio.

Ma il problema è molto più grave. L’interesse della multinazionale non è quello di risparmiare sul consumo perché meno si consuma e meno guadagna.

Ricordo che quando ero candidato a sindaco nel 1994, la lista di scegliamo Chiusi inserì nel programma la necessità del “doppio acquedotto” oggi si chiama “sistema duale”. Che senso ha spendere un mucchio di soldi per depurare le acque del lago se poi il 30% della stessa va a finire nel cesso tramite sciacquone? Si può allora pensare a un doppio regime? L’attuale acquedotto e un’altra distribuzione con acque meno pregiate e molto meno costose.

Nella più recente lottizzazione di Chiusi, quella di Porto di Mezzo, si è dovuto costruire un piccolo invaso per motivi di sicurezza. Ebbene si sarebbe potuto indurre i costruttori a provvedere che quell’acqua potesse essere utilizzata almeno per gli sciacquoni permettendo così ai residenti di risparmiare un bel po’ sulla bolletta.

Si potrebbero pensare incentivi. Se li si introduce per i pannelli solari perché non farlo per il “duale”?

State pur sicuri, non è certo la multinazionale francese a promuoverlo. Anzi è assai probabile che la multinazionale francese si metterebbe di traverso pur di non abbassare i propri profitti.

Oggi è importante che queste cose vengano spiegate perché dobbiamo essere tanti a votare per i referendum il 12 giugno.

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Una risposta a Acqua: perchè il 12 giugno vado a votare per i referendum

  1. Sul contatore dell’acqua elettronico ho qualche dubbio: quello dell’enel, ad esempio, é una specie di “scatola chiusa” che potrebbe facilmente essere manipolato dal fornitore senza che all’utente sia dato modo di avvedersene. Molto meglio comunicare la lettura tramite numero verde…

    Per quanto riguarda la tua proposta duale é interessante, ma non richiede il raddoppio della rete idrica attuale? mi pare un lavoro di grosse proporzioni…

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