Dal Gruppo Consiliare de La Primavera, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Primapagina, nel numero in edicola, ha pubblicato una lettera (ripresa anche da chiusiblog) del rappresentante per la sicurezza dei lavoratori della Metalzinco relativa all’interpellanza presentata dal nostro gruppo al sindaco di Chiusi per sapere quali controlli vengono effettuati sulle aziende insediate nel nostro territorio e classificate come insalubri.
Innanzi tutto ci sembra doveroso chiarire che non è il gruppo “La Primavera di Chiusi” che classifica la Metalzinco come azienda insalubre di prima classe, ma la legge. Il fatto che la legge inserisca l’azienda tra quelle insalubri per il tipo di lavorazione non significa che lo sia sicuramente ma significa che lo può diventare se non funzionano i meccanismi di sicurezza e se non vengono rispetatte quelle leggi che i politici sono chiamati ad emanare e soprattutto a controllare che vengano rispettate.
La nostra interpellanza non è stata una provocazione né tantomeno un tentativo di polemica ma solamente lo svolgimento del compito che gli elettori ci hanno demandato e che lo stesso rappresentante RLS della Metalzinco ci riconosce. Noi infatti siamo politici ed abbiamo chiesto ai politici che governano Chiusi, nell’interesse della collettività (quindi anche dei lavoratori), quali sono i controlli che vengono effettuati e chi li effettua. Siccome la risposta non è stata soddisfacente, perché in sintesi è stato detto che non ci sono controlli pubblici cadenzati, per il prossimo Consiglio comunale abbiamo proposto una mozione che, se verrà approvata, vincolerà il sindaco a disporre controlli periodici.
Ci sembra che il nostro interessamento un primo risultato lo abbia comunque raggiunto e cioè far sapere a tutti che i limiti di rischio della Metalzinco sono ampiamente inferiori a quelli stabiliti per legge. Questo è un servizio fatto alla stessa azienda perché ha permesso di sgomberare il campo da sospetti e illazioni e assumerà maggior valore quando lo certificheranno anche eventuali controlli pubblici.
Ci sentiamo infine in dovere di rispondere ad una affermazione molto scorretta e, questa sì, polemica inserita nel comunicato. Nessuno si può permettere di gioire se gli 80 lavoratori della Lodovichi si trovano in cassa integrazione e cercare di insinuare che la causa di ciò possa essere, anche minimamente, assimilabile alla richiesta di rispetto delle leggi di salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini; non fa onore a chi lo afferma e getta un sospetto di strumentalizzazione su tutto il resto della lettera.
Gruppo Consiliare de “La Primavera di Chiusi”
Se “tutto è a norma” meglio, ma credo che i cittadini e i lavoratori debbanom sapere cosa esce in termini di quantità e composizione dai camini e dagli scarichi delle aziende in questione.
Per dare un’idea segnalo un servizio pubblicato sul sito di Primapagina a proposito delle centrali geotermiche dell’Enel sull’Amiata. Anche quelle sono “a norma” ma emettono in atmosfera tonnellate di acido solfidrico, ammoniaca e poi quantità non proprio trascurabili di arsenico, mercurio ecc… Saranno anche a norma, ma di certo quelle emissioni non fanno bene alla salute. E infatti c’è chi protesta ( a differenza di Chiusi) dove le uniche proteste pervenute al giornale sono state per le “cacchette dei cani” sui marciapiedi e per i giochi un po’ troppo rumorosi dei ragazzi in piazza XXVI giugno…
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Penso che i consiglieri della Primavera hanno fatto bene a chiedere al sindaco lo stato dei controlli nelle tre aziende insalubri di 1° classe presenti nel nostro territorio.
E fanno benissimo a non mollare l’osso, chiedendo che venga predisposto il cadenzamento dei controlli sulle emissioni in atmosfera e la pubblicazione dei risultati.
La salute prima di tutto!