Ha ragione Pierluigi Bersani quando, con la sua bonaria ironia tutta emiliana, afferma che politico giovane non necessariamente è sinonimo di innovazione e capacità politica. Ne stiamo avendo una prova incontrovertibile con la strategia seguita dal nostro giovane sindaco per la formazione del Piano strutturale.
Non ero presente all’ultimo Consiglio. Mi è stato, però, riferito che quanto annunciato si può così sintetizzare:
Il Piano strutturale è pronto per essere adottato in Consiglio comunale, dopodiché trascorreranno i 60 giorni per le osservazioni dei cittadini e poi inizierà l’iter per l’approvazione definitiva con la valutazione di Provincia e Regione.
Ai consiglieri verranno concessi circa trenta giorni per esaminarlo ed essere pronti quando, forse a fine novembre, verrà portato in Consiglio per l’adozione. Sarebbe prevista (ma che generosità!) anche un’iniziativa pubblica.
Uno dei pochi meriti di questo blog è quello di mettere a disposizione di tutti un archivio degli articoli e dei commenti. Si può ricostruire la vicenda che per quanto riguarda questa maggioranza inizia in campagna elettorale quando, secondo alcuni, il Sindaco avrebbe affermato nell’iniziativa al Mascagni della lista Centrosinistra per Chiusi che il piano sarebbe stato pronto prima della sua partenza per le vacanze.
Nel commentare, avevo osato dire che se così stavano le cose il piano era già pronto e ipotizzavo che era quello che circolava da mesi con la sua previsione di edificabilità complessiva di 1.800.000 metri cubi (si proprio un milione e ottocentomila).
Così rispose uno dei candidati (poi non eletto): “La frase di Stefano Scaramelli, sui tempi di approvazione del Piano Strutturale, deve chiaramente essere riferita alla prossima estate e non a questa, visto che il primo Consiglio potrà essere convocato non prima di metà giugno, quindi con un anno di tempo penso che si possa fare molto”. (https://www.chiusiblog.it/?p=53)
E allora vediamo in cosa è consistito sino ad ora questo “molto”.
Nel Consiglio del 3 agosto il sindaco annuncia con una certa enfasi (anche se l’enfasi non emergerà poi dal verbale) che convocherà un Consiglio per il successivo 12 agosto dove avrebbe riferito su un documento del progettista, architetto Andrea Filpa. Quella comunicazione, però, non sarà altro che l’annuncio, nel Consiglio del 12 agosto, dell’arrivo di un plico (molto più tardi ridimensionato a semplice lettera).
Il segreto su questa lettera rimane però assoluto. Chissà che problemi pone la sua pubblicazione: che sia l’architetto Filpa a porre qualche distinguo che potrebbe imbarazzare l’ Amministrazione? https://www.chiusiblog.it/?p=2527
In quel Consiglio il sindaco afferma che studierà la comunicazione e poi verrà organizzata un’iniziativa pubblica. Infatti, in una successiva intervista pubblicata il 26 agosto viene fissato il dibattito per il 26 settembre https://www.chiusiblog.it/?p=5108
Il dibattito al teatro, dopo quello del pomeriggio riservato agli operatori del settore (imprenditori, geometri, architetti, etc…) ha visto quasi 200 persone a discutere. Gli interventi furono in gran parte critici, ma il sindaco non sembra accorgersene. E comunque in chiusura ci dice che interesserà i cittadini molto spesso sul tema.
Stranamente, a differenza di quanto si fa di solito, non dimostra alcun interesse a fissare un incontro pubblico con il progettista che possa convincerci sull’opportunità di una previsione per 2.000 nuovi abitanti a fronte di un andamento demografico praticamente piatto.
Seguono poi le assemblee di circolo del PD https://www.chiusiblog.it/?p=6854 che vengono sintetizzate, trascurando ogni intervento critico, dall’assemblea dell’Unione comunale. Quei dirigenti, eletti in fretta e furia in piena estate, rilasciano un comunicato in cui si ripetete pari pari quanto illustarto dal sindaco al teatro Mascagni.
Poi il grande annuncio di venerdì scorso. E questa sarebbe partecipazione?
A questo punto non c’è che una strada: prepararsi per tempo alle osservazioni. Propongo a tutti quelli che sono interessati, (lasciando fuori, una volta tanto, la parrocchietta) di organizzarsi in un Comitato temporaneo per la presentazione delle osservazioni.
Ormai a Chiusi siamo davvero alla lunga notte dell’urbanistica.
Nella riunione dei capigruppo consiliari, tenuta mercoledi 2 novembre, il sindaco ci ha comunicato che, prima dell’adozione in consiglio comunale, presumibilmente a fine novembre, verrà esaudita la nostra richiesta, fatta nel primo consiglio comunale, di un incontro pubblico con la presenza dei progettisti per illustrare la proposta definitiva di piano strutturale e rispondere ad eventuali chiarimenti.
Nella stessa riunione ci ha messo a disposizione per la consultazione il famoso documento inviato dal progettista e di cui io avevo fatto richiesta scritta. Si tratta di una relazione tecnica sulle linee programmatiche e dimensionali che ricalca, in linea di massima, quanto esposto dal sindaco nell’incontro pubblico tenuto al teatro Mascagni.
Nel video della presentazione del Piano Strutturale su Youtube – che si può vedere passando anche dal Sito del Comune – (www.youtube.com/watch?v=S1SnU8EARTY&feature=youtu.be) il Sindaco al minuto 10:45 parla di crescita di abitanti – nei ” nostri desideri e nei nostri sogni” – di circa 2.000 unità.
Porrei una domanda solo “parzialmente” ingenua: se abbiamo molte abitazioni vuote e nessuno le sta riempiendo, su quale base – oltre a quella legittima dei sogni – si pensa di riempire le nuove unità abitative? Io sono venuto a Chiusi sette anni fa e ho cercato casa. Ad oggi, alcune delle case nuove che mi furono proposte sono ancora vuote. Io ho invece optato per il recupero del già esistente. I prezzi di Chiusi erano e sono tra i più bassi in Toscana. Inoltre, essendoci già molta offerta, con quale motivazione dei Costruttori dovrebbero investire del denaro – compresi gli oneri di urbanizzazione – per essere quasi certi di non recuperarlo se non in tempi lunghi. A meno che non ci sia del denaro che vada comunque speso….ma allora si apre un altro capitolo….
Concordo con Giorgio Cioncoloni. Potrebbe dunque essere arrivato il momento di sollecitare tramite intespellanza un incontro pubblico con il progettista del Piano strutturale. Il piano è pronto, se non ora quando?
Paolo Scattoni ha ragione quando dice che il chiacchiericcio è voluto. Nel Pd prevalgono ancora i vecchi metodi propagandistici per cui singole persone, nei loro ambienti, che possono essere associazioni o luoghi di ritrovo o semplicemente gruppi di cittadini riuniti per caso, illustrano i provvedimenti a modo loro, senza nessun contradditorio, cercando di creare un CONSENSO DISINFORMATO. Possono essere benissimo paragonati ai “mestatori” richiamati da Scattoni. Questo è uno dei principali motivi per cui in certi ambienti si diffida degli incontri pubblici in cui qualcuno potrebbe crearsi dei dubbi sentendo altre campane. La dimostrazione più eclatante si è avuta durante la campagna elettorale quando molti elettori del Pd hanno aperto gli occhi sentendo per la prima volta campane diverse da quelle che sentivano di solito.
Forse il chiacchiericcio è voluto da qualcuno. Nel Rinascimento le istituzioni comunali furono mantenute, ma il signore utilizzava i cosiddetti “mestatori” che riuscivano con abile propalazione di notizie e giudizi orientata al amntenimento del potere reale. Di notizie strumentali sul piano strutturale se n’è sentite tante fra le tante la più fantasiosa ha riguardato un fantomatico diverbio pubblico fra un esponente importante di questa giunta con uno di quella precedente. Balle. la continuità è garantita e se non sono previsioni per 2300 nuovi abitanti lo sono per 2000. Qualcuno abbocca e così la colata non è più colata. Come diceva Totò? …..
Oggi ho raccolto voci che davano per certo che il Piano strutturale sarebbe dimensionato su complessivi 260.000mc edificabili.
Si tratterebbe di un notevole ridimensionamento rispetto al milione e ottocento mila mc previsti dal documento diffuso da Sel!
In realtà credo che si parli “solo” del settore abitativo. Infatti quei numeri corrispondono, in linea di massima, ai metri cubi necessari ad ospiatre duemila nuovi abitanti.
Quello che non si capisce è perchè circolino i divulgatori e manchino gli originali.
Cioè si capisce benissimo, e questo chiacchiericcio pare sia il massimo che il nostro paese riesce a produrre in un passaggio così importante.
In questa vicenda c’è stato un deficit di “partecipazione”, mi verrebbe da dire di democrazia. L’Amministrazione è riuscita ad organizzare tre o quattro incontri pubblici nell’arco di 13 anni. Ultimamente solo uno e se siamo buoni ce ne darà un altro.
Il PD ha saputo soltanto organizzare incontri riservati agli iscritti con diritto di sintesi da parte degli organi dirigenti.
Poi ci sono stati gli incontri carbonari di “correnti” più o meno organizzate. Altri non sono riusciti neppure in questo. Ormai i giochi sono fatti. Il piano c’è (anche se riservato). Sarebbe ridicolo a questo punto che si andasse alle osservazioni nella logica originaria della legge (quella del suo ispiratore Giuseppe Bottai negli anni ’30) con le “corporazioni” che contribuiscono al miglioramento del piano. Ora il problema è dimostrare che se ci fosse stata un’arena (che a parte qualche voce nel deserto nessuno ha mai chiesto con proposte credibili) il piano sarebbe stato migliore. C’è poi il nodo delle valutazioni tecniche sulle principali scelte che può essere chiarito soltanto con un confronto con il progettista che a questo punto andrebbe preteso.
Per quanto riguarda l’adersione a partiti o a organizzazioni più o meno riservato io sono abituato ad aderire a quelle in cui si rispetta la libertà di coscienza. Fra le mie prime letture politiche c’è stato un libricino intitolato “L’obbedienza non è più una virtù”.
….Bersani, altrimenti, non credo sarebbe tanto contento…..
Grazie per la ricostruzione cronologica degli eventi. Quello che mi lascia perplesso è l’affermazione che sul documento più importante di una Amministrazione si debba lasciar fuori “una volta tanto, la parrocchietta”. Non capisco se intendi gli interessi di parte o il gruppo politico di riferimento. Nel primo caso mi sembra auspicio difficile da attuare; nel secondo, se non si interviene sul Piano Strutturale con una propria idea e una serie di valori politici correlati, non vedo quando lo si debba fare.
C’è una terza possibilità: chi aderisce al Comitato si dimette contestualmente anche dal partito a cui è iscritto, perché a questo punto deve essere chiaro che si tratta solo un “gruppo di cittadini”. Altrimenti, viceversa, ogni forza politica si prenda la sua responsabilità e con essa anche i cittadini che l’hanno votata, primi fra tutti gli iscritti che ne avvallano la funzione di rappresentanza in sede elettorale. Sembra che la Democrazia funzioni così.