Si propone di attivare il Progetto di una giornata di studio per celebrare la giornata della memoria, il 27 gennaio 2012 articolata in due momenti.
La mattina – Incontro con esperti e testimoni con gli studenti degli Istituti di Scuola Secondaria di I° e II° dei Comuni di Chiusi e Chianciano.
Pomeriggio – Tavola rotonda di presentazione del libro I ricordi della memoria opera di Alberta Levi Temin e Licia D’ Urso, pubblicato dall’E.I.P. Italia con la presenza delle autrici, che, distribuito alle scuole presenti, potrà diventare uno strumento per riflettere e approfondire il tema della memoria in un progetto per costruire identità e radici.
Sono previsti interventi di studenti e docenti che proporranno riflessioni su valore e significato della giornata della memoria.
Il Progetto è nato per iniziativa dell’E.I.P ITALIA; in Toscana viene Proposto dal Centro Rete E.I.P. Leo-Vagnetti ,che promuove, da quasi 40 anni la pedagogia della pace e dei diritti umani nella scuola, attraverso il concorso annuale, la formazione degli insegnanti e l’iniziativa annuale dei “Tamburi per la pace” il 21 marzo. Su questi temi l’azione degli insegnanti è determinante insieme al ruolo insostituibile delle famiglie degli studenti.
Gli studenti presenti potranno leggere e interpretare poesie sul tema della shoà
La Preside, Anna Paola Tantucci Presidente E..I.P Italia e la Prof Giovanna Alessandro – Ufficio Studi E.I.P Italia illustreranno alle scuole presenti un progetto sulla memoria come percorso di conoscenza dei luoghi, dei fatti e delle testimonianze sulla shoà e su tutte le forme di discriminazione e violenza ( il massacro degli Armeni, quelli dell’ex Jugoslavia, il terrorismo ) fino al una nuova forma quella del negazionismo della shoà.
Si prevede la testimonianza di Roberto Bugané, scampato al massacro della Notte di San Lorenzo a Montesole, quando aveva sei anni.
Interventi di studenti e docenti hanno proposto riflessioni sul valore e significato della giornata della memoria.
L’ iniziativa prevede il Patrocinio dell’USP di Siena, dei Comuni di Chiusi e Chianciano.
Si prevede la stampa di locandine e inviti e l’ospitalità e il viaggio degli ospiti.
Quindi devo intuire che a pari titolo e sentimento morale il Suo discorso e la Sua sensibilità riguardano anche coloro che hanno visto invaso il loro paese da potenze straniere che hanno di fatto attuato i loro interventi militari bombardando tutti quei luoghi facendo vittime civili, vecchi, donne, bambini e non solo i militari delle fazioni opposte.Quindi se questo come mi sembra sia da Lei confermato è senz’altro una condanna della guerra in tutte le sue forme,alla quale si oppone la nostra Costituzione ed in specialmodo quella di aggressione e preventiva, e se così è, su tale Sua posizione posso senz’altro stringerle la mano.Nello stesso tempo vorrei sommessamente ricordare che quando siamo in guerra ogni pensiero ed ogni iniziativa diventano totalizzanti,nel senso che coloro che da fazioni opposte si vedono invadere il paese da potenze straniere,(purtroppo la natura della guerra è tale e lo sappiamo bene)si sentono legittimati a reagire,organizzandosi e generando altrettante tragedie.In tal senso non mi sento di fare dei distinguo su quali possano essere considerate missioni di pace o di guerra poichè tutto concorre a realizzare gli obbiettivi che i militari si propongono, e spesso vengono dette dalla politica”missioni di pace” per tacitare l’opinione interna e presentare quei lati di politiche assistenziali durante i conflitti.Ecco perchè la guerra e chi la genera non dovrebbero esistere sapendo che dopo tali trage…..
Vogliamo rivolgere un pensiero alla strage di Nassirya e, ovviamente, ai nostri deceduti proprio oggi giorno della ricorrenza, riconosciuta come ricorrenza nazionale.
Ieri ho incontrato la mia amica Paola Fregosi, moglie di Enzo Fregosi caduto a Nassirya.
Oggi ci sara’ una commemorazione ufficiale come gli anni passati a Roma con visita al “milite ignoto” e altre iniziative.
Personalmente, come lista civica e come delegata regionale scuola strumento di pace, emotivamente sono vicina alle famiglie e a tutti ideceduti, natualmente non solo a “quelli di Nassirya”, ma a tutti quelli che comunque ci rappresentano, a prescindere da ideologie, posizioni e contrapposizioni politiche.