Costretti a risparmiare anche sui farmaci

di Luciano Fiorani

Anche a Chiusi con l’inasprirsi della crisi cominciano a manifestarsi fenomeni fino a poco tempo fa impensabili.

Ho avuto modo di notare, più di una volta, in farmacia che alcuni anziani che si presentano al banco con corpose ricette al momento dell’acquisto selelzionino i farmaci in base al prezzo. Cioè non vengono acquistati quelli più costosi o quelli che il servizio sanitario “non passa”.

Parlando con qualche farmacista ho anche appreso che non solo il fenomeno è in repentino aumento ma che assume anche altri aspetti. Non di rado le medicine vengono comunque prese ma a debito. L’acquirente, non essendo in grado di pagare subito i farmaci, si impegna a pagare a fine mese o al momento in cui incassa la pensione o lo stipendio.

Questo aspetto del pagamento posticipato riguarda prevalentemente farmaci o prodotti (latte in polvere) per neonati.

Ovviamente, i farmacisti che ho sentito, assicurano che non fanno nessuna difficoltà ad accordare la dilazione dei pagamenti. Ma il problema c’è.

Insomma pare tornato in auge il vecchio sitema usato dai contadini o dai poveri operai che avevano sempre il conto aperto con la bottega di alimentari, e che azzeravano o riducevano nel momento in cui disponevano di un po’ di soldi.

Per una fascia crescente di popolazione evidentemente non è più sufficiente tirare la cinghia sui tradizionali settori (alimentari e vestiario) in cui, anche se a fatica, si faceva economia. Ora siamo ai farmaci, per non parlare del riscaldamento.

Il fenomeno ovviamente non è nuovo, perchè lo si è visto dilagare in paesi travolti da crisi politiche ed economiche; basti pensare alla Russia post comunista che, per alcuni anni, col cambiamento di regime ha registrato un abbassamento della durata media della vita dovuto proprio al fatto che le fascie più povere della popolazione non erano pù in grado di curarsi adeguatamente e di riscaldarsi.

E ora, anche in zone come le nostre dove tutto sommato, fino a ieri, le situazioni di estrema indigenza erano abbastanza limitate cominciano a manifestarsi difficoltà di questo tipo.

Ma chi ha governato, e governa, questo paese pare non essersene accorto e ad ogni occasione non manca di ricordarci che Chiusi è cresciuta e crescerà.

A me pare che l’unica cosa che cresce è la difficoltà di sempre più larga parte della nostra gente che fa fatica a tirare a campare.

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