Verso l’unità delle sinistre?

di Rita Fiorini Vagnetti

Riguardo all’ultimo Consiglio comunale, mi sono compiaciuta, “nell’ interesse del paese”, leggere l’intervento del signor Alessandro Bologni per il fatto che, a mio modesto parere, “finalmente” le due anime importanti della sinistra chiusina si stanno ritrovando.

Forse e’ la volta buona e mi permetto di avanzare un’ipotesi: la circostanza, per motivi assolutamente personali, che io come Lista civica non fossi presente alla seduta, potrebbe essere stato un semplice input in tal senso!

Posso pensare che, probabilmente, avrei trovato qualche giusta motivazione per votare in altro modo. Avanzo anche un’altra ipotesi: speriamo che da ora in avanti si possa ragionare anche sulle problematiche relative allo sviluppo economico del paese che, sicuramente, sempre a mio avviso, dovrebbero essere prioritarie alla definitiva presentazione del Piano strutturale, altrimenti si rischia di  “costruire sulla sabbia”.

Pensiamo, infatti, all’esodo massiccio delle aziende, degli imprenditori, dei commercianti, degli  artigiani e degli  agricoltori (non in ordine di importanza ma piuttosto interagenti) che hanno lasciato (e continuano a farlo) Chiusi, per andare ad operare nelle zone limitrofe (altro che previsione di aumento di popolazione!)

Non sara’ solo una coincidenza! La Lista civica che io rappresento proporra’ quanto prima in un dibattito pubblico qualche idea-proposta in tal senso, organizzata in un progetto globale ed unitario.

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Una risposta a Verso l’unità delle sinistre?

  1. Paolo Scattoni scrive:

    Come afferma Giuliano Bianchi nella relazione di economia territoriale del quadro conoscitivo, non è certo la carenza di aree un ostacolo allo sviluppo. Pertanto una strategia di sviluppo può essere impostata da subito.

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